Condividi

Le banche trascinano in basso Piazza Affari, recupera il Brent

Giornata pesante su tutti i titoli del credito e Milano chiude a -1,4%. Negative, ma meno, gli altri mercati europei. Euro forte a 1,14 sul dollaro, risale sopra 40 dollari il petrolio – Crolla Banco Popolare (-6,4%)

Scattano le vendite sulle Borse europee sotto la pressione dell’euro forte e dell’inflazione ancora sotto zero. Il Ftse Mib perde l’1,41%. In rosso anche gli altri principali listini: Londra scivola dello 0,46%, Francoforte dello 0,81% e Parigi dell’1,34%.

Wall Street si muove debole, il cambio euro dollaro scambia a 1,1392 in rialzo dello 0,48%, il petrolio Wti avanza dell’1,12% a 38,75
I prezzi al consumo nell’area euro a marzo sono calati dello 0,1% a livello annuale rispetto al -0,2% di febbraio, in linea alle attese del consenso. In Italia hanno segnato un calo dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, invece su base mensile, dopo due cali consecutivi, hanno mostrato un +0,2%.

Sempre sul fronte macroeconomico negli Usa è stato pubblicato il dato sui sussidi di disoccupazione settimanali che sono aumentati di 11mila unità a 276mila, più delle attese degli analisti. Meglio delle aspettative l’indice Ism di Chicago che sale a 53,6 punti a marzo.

A Piazza Affari si chiude un’altra giornata di pesanti vendite per il settore bancario e non sono mancate le sospensioni in asta di volatilità. Banco Popolare è il peggior titolo del Ftse Mib e cede il 6,42%. Giù anche le altre popolari: Bpm -3,83%, Ubi -3,9%.

Fa ancor peggio Mps -4,19%: la banca si avvia a chiudere il primo trimestre dell’anno con una perdita intorno al 60%. Stamattina Bofa-Merrill Lynch ha tagliato la raccomandazione a Hold da Buy. Gli analisti del broker statunitense sono convinti che i margini resteranno sotto pressione anche per la probabile debolezza del trend di crescita dei ricavi. Il target price è stato tagliato a 0,65 da 1,10 euro.

Unicredit scende del 3,06% appesantita ulteriormente dai dubbi sulla garanzia dell’aumento di capitale di Pop. Vicenza. L’istituto fa sapere che “in relazione alla quotazione della Banca Popolare di Vicenza, Unicredit sta valutando se esistono le condizioni per realizzare l’operazione nei tempi previsti. Su questo tema Unicredit smentisce di aver contattato il Governo Italiano”.

Fuori dal Ftse Mib Carige perde il 4,04% nel giorno dell’assemblea per la nomina dei nuovi vertici targati Malacalza. Si terrà lunedì prossimo il primo cda della nuova gestione. Al termine dell’assemblea poche parole sul dossier Apollo da parte del primo azionista e vice presidente Vittorio Malacalza:” La proposta di Apollo? Valuterà il prossimo consiglio di amministrazione”.

Controcorrente nel comparto bancario Intesa Sanpaolo che sale dello 0,66%. Ben intonato anche il risparmio gestito: in cima al Ftse Mib ci sono Azimut +2,17%, Anima +2,06%e Banca Mediolanum +1,67%.

Giù anche i titoli energetici. Eni -1,63%. Telecom Italia scivola dello 0,63% all’indomani della nomina di Flavio Cattaneo ai vertici. Il presidente Giuseppe Recchi ha comprato sul mercato 315.000 azioni a 0,95 euro ciascuna per un controvalore complessivo di 299.250 euro.

Commenta