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La guerra avanza ma le Borse e i bond altrettanto: i Btp danno la carica a banche e Poste

La guerra Russia-Ucraina imperversa ma le Borse non sono più tanto scosse, anche per ragioni tecniche – Continua la corsa ai rendimenti dei titoli di Stato – Il dollaro spinge il Nikkei

La guerra avanza ma le Borse e i bond altrettanto: i Btp danno la carica a banche e Poste

Notizie buone se ne vedono poche: la guerra infuria, le economie frenano, i tassi, sotto la spinta dell’inflazione, segnalano rischio recessione. Ma il Toro non si spaventa. I listini azionari segnalano ovunque rialzi diffusi favoriti qua e là da segnali di ripresa come quelli usciti ieri con i conti di Nike (+2,2%), in forte rialzo per le previsioni positive del board. È giustificato questo atteggiamento? In realtà le Borse, una volta prezzati gli aspetti negativi su petrolio e materie prime, hanno preso atto dell’atteggiamento più rigido della Fed e ne hanno tratto le conseguenze: salgono i titoli finanziari e si rafforza il dollaro, a tutto vantaggio dello yen e, in misura minore, dell’euro. In attesa di una svolta geopolitica che si fa attendere.

Dollaro/yen ai massimi dal 2015. Il Nikkei sale del 3%

La nota più positiva arriva stamane da Tokyo. Sostenuto da un cambio ultrafavorevole all’industria giapponese, il Nikkei è in rialzo del 3%: il cross dollaro yen tocca stamattina nuovi massimi di medio periodo a 121,1. Il cambio è su livelli che non si vedevano dalla fine del 2015. Il mercato apprezza la politica monetaria espansiva confermata dalla Banca centrale giapponese.

Corre anche l’indice Hang Seng di Hong Kong (+1,7%). L’indice dei Tech sale del 2,2% con Alibaba a +6%.

Shanghai +0,5%. Oltre quota 5mila i contagi Covid

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in rialzo dello 0,5%. In Cina sono saliti a 5.136 i nuovi casi di Covid-19 registrati martedì, in rialzo sui quasi 4.900 del giorno precedente.

Si riapre il dossier Evergrande, l’immobiliare più indebitata del mondo: 300 miliardi circa, di cui 22 con i creditori stranieri. La società ha annunciato che non diffonderà dati di bilancio a causa di “complicazioni con la revisione dei suoi libri contabili”. Evergrande ha detto che sta lavorando a un piano di ristrutturazione che intende implementare entro la fine di luglio. Il direttore esecutivo Shawn Siu ha chiesto agli investitori di non intraprendere nell’attesa azioni aggressive.

Il Treasury al 2,38%. Mai così forte l’ascesa dei rendimenti

Poco mossi i future di Wall Street dopo una seduta in forte rialzo: Nasdaq +1,75, S&P 500 +1,13%, Dow Jones +0,75%.

Il Treasury Note a dieci anni, per effetto delle forti vendite degli ultimi due giorni, si è portato al 2,38% di rendimento, dal 2,17%. Il biennale si porta a 2,18%, +7 punti base. Da inizio anno, il rendimento del Treasury a due anni è salito di 143 punti base: per trovare un trimestre di spostamenti simili bisogna andare indietro al 1984.

In rally i tecnologici (+1,4%), sotto però del 10% da inizio anno. Vola Tesla (+7,9%): ieri è uscita la prima macchina dal nuovo stabilimento alle porte di Berlino, il quinto dell’azineda di Elon Musk.

Petrolio sulle montagne russe nella notte: stamattina Brent a 117 dollari, Wti a110 dollari. Oro poco mosso a 1.921 dollari.         

L’economia frena. Gentiloni: “Presto la risposta della Ue”

La recessione per ora non c’è, ma l’economia rallenta, almeno in Italia, dove il governo dovrebbe ridurre la stima di crescita del 2022 intorno al 3% dal 4,7% indicato lo scorso autunno, secondo quanto anticipato dalla la sottosegretaria al Tesoro Maria Cecilia Guerra. Ma la novità, ampiamente prevista, è compensata dalla tendenza, sottolineata dal commissario all’Economia Ue Paolo Gentiloni, a mettere in comune più debito per far fronte alle sfide create dall’invasione russa.

“Penso che la vera decisione su questo tipo di misure probabilmente non avverrà subito. Ritengo – aggiunge Gentiloni – che la vera discussione avrà luogo tra poche settimane, quando avremo una visione più chiara dell’impatto economico di questa crisi”.

Ma, in attesa che si pronunci la politica fiscale, ha detto il governatore della Banca di Francia Villeroy de Galhau, per la politica monetaria “è arrivato il momento di togliere il piede dall’acceleratore e focalizzarsi sull’inflazione sottostante nel medio periodo”. In attesa che ci pensino i banchieri, il mercato si è già messo in movimento.

Schizzano all’insù Btp e Bund. Oggi un nuovo CctEu

Salgono i rendimenti di Btp e Bund, in vista di un atteggiamento più restrittivo da parte delle banche centrali. Il tasso del Btp 10 anni sale a +2,04% e quello del Bund a +0,51%.

Lo spread Btp/Bund si attesta in chiusura a 153 punti base (+1 punto). Alla vigilia dell’apertura delle aste di fine mese oggi potrebbe arrivare il mandato alle banche per l’emissione sindacata di un CctEu scadenza ottobre 2030.

La Ue ha piazzato ieri oltre 12 miliardi di euro in un bond dual tranche via sindacato, con richieste superiori ai 94 miliardi.

Milano (+0,98% a 24.533 punti base) si conferma al rialzo grazie al traino dei finanziari. Parigi +1,17%; Francoforte +1,04%; Amsterdam +1,38%; Madrid +1,1%. Fuori dal blocco sono più arretrate Londra (+0,37%) e Zurigo (+0,43%).

Ok all’Ipo di Porsche: valore 90 miliardi

Sale dello 0,72% Volkswagen dopo che la società e gli eredi di Ferdinand Porsche hanno confermato l’Ipo di Porsche, che il gruppo valuta almeno 90 miliardi di euro. L’offerta, da effettuare entro il 2022, riguarderà il 25% del capitale.

Rublo russo in guadagno del 2% contro il dollaro. Il ministero delle Finanze russo ha adempiuto ai suoi obblighi sul pagamento della cedola su un Eurobond in scadenza nel 2029 per un importo di 65,63 milioni di dollari.

Poste Italiane corre prima dei conti

Alla vigilia dei risultati e dell’aggiornamento del piano industriale sale Poste Italiane sale del 2,62%, sostenuta tra l’altro dall’avanzata dei rendimenti dei titoli di Stato.

SocGen promuove Intesa ma frena Unicredit

Seguono anche i titoli delle banche, che risentono delle attese di maggiori rendimenti dei bond: Unicredit avanzano dell’1,69%, Intesa Sanpaolo +1.62%, Banco Bpm +1,54%. SocGen preferisce Intesa a UniCredit per la minore esposizione in Russia con la raccomandazione su Intesa che passa a “buy” da “hold” e su UniCredit a “hold” da “buy”.

Nel gestito Banca Mediolanum +2,58%.

Ferrari a tutto sprint: 500 milioni di investimenti

Allunga Ferrari (+2,55%) nel giorno di un importante accordo per l’innovazione che prevede investimenti pari a 500 milioni di euro, assunzioni (250 ingressi nei prossimi mesi) e l’allargamento dello stabilimento di Maranello, dove la Ferrari ha acquistato nuovi terreni per ampliare il sito. Sono questi i pilastri dell’accordo firmato dalla Casa del Cavallino Rampante con il ministero per lo Sviluppo Economico, Invitalia e la Regione Emilia Romagna, che prevede un supporto del pubblico rispetto al piano 2022-2025. L’intervento del ministero arriverà fino a 106 milioni.

Sale anche Stellantis: +1,47%.

Atlantia al top, commessa Usa per Maire

In testa all’indice spicca Atlantia (+3, 17%). Perde invece slancio nel corso della seduta Eni (+0,08%). Meglio Tenaris (+0,56%), ancora in calo Saipem (-1,55), maglia nera dell’indice delle blue chip.

Vola Maire Tecnimont (+3,97%) dopo l’aggiudicazione del progetto da 230 milioni di dollari per un impianto di ammoniaca blu negli Stati Uniti.

Leonardo cede Ges negli Usa per 450 milioni di dollari

Rallenta dai massimi Leonardo (+0,4%) dopo che il gruppo ha confermato la guidance 2022 per l’indebitamento netto pari a 3,1 miliardi di euro e ha annunciato che la controllata Usa Drs ha firmato un accordo vincolante per la vendita del business Global Enterprise Solutions (Ges) a Ses per 450 milioni di dollari. Secondo Banca Akros, “la notizia è molto positiva perché consente virtualmente di accantonare il rischio di un aumento di capitale.

In deciso ribasso il lusso: Cucinelli -3,63% davanti a Ferragamo (-1,77%) e Tod’s (-1,39%). Nel resto del listino brilla Ivs group (+4,84%), uno dei leader europei tra i distributori automatici: con la riapertura degli uffici dopo la pandemia il caffè aziendale è di nuovo un affare.

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