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Lago d’Iseo, perchè solo due settimane per la passerella di Christo? VIDEO

In tanti se lo sono chiesti, qualcuno ha lanciato l’allarme sull’impatto ambientale, ma il motivo è soprattutto economico: sicurezza e manutenzione dell’opera sarebbero costati troppo alla comunità, che deve già gestire un flusso improvviso di mezzo milione di turisti – Ecco alcune curiosità sull’opera – IL VIDEO ANSA.

Lago d’Iseo, perchè solo due settimane per la passerella di Christo? VIDEO

Niente prenotazione, installazione aperta 24 ore su 24 gratuitamente, con soli due limiti: “The Floating Piers”, la passerella di 4,5 km complessivi realizzata dall’artista di origine bulgara Christo sulle acque del Lago d’Iseo, è percorribile solo da 10.000 visitatori alla volta e solo in caso di bel tempo e di pioggia leggera, non in caso di temporali violenti.

In molti si sono anche chiesti perchè il periodo per godere di un’opera che potrebbe attrarre decine di migliaia di persone ogni giorno e per mesi, dando l’opportunità a tutti di fruirne nel tempo, sia stato invece limitato a due settimane: si è scelta la fase tra il 18 giugno e il 3 luglio, che sono i giorni più lunghi dell’anno (anche se l’opera è illuminata e attraversabile anche di notte), per motivi innanzitutto economici. L’opera è autofinanziata ed è costata a Christo circa 15 milioni di euro, nei quali sono compresi anche i costi per sicurezza e manutenzione che oltre un certo periodo andrebbero a gravare sulla comunità locale. C’è poi chi ha sostenuto i rischi di impatto ambientale, come Legambiente, che ha espresso anche perplessità su chi pagherà lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti provocati dai 4-500mila visitatori attesi in questo periodo.

Mezzo milione di persone che da qui a domenica 3 luglio attraverserà una passeggiata di due chilometri sulla terraferma e altri 2,5 circa su 90mila metri quadri di tessuto giallo cangiante, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità, che compongono una installazione che si sviluppa a pelo d’acqua seguendo il movimento delle onde. Proprio per questo motivo, l’autore consiglia di attraversarla scalzi, per sentire ancora meglio il contatto con la natura.

E dopo il 3 luglio dunque cosa accadrà? L’intera struttura di “The Floating Piers” sarà poi smontata e riciclata attraverso un processo industriale, quindi i materiali utilizzati per il progetto non sono acquistabili.

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