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La frenata del Pil americano colpisce tutte le Borse: Piazza Affari -0,3% ma asta Bot ok

Il rallentamento della congiuntura americana colpisce prima Wall Street e poi i listini europei – Piazza Affari limita i danni e perde lo 0,4% dopo sei sedute in rialzo – Negli Usa crolla Amazon – Banco Popolare, A2A e Fiat i titoli più venduti – Rialzo in controtendenza per Saipem, Ansaldo Sts, Mediolanum, Telecom Italia e Mediobanca – Asta Bot ok.

La frenata del Pil americano colpisce tutte le Borse: Piazza Affari -0,3% ma asta Bot ok

Seduta con il segno meno sui principali listini appesantiti dal dato sul pil del primo trimestre Usa che si è rivelato inferiore alle attese degli analisti. La crescita americana nei primi tre mesi dell’anno è stata infatti del 2,5% contro il 3,2% atteso dal consenso. Wal Street apre così cautae le Piazza europee consolidano i cali dell’avvio. Milano cede lo 0,51%, Parigi -0,79%, Francoforte -0,23%, Londra -0,25%. Lo spread Btp-bund chiude sui livelli dell’apertura a 290 punti base dopo che i falchi della Bundesbank sono tornati all’attacco delle mosse a sostegno dei paesi periferici messe in atto dalla Bce. Infatti la banca centrale tedesca ha criticato lo “scudo” anti-spread in un’opinione preparata per la Corte costituzionale tedesca: la Buba ritiene che il rialzo degli spread “non può essere interpretato come un fattore di disturbo ai meccanismi di trasmissione della politica monetaria”.

Per ora, aiutato dal possibile esito positivo nella formazione del Governo di queste ore, il Tesoro italiano ha venduto tutti gli otto miliardi di euro di Bot semestrali messi in asta oggi a fronte di una domanda di oltre 11 miliardi registrando un forte calo del tasso a 0,503%, il minimo storico, dallo 0,831% di un mese fa. Sullo sfondo c’è poi la possibile apertura delle autorità europee a politiche che mettano al centro la crescita e allentino l’austerity. La conferma della nuova aria che tira a Bruxelles arriva anche dalla decisione della Commissione Ue di dare il suo via libera alla richiesta del governo di Madrid di rinviare il percorso di risanamento del bilancio al 2016 (deficit/pil sotto il 3%) “tenendo conto della difficile situazione economica”.

Il cambio euro dollaro si attesta a 1,3024 (+0,10%), il petrolio Wti scende dello0,64% a 93,04 dollari al barile mentre l’oro sale a 1.477 dollari l’oncia (+1,03%). Lo yen si rafforza ancora sul dollaro dopo la conferma della Bank of Japan di essere decisa a proseguire con al politica di stimolo.

A Wall Street l’indice sulla fiducia dei consumatori (Università del Michigan) è salito ad aprile a quota 76,4 da 72,3 del mese precedente. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dello 0,5% mentre l’S&P500 scendeva dello 0,21% e il Nasdaq dello 0,39%. Giù Amazon nonostante la trimestrale superiore alle attese. D’altra parte l’utile è calato del 37% e per i mesi a venire lo scenario è in rallentamento.

A Piazza Affari contrastate le banche: Banco Popolare -3,66%,, Ubi Banca –1,85% dopo  che i nuovi vertici hanno dichiarato di non avere intenzione di trasformarsi in Spa. Bpm –0,75% alla vigilia dell’assemblea degli azionisti di domani. Unicredit +0,36%, Intesa invariata, Mediobanca +1,25% e Mediolanum +0,41%.

In calo tra i peggiori del Ftse Mib anche Fiat -2,25% (ma quasi +15% nella settimana) dopo che il giudice del tribunale del Delaware si è espresso informalmente a favore della posizione di Veba sul valore delle azioni Chrysler. A2A –2,34% paga il taglio del rating a sell da parte di Goldman Sachs.

In evidenza sul Ftse Mib Saipem +2,64%: Morgan Stanley ha promosso il giudizio a “overweight” da “equalweight” e ha alzato il prezzo obiettivo da 25 euro a 30 euro. Ansaldo Sts +1,03%, Telecom Italia +0,65%.

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