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Le banche sostengono Piazza Affari ma Ferragamo crolla

Un’altra discreta seduta per la Borsa di Milano sull’onda dei titoli bancari e di Recordati che conferma le trattative per la cessione – Crolla invece Salvatore Ferragamo dopo la vendita di una quota della famiglia – In affanno anche Exor, Cnh, Prysmian e Ferrari – Facebook per la prima volta sopra i 200 dollari ad azione: è il re dei social network in Borsa

Le banche sostengono Piazza Affari ma Ferragamo crolla

Le Borse europee chiudono positive, ma perdono velocità nel finale. Colpa di Wall Street che, dopo un’apertura intonata, viaggia contrastata. In particolare il Dow Jones sembra fallire il rimbalzo ed è in calo per la quarta seduta consecutiva. Pesano anche le parole del banchieri centrali a Sintra. Il numero uno della Fed Jerome Powell conferma di essere pronto per un graduale rialzo dei tassi, mentre il presidente della Bce Mario Draghi si sofferma sull’escalation nella guerra commerciale sottolineando che è decisamente “negativa per la fiducia”. Sul Nasdaq svetta però Facebook che è il primo social network a superare quota 200 dollari per azione.

Nel Vecchio Continente: Francoforte +0,15%; Madrid +0,32%; Londra +0,32%; Zurigo +1,01%. In controtendenza Parigi, -0,34%.

Piazza Affari segna +0,16%, 22.157 punti, tonificata dalle banche ma appesantita dalla pioggia di vendite su Ferragamo (-8,44%). Il mercato boccia la decisione della famiglia di cedere il 3,5% (5,9 milioni di azioni ordinarie), tramite una procedura denominata accelereted building e riservato a investitori istituzionali. Un’operazione conclusa a un prezzo di 23,25 euro per azione, con uno sconto del 5,2% rispetto alla chiusura di martedì (24,53 euro), anche se la transazione sarà regolata dopodomani.

Il controllo della società resta in ogni caso saldamente nelle mani dei Ferragamo (nel complesso circa il 54%), ma aumenta un po’ il flottante.

Nel male, come nel bene, oggi a Milano è protagonista il capitalismo familiare. Fra i titoli migliori della seduta infatti c’è Recordati, +2,74%, nel mirino dell’operatore di private equity Cvc, intenzionato ad acquisire una partecipazione di controllo della società del valore di oltre 3 miliardi di euro. Non tutti i membri della famiglia del fondatore però sono d’accordo sulla vendita. “Sono intercorse trattative – precisa in una nota Alberto Recordati, presidente e amministratore delegato di Fimei – ma vi sono ancora molti ostacoli da superare e non vi è certezza sulla prosecuzione delle trattative e sui tempi delle stesse”.

Bene ancora le banche, nella prospettiva che la Bce detti regole meno stringenti sugli Npl. Le migliori sono Unircedit +2,77%; Banco Bpm +2,71%; Bper +2,52%; Ubi +2,29%.

Le blue chip che registrano i maggiori cali, oltre a Ferragamo, sono Prysmian -2,17%; Cnh -2,06%; Exor -1,62%; Ferrari -1,71%.

Btp poco mossi in chiusura: il rendimento del decennale è 2,57%; lo spread con il Bund in calo a 219.00 punti base, -1,75%.

L’euro resta debole sul dollaro, con il cambio in area 1,158.

Il petrolio viaggia a due velocità: Brent +0,16%, 75,2 dollari al barile; Wti +1,42%, 65,82 dollari al barile. In attesa del vertice di venerdì, il dato settimanale delle scorte Usa risulta in calo in misura superiore alle attese.

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