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La Ue a Trump: “Sulle regole finanziarie non si torna indietro”

Il messaggio partito da Bruxelles e diretto verso Washington è forte è chiaro: sulle regole finanziarie e bancarie non si torna indietro – La reazione europea arriva dopo la decisione presa da Donald Trump di revisionare la riforma finanziaria varata dalla presidenza Obama per evitare gli abusi delle banche.

L’Unione Europea comincia a reagire alle decisioni prese da Donald Trump o almeno a quelle che potrebbero avere impatti anche sul vecchio continente.

Il messaggio partito da Bruxelles e diretto verso Washington è forte è chiaro: sulle regole finanziarie e bancarie non si torna indietro rispetto agli standard globali di regolazione e vigilanza.

“Il sistema finanziario è intrinsecamente internazionale e la stabilità non può essere assicurata all’interno dei confini nazionali, la finanza ha bisogno di cooperazione internazionale sulle regole, senza corriamo il rischio di arbitraggi regolamentari e di nuova instabilità”. Questo quanto affermato dal vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, responsabile sia dell’euro (con “supervisione” sugli affari economici) sia dei mercati finanziari.

La reazione europea arriva dopo la decisione presa da Donald Trump la settimana scorsa di revisionare la riforma finanziaria varata dalla presidenza Obama per cercare di arginare gli abusi delle grandi banche ed evitare il deflagrare di una crisi come quella causata dai mutui subprime nel 2008.

Il Presidente Usa, sabato scorso, ha firmato un ordine esecutivo che allenta le regole esistenti e riduce la supervisione sui grandi gruppi finanziari americani previste dalla cosiddetta legge Dodd-Frank. In parallelo, un secondo decreto approvato dall’inquilino della Casa Bianca stabilisce che sia modificata la norma, che sarebbe entrata in vigore in aprile, in base alla quale i consulenti previdenziali sarebbero stati obbligati a operare “nel miglior interesse dei clienti” allo scopo di evitare la vendita di prodotto rischiosi e incapaci di garantire una rendita decente al momento della pensione. In attesa di correzioni, l’operatività è rinviata di 180 giorni.

Ma le parole del vicepresidente della Commissione Ue suonano anche come un avvertimento per il futuro. Trump ha infatti promesso di non fermarsi e di voler procedere nel prossimo futuro all’effettiva revisione della riforma Obama. Per farlo però dovrà passare attraverso il voto del Congresso.

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