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Lazio-Roma, derby nell’Olimpico semivuoto: è l’ultimo di Totti

La protesta delle tifoserie toglie sprint al derby della Capitale ma la Roma non può perdere punti se vuole consolidare il suo terzo posto mentre la Lazio fa leva sull’orgoglio per dimenticare una stagione deludente – Sarà l’ultimo derby di Totti che entrerà dalla panchina – Pioli in difficoltà nell’allestire la difesa.

Lazio-Roma, derby nell’Olimpico semivuoto: è l’ultimo di Totti

Un derby che vale tanto, per non dire tutto. Lazio-Roma è da sempre partita a sé e anche questa volta, nonostante i 18 punti di differenza in classifica, si conferma da bollino rosso per entrambe le squadre. Se per i giallorossi è soprattutto questione di punti (Fiorentina e Inter potrebbero avvicinarsi parecchio), i biancocelesti si giocano l’onore: ecco perché oggi pomeriggio (ore 15) sarà derby per cuori forti e pazienza se gran parte del tifo non lo vedrà dal vivo. La protesta laziale-romanista, già costante per tutta la stagione, vivrà il suo apice proprio nella stracittadina, quella che, in un tempo neanche troppo lontano, riempiva l’Olimpico fino all’ultimo posto disponibile. Questa volta non sarà così, anzi le premesse sono piuttosto tristi e raccontano di uno stadio semivuoto (al massimo si arriverà a 30 mila spettatori), silenzioso e ostile. “E’ tutta la stagione che si va avanti così – ha sospirato Pioli. – Posso solo dire che più gente viene a vederci e più siamo forti, per il resto non so che fare”. “Chiederò al Prefetto Gabrielli di parlare con le tifoserie – il commento di Spalletti. – Mi sarebbe piaciuto giocare in uno stadio pieno, so quanto questa città tenga al derby e capisco quanto sia grande il sacrificio di non vederlo dal vivo”. Ad ogni modo la partita si preannuncia interessante e questo nonostante una Lazio in grandissima difficoltà. I biancocelesti sono arrivati all’ultima chiamata per salvare la stagione, per quanto neanche un derby vinto potrebbe cancellare la mediocrità espressa dalla squadra.

“E’ una gara a sé, unica e speciale – ha ribadito Pioli. – Ci serve soprattutto per l’orgoglio, è un’occasione per dare il massimo e dimostrare che meritiamo questa maglia. Vincerlo non cancellerebbe nulla ma renderebbe le cose meno amare e poi io non ci sono mai riuscito: mi manca questa soddisfazione, voglio i 3 punti”. Il tecnico laziale però sarà alle prese con la solita emergenza infortuni-squalifiche, ragion per cui parte ancor più sfavorito di quanto già non lo sarebbe stato. Il suo 4-1-4-1 vedrà Marchetti in porta, Patric, Bisevac, Hoedt e Braafheid in difesa, Biglia a centrocampo, Candreva, Cataldi, Parolo e Felipe Anderson sulla trequarti, Klose in attacco. Non ha di questi problemi Spalletti, lanciatissimo dai 9 risultati utili consecutivi (8 vittorie e 1 pareggio) che hanno riportato il sorriso sulla sponda giallorossa della Capitale. Da quando c’è lui la Roma ha ripreso a volare, eccezion fatta per Totti ovviamente, sempre più ai margini della squadra. “Sono d’accordo con quelli che lo vorrebbero premiare con una maglia al derby ma io, da allenatore, devo fare altre valutazioni – ha ribadito il tecnico. – Avrà sempre un piede straordinario ma ho bisogno di gente che corra anche quando la palla ce l’hanno gli altri”. Parole dure, di chi si sente ormai padrone assoluto della casata giallorossa e sa di poter osare come nessuno in precedenza. Il dubbio della vigilia riguarda Dzeko: se giocherà sarà 4-2-3-1, altrimenti spazio al 4-3-3 con il “falso nueve”. Le sensazioni fanno propendere per la seconda ipotesi, con Szczesny in porta, Florenzi, Manolas, Rudiger e Digne in difesa, Pjanic, De Rossi e Nainggolan a centrocampo, Salah, Perotti ed El Shaarawy in attacco.

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