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Le banche sostengono la Borsa e Mediobanca premia Fca

Banco Bpm torna a correre ma anche Intesa, Unicredit e Ubi mettono a segno buone performance – Mediobanca alza a 12 euro il target price di Fca – Parmalat sopra la soglia Opa

Poco mosse le Borse europee, mentre gli Stati, in attesa di indicazioni sul fronte dei tassi, accelerano la raccolta sul fronte dei titoli del debito. Milano, trainata dalle banche, resta la piazza più vivace. L’indice Ftse Mib (+0,2%, attorno a 19.600 punti) è l’unico, assieme a Madrid (+0,2%), in terreno positivo a metà giornata. Parigi e Francoforte -0,2%, Londra-0.07%.

In Italia nel terzo trimestre scorso è peggiorato lievemente l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil. Lo ha reso noto l’Istat, specificando che il dato è stato pari al 2,1%, in aumento di 10 punti base rispetto al 2% del corrispondente trimestre 2015. La pressione fiscale è stata pari al 40,8%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Spread in salita a 162 punti base: il rendimento del decennale italiano è pari all’1,91%. L’asta spagnola ha messo pressione sul secondario dei Btp, spingendo verso l’alto i rendimenti. Madrid ha collocato quattro titoli a medio-lungo termine, tra cui un indicizzato, raccogliendo complessivamente poco più di 4 miliardi di euro e registrando tassi in rialzo. Stabile in area 45 punti base il premio a rischio a 10 anni sulla Spagna. A mercati chiusi il Tesoro italiano comunicherà l’importo del Bot 12 mesi offerto nell’asta che mercoledì 11 gennaio darà il via al ciclo di aste di metà mese.

Il petrolio tipo Brent è in calo dello 0,2% a 56,4 dollari il barile, dopo aver chiuso ieri in rialzo dell’1,7%. I dati preliminari segnalano una drastica caduta delle scorte di greggio negli Stati Uniti. Eni perde lo 0,2%.

Nel listino italiano hanno accelerato le banche. Intesa Sanpaolo sale dell’1,5%: l’istituto ha collocato un bond Additional Tier1 da 1,25 miliardi di euro a un rendimento del 7,75%. È ripartito il rialzo di Banco BPM (+3,5%). Unicredit +1,2%, Ubi Banca +2%. Tra le società del risparmio gestito, Azimut +2%.

Fiat Chrysler si mette in luce con un progresso dello 0,8%, a 9,26 euro. Stamattina Mediobanca è intervenuta sul titolo con un sensibile rialzo del giudizio. L’analista Massimo Vecchio ha alzato la raccomandazione a Outperform dal precedente Neutral, mentre il target price è stato alzato da 7 a 12 euro. Secondo la nota quotidiana di Banca Akros, i dati sulle immatricolazioni d’auto in Brasile mostrano che il mercato, dopo aver toccato il fondo, sta recuperando.

Ieri, nel giorno della pubblicazione dei dati sulle vendite negli Stati Uniti, Fiat Chrysler ha chiuso a 9,36 euro, sui massimi da ottobre del 2015. A dicembre, le vendite hanno registrato un calo del 10% a 192.519 unità. Il consensus si aspettava molto peggio: -14%.

Di fronte al pressing di Donald Trump sulla produzione di auto in Messico, vacilla anche Toyota: “Valuteremo le opzioni quando capiremo quali politiche adotterà il nuovo presidente”, ha detto stamane il presidente del gruppo, Akio Toyoda.

Brembo +1,3%. CNH Industrial segna un rialzo del 2,6%. Piatta Parmalat, a un soffio dai 3 euro (2,99 euro), ben sopra il prezzo dell’Opa a 2,8 euro.

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