Condividi

La crisi della benzina in UK: ecco cosa sta succedendo

I distributori sono senza benzina, lunghe code alle stazioni di servizio e prezzi alle stelle – La “crisi dei carburanti” nel Regno Unito è sempre più preoccupante. Ecco tutto ciò che c’è da sapere

La crisi della benzina in UK: ecco cosa sta succedendo

Carburanti razionati nel 90% delle stazioni di servizio, prezzi alle stelle, code chilometriche ai distributori, lavoratori che tornano in smart working. Nel Regno Unito imperversa quella che è ormai stata soprannominata la “crisi della benzina”. Una carenza talmente forte da spingere il governo guidato da Boris Johnson a mettere in allerta l’esercito, Il sottosegretario all’Energia, Kwasi Kwarteng, prova a rassicurare sulle “solide forniture di carburante” e sul carattere “temporaneo” della crisi, ma ammette: “siamo consapevoli dei problemi della catena di approvvigionamento alle stazioni di rifornimento e stiamo adottando misure per aiutarle in via prioritaria”.

LA CRISI DELLA BENZINA IN UK: COSA STA SUCCEDENDO?

La situazione diventa sempre più preoccupante. Da giorni in tutto il Regno Unito si fa fatica a trovare la benzina. Gli automobilisti stanno prendendo d’assalto i distributori nel timore di rimanere a secco, la maggior parte delle stazioni di servizio si è vista costretta a razionare il carburante presente nelle pompe (quando c’è) e le code di auto in attesa di fare benzina diventano di ora in ora più lunghe. “Non appena un’autocisterna arriva a una stazione di servizio, le persone sui social media avvisano che è arrivata e poi è come le api in un vasetto di miele. Tutti si accalcano lì e nel giro di poche ore la benzina è di nuovo esaurita”, ha raccontato al programma Today di BBC Radio 4, Brian Madderson, presidente della Petrol Retailers Association, l’associazione che rappresenta 5.500 distributori indipendenti. Secondo Madderson, ad oggi, le pompe a secco sono tra il 50 e il 90% del totale. 

La carenza generale sta diventando talmente grave da spingere le aziende a invitare i propri dipendenti a restare a casa e lavorare in smart working, mentre la British Medical Association lancia l’allarme sul personale sanitario: “So che molti dei miei colleghi che lavorano nel campo della salute e dell’assistenza sociale saliranno in macchina questa mattina guardando nervosamente il quadrante del carburante e chiedendosi se hanno abbastanza benzina per fare il loro lavoro quotidiano. Non possiamo aspettare due o tre ore in coda per il carburante quando abbiamo pazienti da vedere, quindi chiediamo al governo di agire oggi, di mettere in atto un piano e farci sapere cosa sta succedendo”, ha affermato David Wrigley, vicepresidente del consiglio della BMA, ai microfoni di Times Radio. Secondo Wrigleysarebbe utile che alcune stazioni di rifornimento fossero messe a disposizione esclusiva degli operatori sanitari e assistenziali.

Nel frattempo, la crisi sta spingendo al rialzo i prezzi della benzina, schizzati ai massimi da 8 anni: il prezzo medio di un litro di benzina è aumentato da 1,3587 sterline venerdì a 1,3659 domenica.

LE CAUSE DELLA CRISI

L’aumento dei prezzi del petrolio, schizzati oggi oltre gli 80 dollari al barile, è solo una delle tante facce della crisi che sta colpendo il Regno Unito. Al centro di tutto, secondo gli analisti, ci sono però la gravissima crisi della logistica e la carenza di autotrasportatori dovuti alla Brexit. Per consentire alla catena di funzionare servirebbero infatti oltre 100mila camionisti in più. Il problema è che dopo la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea gli autotrasportatori europei si sono dimezzati, passando da 40mila a 20mila, e il trasporto merci è diventato molto più complicato tra moduli, controlli e code alle frontiere che dilatano i tempi di consegna. Non a caso, il Governo britannico ha già anticipato l’intenzione di preparare un visto veloce per 5.000 camionisti stranieri. 

L’INTERVENTO DELL’ESERCITO

Lunedì Downing Street ha annunciato una serie di provvedimenti volti ad affrontare l’attuale crisi, tra i quali spicca l’intenzione di usare mezzi militari per aiutare a consegnare il carburante nei distributori, nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Non si tratta ancora di un vero e proprio intervento, ma di “un’allerta”. L’esercito deve dunque tenersi pronto a intervenire

Per quanto riguarda le altre misure, oltre a incrementare il numero di visti per i camionisti stranieri, il governo conservatore ha dato il via libera all’estensione delle licenze per i trasportatori di carburante. Le patenti verranno rinnovate automaticamente senza la necessità di effettuare i consueti corsi di aggiornamento. 

Commenta