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La Juve espugna Cagliari: è a+18 sul Napoli che gioca a Empoli

Per i bianconeri (2-0 sul Cagliari) segnano Bonucci e di nuovo Kean, che esulta sotto la curva dei tifosi sardi che lo riempiono di ululati razzisti – Ora la Juve ha 18 punti di vantaggio sul Napoli, che oggi affronta in trasferta un Empoli disperato

La Juve espugna Cagliari: è a+18 sul Napoli che gioca a Empoli

La Juve non si ferma mai. Nemmeno l’emergenza infortuni, che aveva costretto Allegri a giocare con soli 13 giocatori di movimento a disposizione, ha impedito alla Signora di espugnare Cagliari, ottenendo così la 26esima vittoria in 30 giornate di campionato. Numeri da paura, che certificano meglio di tante parole lo strapotere bianconero in classifica: il + 18 sul Napoli, al di là della gara in più, non ha bisogno di ulteriori approfondimenti.

Quella della Sardinia Arena aveva tutta l’aria della trappola invece la Juve, a differenza di quanto fatto a Genova, ha saputo giocare con ordine e intelligenza, gestendo al meglio la situazione infortuni e colpendo nel momento opportuno, trasformando così una trasferta insidiosa nell’ennesima soddisfazione stagionale.

A rendere le cose più semplici ci ha pensato Bonucci con un bel colpo di testa sugli sviluppi di un corner (22’), dopodiché il match s’è messo in discesa e i bianconeri non hanno dovuto far altro che gestirlo. Scenario ideale per Allegri, da sempre maestro nell’amministrazione dei vantaggi e ancor più agevolato dalla presenza di Kean, uno che, evidentemente, attraversa la classica fase “Re Mida”, quella che, per intenderci, prevede la trasformazione in oro di ogni pallone giocato. E così il giovanissimo attaccante classe 2000, dopo aver sprecato un paio di buone occasioni, ha freddato il Cagliari con un tap-in facile facile sugli sviluppi di un cross di Bentancur (85’), per poi andare a esultare sotto la curva rossoblu a ricevere il solito indegno corollario di bui razzisti.

“Deve imparare a evitare certe esultanze, il rispetto degli avversari è sopra ogni cosa – il commento di Allegri – Deve un po’ crescere da questo punto di vista e non istigare, nonostante questo però non giustifico quello che c’è stato. Vincere qui a Cagliari era molto importante perché abbiamo un calendario contro squadre che sono in piena corsa per i rispettivi obiettivi. Ora recuperiamo le energie e concentriamoci sul Milan”.

Il risultato in terra sarda non cambia di molto le prospettive del Napoli, ormai troppo distante per poter pensare allo scudetto. Ciò non significa però che gli azzurri possano prendere sottogamba la trasferta di Empoli (ore 19), comunque importante per diversi motivi. Anzitutto c’è una reputazione da difendere e poi, cosa ancor più saliente, un’Europa League da preparare bene sia a livello fisico che mentale.

Staccare la spina a soli 8 giorni dalla trasferta di Londra sarebbe molto pericoloso, tanto più che l’Arsenal metterà sul piatto i soliti ritmi inglesi, ecco perché il match odierno va affrontato con il piglio giusto, quasi fosse un quarto di finale simulato. Ancelotti, protagonista della solita vigilia silenziosa (chissà poi perché…), dovrà però tener conto di diversi acciacchi, che lo costringeranno a rivedere buona parte del suo undici tipo.

Oltre ai lungodegenti Albiol, Chiriches e Diawara e al conclamato Insigne, infatti, si sono fermati anche Mertens e Hysaj: il 4-4-2 azzurro vedrà così Meret in porta, Malcuit, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Ounas e Milik in attacco.

Andreazzoli, scivolato in zona retrocessione dopo il ko di Torino e la vittoria del Bologna sul Sassuolo, tenterà l’impresa con un 3-5-2 con Dragowski tra i pali, Maietta, Silvestre e Dell’Orco nel reparto arretrato, Di Lorenzo, Traoré, Bennacer, Krunic e Antonelli in mediana, Farias e Caputo coppia offensiva.

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