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La Borsa torna all’inferno con Wall Street. Amplifon regina

Dopo il record di Santo Stefano il mercato americano brucia quasi la metà del vantaggio acquisito e trascina al ribasso i listini europei – A Milano balzo della Juve che debutta al Ftse Mib ma poi si ridimensiona – Bene Recordati – Giù banche, Fca e Telecom

La Borsa torna all’inferno con Wall Street. Amplifon regina

Borse volatili in un dicembre sempre più rosso: i listini europei chiudono negativi una delle ultime sedute dell’anno e Wall Street sta mandando in fumo parte dei guadagni di ieri; anche il petrolio batte in ritirata, dopo il rally della vigilia. Si teme un rallentamento globale, mentre si consuma il sesto giorno di shutdown del governo federale. Piazza Affari perde l‘1,81%, 18.064 punti, penalizzata da auto, utility, petroliferi. Brillano però Amplifon +3,2% e Juventus +1,14%, al loro debutto sul listino principale. L’obbligazionario migliora nel finale, in attesa dell’approvazione della manovra: il rendimento del decennale italiano è 2,75%; lo spread con il Bund si ferma a 251.50 punti base (-0,9%). Intanto il Tesoro ha assegnato stamane tutti i 6,5 miliardi di euro di Bot a sei mesi, con tassi in rialzo allo 0,215% dallo 0,163% di novembre.

Un breve sguardo alle altre piazze mostra che il listino principale di Francoforte, -2,37%, è tutto negativo; arretrano Parigi -0,6%; Madrid -1,38%; Londra -1,52%; Zurigo -2,63%.

Su Wall Street pesano i realizzi, ma anche il dato sulla fiducia dei consumatori di dicembre, sceso ai minimi da luglio. Dow e S&P potrebbero chiudere il 2018 con la perdita percentuale mensile peggiore da febbraio 2009 (oltre il 10%). Il Nasdaq d’altra parte è di nuovo in territorio “orso”, definito da un calo di almeno il 20% dall’ultimo record.

Si rafforza l’euro, che prende vigore contro le principali valute. Il cambio con il dollaro si muove intorno a 1,141.

Il petrolio, tipo Brent, cede il 2,34% e scende a 53,48 dollari al barile. L’incertezza rende più attraente l’oro che si rafforza in area 1275 dollari l’oncia.

In Piazza Affari il titolo peggiore è Fca, che cede il 3,86%. nel settore auto le vendite penalizzano anche  Ferrari -2,97% e Brembo -3,55%. S’indebolisce ulteriormente Telecom, che scende a 0,482 euro per azione, -3,68%. Il cda ha avviato nei giorni scorsi l’istruttoria per valutare la richiesta di convocazione di assemblea di Vivendi.  

Snam -3,6%; Saipem  -3,3%.

Sul fronte acquisti bene Recordati +2,34%; Ferragamo +1,56% e Moncler +0,94%.

Banche deboli, con l’eccezione di Ubi, +0,82%. Fuori dal listino principale Banca Carige si assottiglia al valore di 0,0013 euro per azione (-18,75%), senza il via libera all’atteso aumento di capitale.

Sulla sponda opposta Nice, +42,04%, a seguito dell’annuncio di un’Opa totalitaria da parte dell’azionista di maggioranza Nice Group, che poi procederà al delisting.

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