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La Cina scatena la tempesta su tutte le Borse, ma Ferrari batte il mercato

Pioggia di ribassi su tutte le Borse europee dopo il crollo di Shanghai: a metà giornata Piazza Affari perde il 2,5% ma la peggiore è Francoforte che lascia sul campo quasi il 4% – Ferrari debutta in Borsa battendo il mercato – Perde invece Fca (-1,5%) dopo lo scorporo del Rossa e l’allontanarsi delle fusioni

La Cina scatena la tempesta su tutte le Borse, ma Ferrari batte il mercato

Il vento del ribasso in arrivo dalla Cina ha segnato anche in Europa il debutto dell’anno finanziario. A metà giornata la peggiore è la Borsa di Francoforte, sotto del 3,3%. A Milano l’indice FtseMib arretra del 2,24%. Parigi -2,3%, Madrid -2,8% e Londra -2%.

Tra le cause della frana spicca la resa della Borsa di Shanghai: l’indice Csi 300, dedicato alle blue chips, è stato chiuso per eccesso di ribasso alle 13:28 ora locale. Il provvedimento è scattato quando il listino è arrivato a perdere il 7% in virtù del meccanismo automatico in vigore da stamane per arginare l’eccessiva volatilità degli scambi. 

A provocare la frana è stata anche la discesa dello yuan ai minimi dal 2011, a sua volta legata al nuovo deludente calo inatteso con dell’indice Pmi, sceso a 48,2 da 48,6 di novembre. 

Il dollaro è arrivato al minimo da 11 settimane nei confronti dello yen, mentre il cross euro-dollaro è risalito a 1,0921 da 1,0856 di venerdì. 

Forti tensioni anche sul fronte del petrolio: l’inasprirsi del duello Iran-Arabia Saudita ha spinto in su il Brent: +0,2% a 37,37 dollari il barile. Eni scende del 2% a 13,50 euro, una perdita allineata a quella del settore petrolifero europeo. Saipem -3,3%, Tenaris -1,6%.

In questa cornice ha fatto il suo debutto in Piazza Affari il titolo Ferrari, scortato da Sergio Marchionne e John Philip Elkann alla presenza di Matteo Renzi. II titolo della Rossa ha esordito a 43 euro per poi scendere ad un minimo di 41,75 e rimbalzare di nuovo sopra i 43. L’ultima seduta a Wall Street si era chiusa con una quotazione di 48 dollari (44 euro circa). A metà giornata il Cavallino batte il mercato e si porta addirittura sopra la parità (+0,3%). 

Perde invece Fca (-1,5%) dopo lo scorporo del Rossa e l’allontanarsi delle fusioni.

Il resto del listino accusa forti ribassi. Perde colpi il comparto bancario: Unicredit -2%, Intesa -1,7%. Giù anche i titoli in odore di merger: Banca Pop Milano -0,8%, Popolare Emilia Romagna -2,8%, Banco Popolare -2,5%. 

Vendite anche sul risparmio gestito, nonostante i buoni risultati di raccolta delle reti di promotore: Azimut -3%, Banca Mediolanum -3%, Anima -2,4%.

In ribasso anche Telecom Italia (-3%). Nel settore delle tlc in controtendenza la francese Bouygues (+1,3%), in controtendenza dopo la notizia che Orange è vicina all’acquisto della sua divisione telefonia per 10 miliardi di euro. Mediaset -3,6%.

Pesanti cali del settore lusso, sotto la pressione dei dati cinesi. Ferragamo (-4,8%) è la peggior blue chip di oggi, con un calo che riporta la quotazione sui livelli di un anno fa, a 20,70 euro. Dai massimi di aprile il titolo ha lasciato sul terreno un terzo del valore. 

In forte ribasso anche Moncler (-3,7%), Tod’s (-2,5%) e Luxottica (-2,7%). A Parigi Lvmh -3%, sui minimi da agosto.

Da segnalare ancora Finmeccanica -2,7%, StM -3,7% e Atlantia -1,5%.

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