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La Borsa di Shanghai cancella il virus e Wall Street vola

Le Borse avanzano in un clima mondiale surreale: il Coronavirus resta una sfida insidiosa, le scuole e le città si fermano ma i listini azionari brillano – Utilities alla grande, banche in sofferenza

La Borsa di Shanghai cancella il virus e Wall Street vola

Le Borse avanzano in un clima surreale: scuole chiuse in Italia, contagi in ascesa (93 mila, per ora) in giro per il pianeta, salta anche la prima mondiale dell’ultimo James Bond. Ma in questa cornice i listini registrano una pioggia di segni più, a partire da Wall Street.

Le Borse Usa hanno registrato ieri un rimbalzo epocale, dimezzando le perdite degli ultimi giorni: Dow Jones +4,53%, ossia +1.173 punti nel giro di poche ore, S&P 500 +4,22%, Nasdaq +3,85%.

Le Borse dell’Asia sfruttano stamane la scia di Wall Street: il Nikkei di Tokyo sale dello 0,8%, il Kospi di Seul dello 0,7%, l’Hang Seng di Hong Kong dell’1,1%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in rialzo dell’1,7%, a 4.194 punti, grazie alla quarta seduta consecutiva in positivo; i massimi di periodo, precedenti allo scoppio dell’epidemia, sono vicinissimi (4.223 punti).

PIACE AL MERCATO L’ALLEANZA ANTI-TRUMP

Quali le ragioni dell’improvviso rally? In Usa prevale la pista politica: Joe Biden, sostenuto dai fondi di Michael Bloomberg (non pago di aver bruciato 687 milioni di dollari nella gara, conquistando solo la leadership nelle Samoa) sta emergendo come lo sfidante forte a Donald Trump. E le Borse Usa, forse troppo presto, festeggiano il tramonto di Bernie Sanders, incubo per le assicurazioni con la sua promessa di sanità gratuita per tutti. Non a caso, tra i titoli più euforici brilla United Health, su del 10% abbondante.

Piace intanto a tutti i mercati la pioggia di denari mobilitati contro l’epidemia. Il Congresso Usa ha stanziato 8,3 miliardi di dollari per terapie e ricerca. La notizia ha messo le ali ai titoli pharma: Pfizer +6%. Il Fondo Monetario Internazionale ha annunciato investimenti ed aiuti per 50 miliardi di dollari (di cui 12 di prossimo impiego in attivo dalla Banca Mondiale) per fronteggiare quella che s’annuncia come la peggior recessione dei giorni della crisi di Lehman.

I ministri delle finanze della zona euro, al termine della riunione di ieri a Bruxelles, hanno diffuso un comunicato nel quale si dicono pronti a intervenire, ma non ci sono indicazioni precise o anticipazioni sulle misure allo studio.

CONTINUA LA FAME DI LIQUIDITÀ

La situazione resta però ad alto rischio. I mercati continuano ad aver fame di liquidità sia a breve che a lungo termine per far fronte al crollo dell’attività. Lo dimostra l’esito dell’asta sui pronti contro termine, fino ad un massimo di 100 miliardi di dollari, condotta dalla Fed di New York, che ha ricevuto richieste per 114 miliardi, è il secondo giorno di superamento dell’ammontare massimo stanziato.

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni torna su, siamo intorno a 1%, da 0,94% di ieri. Anche in Asia, si è fermata la corsa a comprare obbligazioni, il bond governativo dell’Australia a dieci anni tratta a 0,77% (+6 punti base rispetto al minimo storico toccato ieri).

Il cross euro dollaro è poco mosso a 1,114.

RISALE IL PETROLIO IN ATTESA DELL’OPEC+

Risale il petrolio: Brent +1,3%. Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono salite meno del previsto, +0,7 milioni di barili. Comincia oggi il vertice di Vienna dell’Opec+. L’Arabia Saudita intende chiedere un taglio di oltre un milione di barili al giorno, ma la Russia non è convinta.

A Piazza Affari ieri in discesa Saipem (-2,5%): Equita Sim ha ribadito la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 5,4 euro.

CHIUSE LE SCUOLE, PIAZZA AFFARI SIEDE NELL’ULTIMO BANCO

Giornata di rialzi ieri anche per le Borse europee, seppur in un clima di incertezza che si fa sentire soprattutto in Italia: scuole chiuse e spalti deserti negli stadi non favoriscono di sicuro la ripresa, per ora sostenuta in pratica solo dalla tenuta delle utility. Il governo sta preparando un decreto che tra le altre cose sospende in tutta Italia le manifestazioni e gli eventi, inclusi cinema e teatri, nel tentativo di contenere il contagio di coronavirus. Nella bozza c’è anche la raccomandazione di evitare abbracci e strette di mano, scambi di bottiglie e bicchieri. Precauzione inutile: chi ha voglia di brindare di questi tempi?

Piazza Affari, ieri come martedì, è stata il fanalino di coda tra le Borse europee. Ma ha comunque chiuso con un rialzo pari allo 0,91%, e sfiora i 22mila punti portandosi a 21.946 punti base.

Più tonici gli altri mercati: Francoforte +1,1%; Parigi +1,33%; Madrid +1,09%.

Fuori dall’area euro, Londra +1,44%. Zurigo avanza dell’1,78%. Roche guadagna l’1,62% dopo che le autorità sanitarie cinesi hanno dichiarato che useranno il farmaco contro l’artrite prodotto dal colosso svizzero per curare alcuni pazienti affetti da coronavirus in gravi condizioni.

S&P GLOBAL: L’EUROPA PERDERÀ LO 0,5% DI PIL

In un rapporto intitolato “Il coronavirus eliminerà 50 punti base dalla crescita dell’Eurozona”, S&P Global Ratings ha rivisto ieri al ribasso la previsione di crescita del Pil dell’Eurozona allo 0,5%, rispetto alla sua precedente previsione dell’1%, a causa degli effetti del coronavirus. Per il Regno Unito, invece, gli analisti della società di rating prevedono una riduzione della crescita di 20 punti base (allo 0,8% per il 2020). “Per ora, il principale freno alla crescita sarà la domanda esterna e le strozzature della catena di approvvigionamento, ma la domanda interna sta iniziando a indebolirsi anche in Europa, e non solo in Italia”, ha dichiarato Sylvain Broyer, capo economista globale Emea di S&P.

IL BTP RISALE SOPRA L’1%, SPREAD A 165

Il Btp ha chiuso all’insegna della debolezza, dopo la notizia della chiusura delle scuole su tutto il territorio per cercare di contenere la diffusione del coronavirus.

In chiusura lo spread è a 165 punti base dai 161 di ieri, dopo un minimo a 154 e un massimo a 168.

Il tasso del decennale si attesta in area 1,02%, dopo aver chiuso a 0,98% la seduta precedente, con un’oscillazione nel corso della giornata tra 0,91% e 1,04%.

IL CALCIO VA NEL PALLONE

La decisione di chiudere gli stadi agli spettatori travolge le società del calcio: Juventus cede il 3,35%, AS Roma fa ancora peggio (- 6,67%), anche perché continua a slittare la firma per la cessione del club da parte di James Pallotta a favore di Dan Friedkin, mentre la Lazio perde il 5,34%.

EXOR PIATTA MA PIOVONO I BUY

Exor ha bruciato il rialzo della mattinata e chiude piatta dopo l’annuncio dell’accordo preliminare per la cessione di PartnerRe per 9 miliardi di euro alla francese Covea. Kepler Cheuvreux e Mediobanca Securities hanno confermato il rating buy, la prima alzando il prezzo obiettivo sul titolo da 73 a 79 euro, la seconda ribadendo il target price a 86 euro. Banca Imi, da parte sua, ha posto in revisione il target price del titolo, mentre anche il rating è stato confermato a buy. Equita non esclude la distribuzione di una cedola straordinaria: scontando anche i dividendi che verranno incassati da Fca, la holding avrà 7 miliardi di cassa netta, circa un terzo del net asset value.

FCA: AL VIA LA 500 ELETTRICA

Fiat Chrysler (+0,8%) ha annunciato la ripresa della produzione degli impianti localizzati in Serbia, già a ritmo ridotto a causa dalla mancanza di forniture dalla Cina. È stata presentata a Milano la 500 elettrica che sarà prodotta a Mirafiori: Il motore di Nuova 500 è alimentato da una batteria da 42 kWh ed eroga una potenza di 87 kW che consente la velocità massima di 150 km/h (autolimitata) e una accelerazione in 9.0 secondi.

UNA PARTECIPATA DI CNH SBARCA AL NASDAQ

Cnh -1,04%. Nikola Corporation, società statunitense specializzata nella costruzione di veicoli elettrici con tecnologia elettrica (BEV e FCEV) in cui CNH aveva investito 250 milioni di dollari lo scorso settembre e con cui CNH ha una partnership per la costruzione di camion a zero emissioni (Nikola3), ha annunciato la sua intenzione di quotarsi sul Nasddaq tramite una fusione con VectoIQ, un veicolo finanziario simile ad una Spac. La fusione valuta il patrimonio netto della nuova società 4 miliardi di dollari ed un valore d’impresa di 3,3 miliardi.

Tra le mid cap, ancora in luce Piaggio (+4,19%).

UTILITY ALLA GRANDE, BANCO BPM IN RITIRATA

Recuperano alla grande le utilities grazie alla spinta dei tassi in calo: Enel +5,74%, Terna +5,54% Snam +3,76%, A2A +3,56%, Hera +3,21% e Italgas +3,3%.

Da segnalare il nuovo tonfo di Banco Bpm: -4,34% a 1,63 euro. Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 2,2 a 2 euro sul titolo, confermando la raccomandazione hold. Morgan Stanley, da parte sua, ha ridotto il Tp sul titolo da 2,1 a 1,9 euro, confermando la raccomandazione equalweight. “I target sulle commissioni sono ambiziosi e quelli sui costi credibili, ma la visibilità sugli accantonamenti per perdite su crediti resta bassa”, hanno spiegato gli analisti.

Soffrono anche le altre banche: Bper -2,59%, Unicredit -2,54%, Mps -2,26%. Resistono in territorio positivo le protagoniste dell’Ops: Intesa San Paolo +0,4% e Ubi 1,29%.

Da segnalare il tonfo nel gestito di Fineco (-5,2%) e di Banca Generali (-3,23%). Non sono gli unici capitomboli di giornata. Pesanti le perdite di Saras (-7,77%), Illimity (-6,28%) e Sogefi (-5,4%). Sotto tiro anche Autogrill (-4,62%) e Ovs (-2,65%).

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