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La speculazione cavalca i venti di guerra e stavolta Piazza Affari ne fa le spese di più (-1,19%)

Sul rischio Ucraina la speculazione corre alla grande e a Milano vende i titoli azionari che erano cresciuti di più – Francoforte però risorge – Piazza Affari (-1,19%) tra le Borse peggiori d’Europa sulla scia del tracollo delle banche popolari e del lusso anche se nel finale dimezza le perdite – Controcorrente Mps, Tenaris e Saipem – Spread sotto quota 190

La speculazione cavalca i venti di guerra e stavolta Piazza Affari ne fa le spese di più (-1,19%)

Le tensioni in Ucraina alla vigila del voto in Crimea sulla secessione dal Paese e i timori del rallentamento cinese mandano in rosso i listini.

Piazza Affari cede l’1,19% a 20.346 punti ma sopra i minimi di giornata, , Parigi -0,8%, Londra -0,4%, Madrid -1,39%. In controtendenza solo Francoforte +0,43%. Lo spread Btp bundchiude a 186 punti base.

JPMorgan, Bank of America e Ubs hanno tagliato le loro previsioni sulla crescita della Cina, alimentando le speculazioni sulla possibilità che non venga centrato il 7,5% di crescita del Pil nel 2014.

Nell’Eurozona sono usciti i dati sull’occupazione: +0,1% rispetto al terzo trimestre e -0,9% il bilancio sull’intero anno, peggio dello-0,7% del 2012. Dai dati emerge che il risultato registrato dall’Italia rispetto al terzo trimestre 2013 (-0,5%) è, insieme a quello dell’Olanda, il peggiore a livello Ue dopo quelli segnati da Estonia (-1,3%), Lettonia (-1,1%) e Cipro (-0,6%). Fitch ha rivisto al ribasso le proprie stime sul pil italiano a +0,6% nel 2014 e +1% nel 2015.

Sul fronte degli indicatori macro, negli Stati Uniti l’indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan è calato a sorpresa in marzo, a 79,9 punti dagli 81,6 di febbraio. Gli analisti si attendevano un miglioramento a quota 81,9 punti. Disattendono le attese degli analisti anche i dati sui prezzi alla produzione che sono calati in febbraio dello 0,1% mentre la componente core, al netto di prodotti alimentari ed energetici, è scesa dello 0,2%. Le attese degli analisti per febbraio erano invece per un rialzo dello 0,2% per l’indice generale e dello 0,1% per la componente core. Su base annuale, i prezzi alla produzione sono cresciuti in febbraio dello 0,9%. Un deciso rallentamento rispetto all’incremento dell’1,2% calcolato un mese fa e ben lontano dal target del 2% perseguito dalla Fed.

A Wall Street il mercato azionario tiene e alla chiusura dell’Europa si muove contrastato attorno alla parità. Ma sale l’oro a 1.377 dollari per azione (+0,47%). Il petrolio Wti sale dello 0,52% a 98,5 dollari al barile. Si rafforza ancora l’euro sul dollaro a 1,3912 (+0,32%).

A Piazza Affari peggior titolo è A2a -3,9% nel giorno della pubblicazione dei conti 2013, seguito da Ferragamo -3,4%. Male anche Yoox -3%. In fondo al Ftse Mib anche Finmeccanica -2,96% e Ubi Banca – 3,34%. Rosso nel complesso per quasi tutto il comparto bancario: Bpm -0,44%, Banco Popolare -1,43%, Unicredit -1,44%, Intesa -2,8%. Fa accezione Mps +2% sulle attese di un prossimo annuncio da parte della Fondazione per la vendita di un accordo di cessione di circa il 20% del suo pacchetto azionario. Forti i volumi col 6,2% del capitale passato di mano (726 milioni di pezzi). Indiscrezioni parlano di una cordata guidata dal fondo americano Jc Flowers. Bene Pirelli +1,18%, Saipem +1% che ha ricevuto dal consorzio internazionale South Stream Transport un appalto del valore di 2 miliardi di euro per la costruzione della primo linea del tratto offshore nel Mar Nero del gasdotto che porterà il gas russo nell’Europa sud-orientale.

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