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La Fed rialza i tassi ma le Borse volano e ora scommettono sull’accordo Russia-Ucraina

La Fed alza i tassi solo di un quarto di punto e le Borse continuano a correre – Ora i mercati aspettano passi avanti sul cessate il fuoco tra Russia e Ucraina

La Fed rialza i tassi ma le Borse volano e ora scommettono sull’accordo Russia-Ucraina

L’economia americana “è molto forte”, ripete più volte Jerome Powell, presentando ai mercati il primo rialzo dei tassi Usa dal dicembre 2018. La Cina risponde confermando un pacchetto di misure in grado di rilanciare la crescita oltre i lockdown. Due ricette diverse, ma che portano a un solo risultato: il recupero dei mercati, già avviati sull’orlo della recessione.

In questa cornice s’inquadra il primo serio tentativo di un accordo sulla sorte dell’Ucraina, che, peraltro, non arresta la scia di sangue. Anzi, cresce la sensazione che il passaggio più delicato e pericoloso debba ancora arrivare. Ma cresce anche la pattuglia degli operatori disposti a rischiare pur di non perdere l’occasione per acquisti a sconto prima che la stretta della Fed non cominci a mordere per davvero.

Seconda seduta al galoppo per le Borse cinesi che hanno coinvolto nel rialzo gli altri listini. Stanotte il Comitato per la Stabilità Finanziaria ha confermato “l’arrivo di misure sostanziali per il rilancio della crescita”.

Corre Hong Kong: +5,8%

L’Hang Seng di Hong Kong guida, con un rialzo del 5,8% (che segue il +9% di ieri), il rally delle borse dell’Asia Pacifico.

L’Hang Seng Tech guadagna il 7%. Tutti i titoli dell’indice sono in positivo: Baidu +17%, Meituan +11%. Ieri aveva chiuso con uno spettacolare +22,30%.

Il più tradizionale indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen sale del 3%.

Il Nikkei di Tokyo è in rialzo del 3,5%. Taiex di Taipei +2,9%. Kospi di Seul +2%. BSE Sensex di Mumbai +1,7%.

Il Nasdaq risponde con un +3,77%

Dopo una prima reazione di sorpresa, Wall Street ha reagito alla grande all’aumento di un quarto di punto dei tassi. Guida la corsa il Nasdaq (+3,77%), seguito dall’indice S&P 500 (+2,24%) e dal Dow Jones (+1,55%).

La riduzione del bilancio federale (oggi 9 mila miliardi di dollari) comincerà presto, ha assicurato Powell. Se ne parlerà probabilmente nell’incontro di maggio. Si vedrà allora se Wall Street sarà in condizione di sostenere il cambio di rotta. Molti nel dubitano.

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni si è spinto ieri fino al 2,18%, prima di rientrare stamattina a 2,13%. La curva dei tassi si è schiacciata: il decennale e il quinquennale hanno lo stesso rendimento. Lo spread due anni-dieci anni è sceso a 22 punti base.

Salgono le valute asiatiche, stabile l’euro

Il dollaro si sta indebolendo. Stamattina sale lo won della Corea del Sud (+1%). Si apprezza la rupia indiana. Euro-dollaro poco mosso dopo tre sedute di forte apprezzamento.

Bitcoin in assestamento dopo il +4% di ieri, a 41,150 dollari.

Rimbalza il petrolio, in rialzo dell’1,7%, a 97 dollari nella versione Wri. Ma il Brent resta sotto i 100 dollari (99,8).

Ancora sette rialzi nel 2022

I toni di Jerome Powell dopo la riunione della Fed sono stati più severi del previsto. Nonostante gli echi di guerra in arrivo dall’Ucraina, la Banca centrale ha anticipato sette ulteriori rialzi per il 2022 (uno per ogni riunione del Fomc) fino all’1,875%, più altri tre nel 2023, fino ad arrivare al 2,3%.

La stretta, necessaria per fronteggiare l’inflazione, rallenterà la crescita Usa dal 4,3 al 2,8%.

Ft anticipa il piano di pace: l’Europa vola

Il Financial Times, di questi tempi, non è solo il più autorevole giornale finanziario del pianeta. Il quotidiano, voce della City ma controllato dal giapponese Nikkei, ha assunto un ruolo ufficioso importante, quasi a sottolineare il peso dei mercati per sbloccare una situazione esplosiva: prima, martedì, il monito alla Cina perché eviti aiuti a Putin, poi lo scoop sul possibile piano di pace. La bozza include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia. Le garanzie occidentali per la sicurezza ucraina potrebbero rivelarsi un “grande ostacolo ad ogni accordo, così come i territori” conquistati dalla Russia nel 2014, aggiunge il quotidiano.

La pubblicazione del piano dà l’ultima spinta ai listini europei, già caricati in mattinata dai rialzi in Cina e dal calo del petrolio. Almeno per qualche ora, la stretta Usa non fa paura.

Rendimento del bund ai massimi dal 2018. Spread a 151

In un clima di maggior propensione al rischio, la performance del Btp supera quella del Bund. Lo spread sul tratto a dieci anni chiude a 151 punti base dai 156 dell’apertura.

Il tasso del decennale si è attestato in area 1,89%, rispetto a 1,94% in avvio e dopo aver chiuso a 1,91% la seduta precedente.

Il Bund tedesco a +0,39% (+7 punti) segna il rendimento massimo degli ultimi quattro anni.

Inflazione italiana al 5,7%, come nel 1995

L’inflazione italiana a febbraio è salita del 5,7% su anno, un livello che non si registrava dal 1995, trainata dalla fiammata dei prezzi energetici. Spiega l’Istat nella nota che accompagna le statistiche: “Sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a spingere in alto la crescita, seguendo la fiammata di gennaio degli energetici regolamentati”.

Le tensioni inflazionistiche si propagano a febbraio ai beni alimentari.

Milano recupera il 15% dai minimi del 7 marzo

Milano si apprezza del 3,34%, a 24.284 punti base. Dai minimi del 7 marzo ha messo a segno un recupero del 15% circa, mentre la performance dal primo gennaio 2022 resta ancora in rosso dell’11%.

La Borsa migliore è quella di Amsterdam (+4,01%). Seguono Parigi (+3,68%) e Francoforte (+3,79%). Più caute Madrid (+1,73%) e Londra (+1,74%).

In forte ripresa i titoli dell’auto. La più effervescente è Renault, con un rialzo dell’11%. Daimler a Francoforte sale del 6,09%, su del 4% Volkswagen e Bmw. A Piazza Affari corrono Stellantis e Ferrari.

Banche in rally, non ci sarà divieto su cedole e buyback

Seduta brillante per tutto il comparto bancario, che prosegue il trend di recupero (+5,5%) dopo le forti perdite subite in scia al conflitto in Ucraina. Ieri il numero uno della vigilanza della Bce, Andrea Enria, ha offerto indicazioni rassicuranti sul settore in Europa, affermando che l’esposizione alla Russia è gestibile e che non ci sarà un divieto su dividendi e buyback indiscriminato, come avvenuto per la pandemia.

Corrono i Big: Unicredit e Intesa Sanpaolo con rialzi superiori al 6%. Ancora meglio Banco Bpm, miglior titolo del listino, e Bper.

Vola Stm (+7,3%) alla testa del rimbalzo dei tecnologici sotto la spinta del rally dei titoli cinesi del settore e della notizia dell’avvio degli investimenti di Intel (85 miliardi) in Europa: all’Italia, pur relegata al packaging (per la ricerca è stata privilegiata la Francia), toccheranno più di 4 miliardi.

Tamburi entra in Landi Renzo: scommessa sull’idrogeno

Colpo grosso di Tamburi (+6,52%): Itaca Equity Holding, di cui Tip è il principale azionista, entrerà nel capitale del gruppo Landi Renzo con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della società emiliana. In base all’accordo non vincolante firmato martedì, Itaca acquisirà una quota di minoranza, mentre la famiglia Landi manterrà il controllo del gruppo. Il veicolo di Tamburi opererà in qualità di investitore di lungo periodo per rafforzare il posizionamento di Landi Renzo sia nel segmento della compressione di idrogeno, biometano e gas naturale, sia in quello della mobilità sostenibile.

Frenano le commodity, l’industria respira

Il calo delle materie prime e il miglioramento della congiuntura geopolitica favoriscono la ripresa degli industriali: sale Interpunp (+7,2%), rimbalza Moncler (+6,7%). Vola Safilo: +14% dopo i risultati.

Frenano invece petroliferi ed utility: Terna -2,7%, Italgas -1,5%, Tenaris -1,4%.

In deciso ribasso le azioni MediaforEurope (-10,75%) dopo il via libera a un’offerta pubblica di acquisto e scambio sulle quote di minoranza della controllata spagnola Mediaset Espana.

Leonardo, cade un jet in fase di collaudo

Prese di beneficio su Leonardo (-4,9%): nel pomeriggio un jet M-346 è precipitato sul Monte Legnone, in provincia di Lecco, al confine con le province di Sondrio e Bergamo. I due piloti dell’Aermacchi 346 si sono lanciati col paracadute: uno è morto, l’altro è grave. Il velivolo era in fase di collaudo postproduzione. La conferma è arrivata anche dal gruppo Leonardo.

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