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La Borsa frena, ma Saipem e il Lusso brillano

Listini europei in progresso, ma non Milano, che paga i conflitti sulla manovra con Bruxelles – Tonfo di Stm, banche sotto tiro – Avanza Generali – Fuori dal Ftse Mib corre Piaggio – L’euro perde quota sul dollaro

La Borsa frena, ma Saipem e il Lusso brillano

Perde slancio la Borsa di Milano, in ribasso dello 0,4%, attorno a 18.700 punti, dopo un avvio sprint. Salgono invece gli altri listini del Vecchio Continente: Parigi +0,4%, Madrid +0,3%, Francoforte+0,1%. Londra +0,4%.

In apertura c’è stato lo sprint del lusso al traino dei conti di Kering (+7,5%), la holding francese che controlla Gucci: il marchio fiorentino ha registrato un incremento del fatturato del 35% anno su anno, e non si vedono segnali di rallentamento. Rimbalzano sulla scia Ferragamo (+2%), Moncler (+3%), Ferrari (+1%) e Cucinelli (+2%).

Deludono invece gli indici Pmi dell’Eurozona, a conferma di un rallentamento della crescita del prodotto interno lordo allo 0,3% nel quarto trimestre. L’indice PMI composite di Markit, elaborato sulla base delle previsioni dei direttori degli acquisti delle aziende della manifattura e dei servizi, scende in ottobre sui minimi da settembre 2016, a 52,7, da 54,1 del mese scorso. Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit, “il pmi fa presagire un fine anno piuttosto deludente”. Il flash pmi è indicativo di un rallentamento della crescita del pil allo 0,3% nel quarto trimestre.

L’euro si indebolisce a 1,142 sul dollaro alla vigilia della riunione della Bce e all’indomani della bocciatura della bozza di bilancio italiana da parte della Commissione europea. Stamattina lo spread è in lieve calo a 313 punti base, dai 318 di ieri. Btp decennale a 3,55% (- 3punti base).

Il greggio tipo Brent scivola verso i 75 dollari il barile: recono le scorte, non fa paura l’embargo all’Iran anche perché l’Arabia Saudita, indebolita dall’assassinio di Jamaal Khashoggi, cerca sponde in Occidente.

Vola però Saipem (+4,9%), ha chiuso il terzo trimestre con 232 milioni di euro di Ebitda, il consensus si aspettava 247 milioni. Il risultato è zavorrato da 45 milioni di euro di oneri di ristrutturazione. Meglio del previsto i nuovi ordini, pari a 2,13 miliardi, la società si aspetta 2 miliardi di euro di nuovi ordini negli ultimi tre mesi dell’anno. Confermati gli obiettivi del 2018.

La blue chip peggiore è Stm (-8,5%). Il produttore di chip ha presentato dati del terzo trimestre complessivamente in linea con le previsioni, ma le previsioni per il quarto trimestre sono inferiori alle stime del consensus. Nell’ultima parte dell’anno la crescita rallenterà.

Il mercato si concentra su alcune possibilità novità societarie. Cresce la pressione dei grandi investitori su Fiat Chrysler, poco mossa, perché proceda, una volta perfezionata la cessione di Magneti Marelli, a distribuire un dividendo extra.

Trova credito, all’indomani della scomparsa di Gilberto Benetton, la ristrutturazione del gruppo Atlantia (+0,6%): si ragiona sulla scissione di Autostrade per l’Italia (Aspi) con la distribuzione delle azioni ai soci di Atlantia. A Edizione andrebbe quindi il 26,6% di Aspi che “diventerebbe automaticamente quotata”. La quota di Edizione verrebbe conferita a un fondo organizzato e partecipato da F2i.

Sotto tiro le banche, specie le ex Popolari. Banco Bpm (-2,6%) sta lavorando sulle operazioni di cessione degli Npl e sul riassetto delle attività nel credito al consumo e punta a prendere una decisione sui due dossier entro fine novembre. Lo ha detto l’AD Giuseppe Castagna a margine di un evento. Ubi Banca-3,2%. Intesa -1,13%. Unicredit -1,6%.

Non mancano nella finanza le note positive. Dobank +3,2%%: Berenberg avvia copertura con ‘buy’, target price a 12,5 euro. Banca Carige + 4,08% dopo la nota che conferma che il piano sul capitale sarà presentato entro fine novembre e annuncia l’incarico a Ubs per sondare eventuali alleanze strategiche.

Banca Generali -1,6%. Avanza invece Generali (+1%).

In salita Piaggio (+3%). Equita ha alzato a Hold da Reduce, limando il target a 1,90 euro da 2,15 euro. Mediobanca ha alzato la raccomandazione a Outperform da Neutral, il target sale a 2,50 euro da 2,19 euro.

Ovs (+5%) interrompe la lunga striscia negativa.

D’Amico -1%. Si è dimesso l’amministratore delegato Marco Fiori, per ragioni personali.

Danieli -9,3%. Stamattina Kepler-Cheuvreux ha tagliato la raccomandazione a Reduce da Buy, target price ridotto a 18 euro da 26,50 euro.

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