Condividi

Le banche rimbalzano e trascinano su la Borsa

Le banche popolari guidano il rimbalzo con progressi tra il 3 e il 6% che spingono Piazza Affari a un rialzo dello 0,88%, tra i più alti della giornata borsistica in Europa – Tra i titoli non bancari del FtseMib brilla Exor – Vendite su Buzzi, Atlantia, Fca e sulle utilities – Tutti positivi i listini europei e americani.

Le banche rimbalzano e trascinano su la Borsa

Confortate dalle decisioni della banca centrale giapponese e fiduciose sull’esito del vertice della Fed le Borse sono in terreno positivo, in attesa della conferenza stampa di Janet Yellen alle 20 (ora italiana).

I listini, in realtà, hanno rallentato la corsa nel pomeriggio: Piazza Affari segna comunque un rialzo di poco inferiore al punto percentuale (+0,88%, indice Ftse Mib a 16,349) davanti al resto d’Europa. Il Cac40 a Parigi è salito dello 0,48%. Il Dax30 a Francoforte dello 0,41%. Anche la Borsa americana, a poche ore dagli annunci della Fed e dalla conferenza stampa di Janet Yellen, risulta in moderato rialzo. L’indice S&P500 ed il Dow Jones guadagnano lo 0,4%, Nasdaq +0,5%.

Seduta con il segno positivo per il greggio, sostenuto dai dati Api che hanno evidenziato una flessione delle scorte Usa (-7,5 milioni di barili) e da uno sciopero dei lavoratori petroliferi in Norvegia che potrebbe avere un impatto sulla produzione. Il Brent è in aumento dell’1,3% a 46,5 dollari al barile, Wti a 44,86 dollari (+1,8%).

A Piazza Affari Eni rimbalza dello 0,7% a 12,57 euro sulla scia del petrolio. A Wall Street è in lieve calo Apple -0,2%. Il Financial Times ha rivelato nel pomeriggio che la Mela è in avanzate trattative per l’acquisto della Mc Laren, valore di 1-1,5 miliardi di sterline. E’ un passo decisivo per l’ingresso nella competizione per l’auto del futuro.

A sostenere Wall Street ci pensa intanto Microsoft +0,8%. Il consiglio di amministrazione ha deliberato un piano addizionale di riacquisto di azioni da 40 miliardi di dollari, un programma che si affianca a quello già in corso, anche questo di 40 miliardi. Il board ha anche aumentato il dividendo trimestrale dell’8% a 39 centesimi di dollaro. La società aveva in cassa a fine giugno 113 miliardi di dollari.

Bene Adobe +6,1% e Fedex +5,6% dopo i conti trimestrali. In Europa, Italia e Spagna in particolare, hanno brillato i titoli del credito. Volano a Milano i titoli delle Popolari, tra i titoli più bersagliati nei giorni scorsi: Ubi sale del 5,36% davanti a Bper +4,71% Banco Popolare +3.65% e Bpm +4,26%.

Monte Paschi, reduce ieri dall’ennesima caduta, è salita in avvio fino a circa il 6% per poi ridurre il rimbalzo a +2,5%. Il bond subordinato 9 settembre 2020 cedola 5,6%, ieri sotto pressione come il titolo azionario, è in leggero calo (-0,484 a 67,016), con rendimento al 17,920%. 

Unicredit +3,63% galvanizzata dall’andamento dell’asta per Pioneer (sette le richieste, favorite Generali, Poste e la francese Amundi). A sostenere il titolo, dopo la promozione di Mediobanca Securities, anche il giudizio di Hsbc che ha inserito l’azione nella lista dei preferiti. Telecom Italia si rafforza in rialzo del 3%, nonostante che da Bruxelles sia arrivata la notizia che la Commissione europea intende proporre l’eliminazione totale del roaming, cioè dei sovra-costi che le compagnie fanno pagare per chiamare e navigare su internet dall’estero.

Giornata contrastata per la galassia Agnelli: In rialzo Exor +2,8% e Ferrari +3,13% davanti a Cnh Industrial +1,5%. Debole Fiat Chrysler -0,78% che ha risentito del possibile fallimento di Takata, la società degli airbag difettosi.

Commenta