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La rivolta dei trader scuote Wall Street: GameStop +1.700%

Gli investitori dilettanti hanno messo in ginocchio due hedge fund su un titolo che, di per sé, non meritava attenzione – La Fed assicura: niente scherzi sui tassi – Vaccini: Ue contro AstraZeneca

La rivolta dei trader scuote Wall Street: GameStop +1.700%

“È il giorno della Fed e dei risultati di Apple. Ma a Wall Street si parla solo dello strano rialzo di GameStop. L’incredibile ascesa del peso degli investitori dilettanti ha messo in ginocchio due hedge fund gestiti da fior di professionisti”. Così Bloomberg racconta la corsa di un titolo che, a giudicare dai fondamentali, non merita alcuna attenzione, ma che, sostenuto dagli acquisti dei trader, ha messo a segno a gennaio un rialzo del 1.700% (ieri +135%), costringendo alla resa i due fondi hedge che avevano giocato al ribasso, perdendo cifre miliardarie.

Non è un fenomeno isolato: anche in Europa, vedi Nokia, gli acquisti rilanciati attraverso la rete di Reddit stanno sconvolgendo i listini, qualificandosi come una variante inedita di bolla finanziaria in grado di complicare i giochi delle banche centrali, che, come ha fatto ieri la Fed, ribadiscono la linea del denaro a pioggia, ma così facendo, oltre a sostenere la congiuntura debole, stanno seminando i germi di una speculazione (quasi) incontrollabile. In questa cornice si spiega il nervosismo dei listini: oltre all’epidemia che non è sotto controllo, i mercati temono di dover far fronte a prezzi delle azioni insostenibili.

LA FED RASSICURA: NIENTE SCHERZI SUI TASSI

I risultati stellari di Apple (ricavi per 111,4 miliardi di dollari, molto meglio delle previsioni) e di Facebook, entrambi annunciati a Borsa chiusa, non sono sufficienti stamane a sostenere i futures sul Nasdaq (-0,3%). Ieri tutti gli indici di Wall Street hanno accusato perdite superiori al 2% (Nasdaq -2,61%). Alle rassicurazioni di Jerome Powell sul mantenimento ad oltranza degli aiuti monetari (“dobbiamo ancora finire il lavoro”) ieri non è stato dato peso: l’indice S&P 500 ha chiuso in calo del 2,6%, la peggior seduta da ottobre.

ANCHE LA CINA SCENDE DELL’1,9%

Stamattina, in Asia, l’indice MSCI Asia Pacific, che non include il Giappone, perde l’1,7%. Nikkei di Tokyo -1,3%. Hang Seng di Hong Kong -1,5%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,9%, BSE Sensex -1%, Kospi di Seul -1,7%.

Il dollaro torna a essere apprezzato dagli investitori; oro e petrolio in lieve calo. Euro-dollaro a 1,209 (-0,2%).

GUERRA DEI VACCINI IN EUROPA. UE CONTRO ASTRAZENECA

“La crisi italiana aumenta le preoccupazioni sull’efficacia del Recovery Plan europeo”. Così il Financial Times punta di nuovo l’indice sul rischio Italia.

Intanto, il servizio studi e il servizio bilancio di Camera e Senato hanno fatto notare che i progetti indicati dal governo per avere accesso agli aiuti europei del Recovery fund prevedono una spesa più alta dei fondi disponibili. “Non risultano reperite risorse a fronte del margine di 14,4 miliardi di maggior impieghi rispetto all’ammontare complessivo finanziabile”.

Ma ieri l’attenzione si è concentrata sulla guerra dei vaccini. La Commissione è scesa in campo a muso duro contro AstraZeneca, colpevole di aver unilateralmente girato alla Gran Bretagna le dosi già assegnate alla Ue. Non è bastato a sollevare gli animi il fatto che Sanofi abbia siglato un accordo per produrre il vaccino Pfizer/Biontech, perché il rallentamento nella campagna vaccinale ha delle evidenti ricadute economiche. L’Fmi ha ridimensionato le prospettive di crescita nella Ue anche a causa di questi ritardi. Stanno infatti prendendo piede le ipotesi di nuovi lockdown in Francia e in Gran Bretagna, mentre in Spagna le autorità sanitarie hanno deciso di sospendere le vaccinazioni per due settimane perché stanno per finire le scorte.

BORSE IN ROSSO: FRANCOFORTE -1,7%, MILANO -1,47%

Piazza Affari chiude con una perdita dell’1,47% a 21.662 punti. Madrid cede l’1,46%. Fa peggio Francoforte (-1,76%), appesantita dal calo delle stime di crescita 2021. Il governo tedesco ha operato infatti una drastica revisione al ribasso al 3% (contro il +4,4% previsto lo scorso autunno). In Germania si registra inoltre un deterioramento della fiducia dei consumatori a febbraio, con l’indice Gfk che si porta a -15,6 punti, oltre otto punti sotto il livello di gennaio. Si tratta del quarto calo consecutivo.

Nel resto d’Europa, a Parigi (-1,16%) Lvmh cede lo 0,31%: il gruppo, forte di 75 marchi, ha recuperato i danni del lockdown grazie alla ripresa di Dior e Louis Vuitton. Continua la frana di Edf (-2,8%), su cui pesa l’aumento dei costi per la centrale inglese di Hinkley Point.

LONDRA -1,3%: L’AUTO TAGLIA 10 MILA POSTI

Londra -1,31%. La Gran Bretagna bandisce i viaggi in 22 paesi. Lo ha annunciato Boris Johnson in Parlamento. Si tratta di paesi del Sudamerica e dell’Africa Australe, oltre al Portogallo, con l’obiettivo di evitare l’importazione delle varianti brasiliana e sudafricana del Covid.

Nel 2020 l’industria inglese dell’auto ha vissuto l’anno più difficile dal 1984, con un calo della produttività sotto il milione di unità e la perdita di 10 mila posti. “Ma è stata – avverte l’associazione del settore – solo la punta dell’iceberg”.

ASTA BOT, SALE IL RENDIMENTO. OGGI 8,75 MILIARDI IN BTP

Poco mosso l’obbligazionario, in attesa dell’evoluzione della crisi politica. In chiusura il tasso del decennale si attesta in area 0,65%, invariato rispetto all’avvio. Lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a 123 punti, dai 121 della vigilia.

Il Tesoro ha collocato tutti i 7 miliardi di euro di titoli offerti a un tasso pari al -0,448%, in aumento di 7 punti base rispetto alla precedente asta. Oggi il Mef offrirà fino a 8,75 miliardi nell’asta a medio-lungo.

Grecia e Austria hanno lanciato nuovi decennali con ordini rispettivamente per oltre 29 e oltre 32 miliardi di euro, mentre la Slovenia si è mossa sul segmento extra-lungo emettendo un bond a 60 anni con richieste superiori a 4,3 miliardi.

ORCEL IN UNICREDIT AD APRILE. GENERALI GUARDA ALLA POLONIA

Il cda di Unicredit (-0,77%), come previsto, ha identificato all’unanimità Andrea Orcel come nuovo amministratore delegato da sottoporre alla prossima assemblea degli azionisti del 15 aprile. Pur chiudendo in rosso il titolo è il migliore del comparto. Hanno fatto peggio gli altri finanziari, frenati dall’andamento deludente della campagna vaccinale: Banca Generali -2,89%, Intesa San Paolo -1,74% e Banca Mediolanum -2,48%. Vendite importanti anche su Unipol: -3,78%.

Generali -1,13%. La compagnia è tra i soggetti in lizza per gli asset in Polonia messi in vendita da Aviva.

SEGNO PIÙ PER PHARMA PETROLIFERI. FERRAGAMO, NOVITÀ IN VISTA

Quasi tutte in calo le blue chip. Fanno eccezione i farmaceutici: Amplifon +1,6%, Diasorin +5%, Recordati +0,5%. Robusti i petroliferi, aiutati dal rialzo dei prezzi della materia prima: Saipem chiude a +4,65%, Tenaris +1,73%. Nel lusso, corre Ferragamo (+4,98%). Si parla della cessione di una quota di minoranza a un nuovo partner.

LUNGA LA LISTA DEI CALI. CROLLA INTERPUMP

Assai più lunga la fila dei titoli in forte perdita. Crolla Interpump (-6,28%), su cui Kepler Cheuvreux ha ridotto la raccomandazione da buy a hold, con prezzo obiettivo a 40 euro. “Dopo un significativo rerating del titolo – si legge nel report – vediamo una mancanza di margine di rialzo rispetto al nostro target price a 40 euro, che confermiamo, e un ampio premio rispetto ai multipli storici e ai concorrenti”.

NUOVO CALO PER STELLANTIS. LO STATO FRANCESE USCIRÀ

Soffre Exor (-3,74%), così come Stellantis (-3,45%). Martin Vial, a capo della società che gestisce le partecipazioni statali francesi Ape, ha detto che Bpifrance non rimarrà azionista di Stellantis. Jefferies ha aggiornato il target price del colosso dell’auto da 18 a 22 euro.

SOTTO TIRO ATLANTIA, ENEL GUARDA A LONDRA. STM-3%.

In rosso Atlantia (-3,4%). Non è prevista alcuna offerta definitiva su Aspi da parte di CdP e dei Fondi entro la fine di questo mese. Stm -3% prima dell’uscita dei conti. Enel (-3%) sta considerando un’offerta per l’utility energetica britannica Western Power Distribution (Wpd), nell’ambito di un consorzio che ha come advisor la banca di investimenti Rothschild. Prysmian (-1,6%) ha completato il collocamento del bond equity linked con scadenza 2026, aumentando l’importo a 750 milioni dagli iniziali 650.

FINCANTIERI-STX: SALTA L’ACCORDO (PER ORA)

Fincantieri +3,32%. La rottura definitiva dell’accordo con i francesi Chantiers de l’Atlantique era data per scontata. Ma non è escluso un nuovo accordo: la maggioranza di Stx resterà francese, ma potrebbe esserci un’intesa sulla gestione.

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