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La Borsa chiude in rosso un mese di ribassi: realizzi sulle banche

La spinta iniziale di Wall Street non è sufficiente a sostenere i listini azionari europei, che tornano in territorio negativo con perdite superiori al mezzo punto percentuale – Forti vendite sui titoli di Stato (sale al 2,16% il Btp 10 anni) – A Milano brilla Unipol dopo il riassetto del proprio comparto bancario – Bene anche gli industriali (a parte Fca), soffrono i bancari.

Le Borse chiudono la settimana e il mese di giugno in territorio negativo. Piazza Affari è in linea con gli altri listini europei, che oggi perdono tutti più di mezzo punto percentuale: Milano è la meno peggio col -0,58% a 20.584,23 punti, Francoforte -0,72%, Madrid -0,86%, Londra -0,63%, Parigi -0,7%. L’indice Stoxx europeo del mese è dunque in calo, dopo quattro mesi consecutivi di guadagni. I commenti degli esponenti delle banche centrali, a partire da Mario Draghi, negli ultimi giorni hanno fatto aumentare i rendimenti dei titoli di Stato e il valore dell’euro provocando le vendite in Borsa.

Oggi la valuta europea ha tirato un po’ il fiato rispetto al rafforzamento da record degli ultimi giorni: alla chiusura dei mercati è in leggerissimo calo sul dollaro Usa a 1.140435, dopo aver toccato 1.144 in apertura di seduta stamattina. Risale il petrolio: il Brent guadagna lo 0,67% a 47,74 dollari, mentre il Wti quasi l’1% sopra i 45 dollari. intanto per il secondo mese consecutivo le grandi banche hanno tagliato le previsioni sull’andamento dei prezzi del petrolio, segno che le turbolenze del comparto non sono destinate ad attenuarsi nel breve termine.

Wall Street inizia bene la sua seduta, anche se questo non basta a trascinare i listini europei: soffre in particolare Francoforte, complice il tonfo di Bayer dopo l’allarme utili del gruppo chimico tedesco. Negli Usa invece gli indici registrano un rialzo lieve, ma che dovrebbe bastare per archiviare il migliore semestre da tempo immemore: il Nasdaq in particolare sta mettendo a segno il migliore primo semestre dal 2003 con un rialzo di circa 14%, mentre il Dow Jones e l’S&P 500 hanno guadagnato nello stesso arco temporale l’8% circa.

Sul mercato secondario lo spread Btp Bund è sceso intorno ai 168 punti base, con il rendimento del Btp decennale che però sale ulteriormente al 2,16%, riavvicinando il 2,17% toccato in apertura di seduta. Sale anche il tasso del Bund tedesco di pari durata, allo 0,46%.

A Milano si distinguono Unipol, che è il titolo migliore del Ftse Mib per tutta la giornata e che chiude col +2,67%, e poi titoli industriali come Brembo, Prysmian e Cnh Industrial. Ancora debole però Fca (-1,23%). Bene invece Italgas +1,24%, grazie ad un giudizio positivo di Citigroup: la banca americana ha alzato il titolo a Buy, aumentandone il Target Price a 5,3 euro, in vista di un possibile consolidamento del settore in Italia ed Europa. Secondo gli analisti, il titolo non incorpora ancora i potenziali vantaggi delle opportunità di M&A.

Sul fronte bancario, Ubi Banca è tra i peggiori titoli del paniere principale, con una perdita del 2,69% dopo la chiusura dell’offerta dell’inoptato dell’aumento di capitale già al primo giorno di offerta. In generale non vanno bene le banche, con perdite mediamente uguali o superiori a quelle del Ftse Mib. Si salva a stento Banca Mediolanum, in controtendenza col +0,21%. Tra i peggiori titoli anche Unipolsai, che perde quasi il 4%, Banca Generali e Finecobank. Fuori dal listino principale, sale Molmed dopo l’accordo per la distribuzione in Asia di un farmaco antitumorale.

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