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La nuova frontiera dell’energia: le centrali elettriche ibride. La scoperta arriva da Israele

Il professor Avi Kribus della scuola Tau di ingegneria meccanica, assieme al nuovo Centro Energie rinnovabili di Tel Aviv, ha sviluppato un sistema che combina l’utilizzo di combustibili tradizionali con il carbone a bassa pressione prodotto con l’energia solare, realizzando così centrali elettriche ibride.

La nuova frontiera dell’energia: le centrali elettriche ibride. La scoperta arriva da Israele

Una nuova tecnologia destinata a rivoluzionare il mondo dell’energia. E’ l’ultima scoperta del professor Avi Kribus della scuola Tau di ingegneria meccanica che, con il nuovo Centro Energie rinnovabili di Tel Aviv, ha sviluppato un sistema che combina l’utilizzo di combustibili tradizionali con il carbone a bassa pressione prodotto con l’energia solare, realizzando così centrali elettriche ibride. Il nuovo metodo sarà illustrato sulla rivista scientifica Solar Energy e permetterà di integrare la tecnologia solare negli impianti convenzionali.

Nelle strutture solari termiche tradizionali, la luce viene raccolta per produrre vapore ad alta pressione ad una temperatura di circa 400 o 500 gradi centigradi. Questo vapore viene utilizzato per far ruotare le turbine che generano poi elettricità. Secondo Kribus, però questa tecnologia è troppo costosa e non sostenibile. “I materiali scelti per la costruzione di queste centrali dai tubi in metalli rari adatti a gestire pressioni e temperature elevate, alle grandi superfici specchiate per catturare l’energia, sono troppo costosi e non compatibili con le esigenze di redditività delle imprese”.

La procedura alternativa di Kribus, invece, combina la turbina a gas, che funziona ad aria calda, con il vapore prodotto dall’energia solare. “Abbiamo bisogno di bruciare combustibile convenzionale – spiega il professore – ma riusciamo a combinarlo con il vapore prodotto a bassa temperatura con l’energia solare, così si dà vita ad un ciclo ibrido altamente efficiente dove, nella parte che riguarda il solare, è possibile usare metalli comuni e collettori solari a basso costo”.

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