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Lazio: bassa crescita e meno investimenti

Secondo un report di Banca d’Italia nella prima parte del 2019 l’economia del Lazio è cresciuta in misura molto limitata mentre gli investimenti sono addirittura diminuiti

Lazio: bassa crescita e meno investimenti

Nel Lazio, nella prima parte del 2019 i livelli di attività economica hanno proseguito a crescere in misura limitata e gli investimenti sono diminuiti, anche se l’andamento è stato migliore per le imprese di maggiore dimensione. E’ quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale dell’Economia del Lazio, pubblicato dalla Banca d’Italia.

IMPRESE

Nell’industria, nonostante la forte crescita delle esportazioni trainata dal settore farmaceutico, il fatturato delle imprese è aumentato a un ritmo contenuto e meno del 2018. Il settore delle costruzioni non ha mostrato segnali di una ripresa ciclica e le imprese che operano nel comparto delle opere pubbliche hanno fatto registrare ulteriori flessioni della produzione. Le imprese dei servizi hanno beneficiato dell’ulteriore espansione delle presenze turistiche e della spesa dei viaggiatori stranieri.

· Esportazioni di beni: 26,9%; in Italia (2,7%)

· Presenze turistiche: 2,1%; spesa dei turisti stranieri: 6,8%

INVESTIMENTI

Gli investimenti sono diminuiti. Nella primavera del 2019 la metà delle imprese intervistate dalla Banca d’Italia aveva previsto una contrazione degli investimenti nel 2019, a fronte di circa un terzo che ne prevedeva un aumento. In autunno 2019, la larga maggioranza delle imprese ha rispettato i piani di investimento e la percentuale di quelle che li ha rivisti al rialzo è stata analoga a quella delle imprese che li ha rivisti al ribasso. Per il 2020, secondo i piani degli imprenditori intervistati, la spesa per investimenti tenderebbe a espandersi in misura limitata.

COSTRUZIONI

Nella prima parte del 2019 il settore delle costruzioni ha mostrato ancora segnali di debolezza. Le previsioni per il 2019 sono di una sostanziale stabilità della produzione rispetto ai livelli registrati nel 2018; le imprese che operano nel comparto delle opere pubbliche prevedono tuttavia un ulteriore calo.

· Nel primo semestre 2019 sono diminuiti l’importo (-24,3%) e il numero (-1,0%) dei bandi di gara per opere pubbliche, rispetto allo stesso periodo del 2018.

IMMOBILIARE

Mercato immobiliare. – Nel primo semestre del 2019 i prezzi degli immobili residenziali sono diminuiti e le compravendite sono aumentate. La crescita è risultata più elevata di quella media italiana.

· Prezzi degli immobili residenziali: -1,9% (-0,6% in Italia)

· Compravendite: +7,9% (6,1% in Italia)

· Compravendite di immobili non residenziali cresciute come in Italia, prezzi diminuiti più che in Italia.

LAVORO

L’occupazione si è espansa a un ritmo analogo a quello nazionale, ma le ore lavorate sono rimaste sostanzialmente stazionarie. Gli occupati hanno ripreso a crescere nei servizi mentre sono risultati stabili nell’industria. Il tasso di disoccupazione è calato, avvicinandosi a quello medio italiano, e le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono lievemente diminuite.

· Occupazione I semestre 2019: +13.000 unità; +0,6% (in Italia: +0,5%). Ore lavorate totali primi tre trimestri: stazionarie.

· Occupati per settore: +0,5% servizi, -0,1 industria, +3,9 costruzioni, -2,3 agricoltura)

· Dipendenti: +0,5%; autonomi: +0,7%

· Maschi: -0,3%; femmine: +1,7%

· Tasso di occupazione: 60,9% (dal 60,4% del I sem. 2018); Italia: 58,8%

· CIG: -3,2% nei primi nove mesi del 2019 (Italia: +16,3%)

· Tasso di disoccupazione 10,8% (dall’11,8% del I sem. 2018); Italia: 10,4%

Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro ha influito positivamente sul reddito. Tra le misure di contrasto alla povertà, particolare importanza riveste il Reddito-Pensione di cittadinanza (RdC), che ha sostituito il Reddito d’inclusione (ReI):

· Nuclei familiari beneficiari del RdC a settembre: 83.699 (quasi 183.000 persone), il 3% circa delle famiglie residenti; importo medio mensile erogato: 466 euro (Italia: 482 euro)

· Nel 2018 il ReI è andato a beneficio di 33.000 famiglie; importo medio di 283 euro mensili (Italia: 296 euro)

Nella prima parte dell’anno è proseguita la crescita dei prestiti a imprese e famiglie, risentendo degli effetti di rilevanti operazioni straordinarie di alcune grandi aziende dei servizi realizzate nella seconda parte del 2018 e dell’espansione del credito per consumi e acquisto di abitazioni delle famiglie.

· Prestiti bancari alle imprese in aumento (3,3% a giugno); al netto di operazioni straordinarie sono sostanzialmente stazionari.

· Finanziamenti alle piccole imprese in lieve calo (-0,4%)

· Alla fine del primo semestre del 2019 i prestiti erogati alle famiglie da banche e società finanziarie sono aumentati del 3,1 per cento su base annua: aumentano sia i prestiti per l’acquisto di abitazioni (2,8%) sia il credito al consumo (7,7%).

La domanda di credito delle imprese ha ancora ristagnato per il calo della spesa per investimenti. Le condizioni di accesso al credito per famiglie e imprese sono rimaste nel complesso distese, anche se emergono lievi segnali di irrigidimento nei criteri di concessione dei prestiti.

Il moderato incremento dei livelli di attività e le condizioni reddituali delle aziende stanno favorendo il miglioramento della qualità del credito. Le disponibilità liquide sono ancora aumentate per le famiglie; per queste ultime si è ampliata, tra i diversi strumenti finanziari in portafoglio, la quota dei titoli di Stato e delle obbligazioni diverse da quelle emesse dalle banche.

· Qualità del credito: a giugno 2019 il tasso di deterioramento (flusso di nuovi crediti deteriorati sul totale dei prestiti) si è collocato su livelli storicamente contenuti per le imprese (3,7%) e le famiglie (1,1%).

· Depositi delle famiglie: a giugno 2019 +3,1 % sul periodo corrispondente.

· Titoli a custodia delle famiglie in lieve riduzione (-1,2%). Si ampliano i titoli di stato in portafoglio (4,9 per cento) e le obbligazioni diverse da quelle emesse dalle banche (7,1 per cento) mentre si riducono le quote di fondi comuni (-3,9 per cento) e le azioni (-1,3 per cento).

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