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Le banche affossano Piazza Affari: Borse quasi tutte in rosso

Il rischio, adombrato dal Governatore della Banca d’Italia al Forex, che la Ue decida di porre un tetto ai titoli di Stato nel portafoglio delle banche comincia a preoccupare il mercato e i titoli bancari ne fanno le spese a Piazza Affari, che diventa uno dei peggiori listini del Vecchio continente – Petrolio ancora giù – Parla Powell.

Dopo la schiarita dei giorni scorsi, sui mercati globali torna l’incertezza. I listini europei chiudono in ribasso (Ftseurofirst300 -0,56%) e Wall Street si muove in territorio negativo, in attesa di sapere come evolverà l’inflazione e di capire cosa farà la banca centrale americana. Il dato, in uscita domani, potrebbe riportare il sereno o riaccendere la volatilità in Borsa. Intanto il nuovo Governatore della Fed, Jerome Powell, nelle note per la sua cerimonia del giuramento, sostiene che “l’economia globale si sta riprendendo in modo forte per la prima volta in un decennio”, che “il sistema finanziario è più forte e sicuro” e che “siamo nel processo di una normalizzazione graduale sia dei tassi sia del bilancio”.

In questo contesto l’euro riprende quota sul dollaro e il cambio torna a 1,236 (+0,62%). Il clima non riscalda le Piazze europee: Madrid -1,23%; Francoforte -0,7%; Parigi -0,6%; Londra -0,13%.

Piazza Affari è in maglia nera, -1,35%, pericolosamente vicina alla soglia dei 22.000 punti (22.034), zavorrata dai titoli finanziari. A parte Leonardo (-2,66%) e Telecom (-2,65%), le blue chip che segnano i ribassi più consistenti sono Banca Generali -4,31%; Unicredit -3,39%; Banco Bpm -3,24%. Contiene i danni Mediobanca, -0,04%, con gli investitori che si interrogano su possibili operazioni straordinarie per rafforzare il risparmio gestito. Fuori dal Ftse Mib, Mps lascia sul campo un altro 5,29%, dopo un crollo analogo, ieri. A impensierire le banche italiane, più di altre, c’è quanto evidenziato dal governatore Ignazio Visco al Forex di Verona e cioè che l’Europa del Nord, andando oltre la prudenza del Comitato di Basilea, potrebbe imporre regole restrittive a senso unico sui titoli di Stato detenuti dalle banche stesse, disponendo limiti quantitativi o nuovi aumenti di capitale.

Sul listino principale si salvano dalla zona rossa solo Ferrari, +0,06, e Ynap, +0,05%. Fuori brilla Ima, +5,07%, che ora è ‘buy” per Equita Sim. La stessa promozione sostiene Mittel +4,91%.

Seduta negativa anche per l’obbligazionario tricolore, che segue il trend della periferia della zona euro e risulta appesantito dall‘offerta di nuova carta da parte del Tesoro (collocati poco meno dei 7,75 miliardi di euro messi a disposizione degli investitori in Btp a tre, 7 e 30 anni). Il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,08%; lo spread con il Bund si amplia a 133.30 punti, +4,14%.

Infine le materie prime: Brent ancora giù, a 62,32 dollari al barile (-0,43%); oro moderatamente in crescita a 1328.175 dollari l’oncia (+0,41%).

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