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La Fed continua il tapering e rivede al ribasso della crescita. Tassi in rialzo forse nel 2015

Al suo debutto al Fomc Janet Yellen riduce ancora gli acquisti di 10 miliardi – Tolto il riferimento al 6,5% del tasso di disoccupazione – Riviste le stime di crescita per gli Stati Uniti al 2,8-3,2% dal 3-3,4% precedentemente stimato – Per la maggioranza dei governatori aumento dei tassi non prima del 2015 –

La Fed continua il tapering e rivede al ribasso della crescita. Tassi in rialzo forse nel 2015

Un altro taglio da 10 miliardi di dollari. La Fed ha ridotto gli aiuti all’economia a 55 miliardi di dollari al mese (5 miliardi in meno di acquisiti sui Treasury e 5 miliardi in meno di acquisti di titoli legati ai mutui, quindi 30 miliardi di dollari in Treasury e 25 miliardi nelle cosiddette mortgage backed securities). Il tapering quindi continua a “passi moderati”. “Il piano di acquisti di asset non è predefinito e dipende dalle informazioni economiche che arriveranno”, ha sottolineato la governatrice Janet Yellen al suo debutto nella due giorni di Fomc.

Invariato il costo del denaro: i tassi sui Fed Funds restano in una forchetta fra lo 0 e lo 0,25% mentre un aumento dei tassi potrebbe arrivare nel 2015, portando il costo del denaro all’1%. La banca centrale Usa guidata ora da Janet Yellen ha poi rivisto al ribasso le stime di crescita per gli Stati Uniti. Il pil 2014 dovrebbe crescere fra il 2,8% e il 3,0%, un ritmo inferiore al  2,8-3,2% precedentemente stimato. Nel 2015 la crescita dovrebbe essere del 3,0-3,2%, meno del 3,0-3,4% previsto lo scorso dicembre. Nel 2016 il pil crescerà del 2,5-3,0%, contro il 2,5-3,2% stimato precedentemente.

Il tasso di disoccupazione dovrebbe invece scendere tra il 6,1% e il 6,3% quest’anno e sotto il 6% nel 2015. Le precedenti stime erano di una disoccupazione al 6,3-6,6% nel 2014 e del 5,8-6,1% nel 2015. Yellen ha però precisato: “molto poco è cambiato” e le stime “sono sostanzialmente identiche” e, in generale, parlano di un miglioramento della congiuntura. Ma la situazione economica attuale richiede di continuare con una “politica monetaria accomodante” anche perché il mercato del lavoro è ancora lontano da una situazione di piena occupazione mentre l’inflazione si mantiene sotto il 2%. I due obiettivi principali su cui la Fed bilancia le proprie decisioni di politica monetaria sono massima occupazione e inflazione al 2%. Ma per la Fed solo il tasso di disoccupazione non è sufficiente a dare una valutazione dell’andamento del mercato del lavoro.  Tradotto, la creazione di posti di lavoro porterà i disoccupati sotto la soglia fissata del 6,5%, ma la Fed non interverrà sui tassi. Ed è proprio sul fronte della disoccupazione che c’è un’importante novità nel comunicato: non si fa infatti più riferimento alla soglia del 6,5%, dopo che a febbraio il tasso di era già ridotto vicino a questa soglia, al 6,7%.

Per quanto riguarda il secondo target monitorato dalla Fed, l’inflazione, il dato 2014 si dovrebbe attestare tra l’1,5 e l’1,6%, contro il range tra l’1,4 e l’1,6% previsto a dicembre, mentre per la componente core, ossia epurata dalle componenti più volatili come i prezzi di energia e generi alimentari, le stime sono ora per una forchetta tra l’1,4 e l’1,6%, in linea con la stima precedente.

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