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La Borsa chiude in gloria una settimana di passione: gli Usa e le banche fanno volare Milano (+4%)

Per il secondo giorno consecutivo Piazza Affari chiude con un rialzo del 4% – Spettacolare il recupero di Mediobanca (+9,9%), di Fonsai (+8,6%), di Unicredit (+5,6%) – La Zucchi di Buffon ha guadagnato il 20% – Decisivi i dati Usa sulle vendite al dettaglio e, in secondo luogo, l’intervento della Consob e il tramonto della patrimoniale

Le Borse europee chiudono in deciso rialzo dopo aver dribblato le tensioni dell’avvio e il dato sulla fiducia del Michigan peggiore delle attese: il Ftse Mib ha chiuso a 15.888,61 punti in rialzo del 4%, il Dax del 3,45%, il Ftse 100 del 3,04%, il Cac del 4,02% e l’Ibex del 4,82%.
In Europa l’EuroStoxx50 chiude in rialzo del +3,47% grazie al comparto bancario e al retail. La giornata è partita all’insegna delle tensioni poi stemperate dalle misure messe in essere dalle autorità di vigilanza spagnola, francese, belga e italiana coordinate a livello europee dall’Esma. Supportati dal divieto di vendite allo scoperto, i titoli finanziari si sono così risollevati e hanno guidato la riscossa dei listini. I futures e l’apertura positiva su Wall Street hanno poi fatto il resto, complici i positivi dati d’oltreoceano sulle vendite al dettaglio negli Usa che hanno allontanato per un po’ lo spettro di una nuova recessione negli Usa. A luglio è stato registrato un incremento dello 0,5% in linea con le attese degli economisti che rappresenta il maggior rialzo da 4 mesi.
Con il miglioramento delle prospettive sull’economia si riprende anche il petrolio che a New York in rialzo a 86,6 dollari. Ma è stato l’indice del Michigan (alle 16.) che per un attimo ha fatto vacillare le speranze di chi si preparava a chiudere il venerdì prima di Ferragosto se non col sorriso (si possono ancora contare i cadaveri sul campo di battaglia alla fine di una settimana di diario da guerra), almeno con il sollievo di una chiusura positiva. L’indice sulla fiducia dei consumatori Usa è sceso infatti al livello più basso dal 1980: a 54,9 da 63,7, molto al di sotto degli attesi 63 punti. Pesano tre fattori: l’alta disoccupazione, i bassi salari e le liti sul tetto del debito Usa, cui è seguti il taglio del rrating tripla A degli Usa da parte di S&P. Risultato: il Nasdaq passa in leggero ribasso e il Dow Jones rallenta. A ruota le Borse europee. Ma i listini riprendono vigore e anche Wall Street al momento continua la corsa in positivo (+0,86% il Nasdaq, +1,40%% Eil Dow Jones) mentre l’oro è poco mosso a 1.765,55 dollari l’oncia. Il cambio euro/dollaro resta stabile in zona 1,424 in una seduta che vede il recupero di euro e dollaro nei confronti del franco.

A PIAZZA AFFARI BRILLANO I FINANZIARI
IN ATTESA DELLA MANOVRA

A Piazza Affari il rimbalzo è trainato dai finanziari. Ma la giornata è stata anche dominata dalle attese per la manovra anticrisi. In giornata dal vertice con gli enti locali sono arrivati nuovi dettagli su questi provvedimenti. È poi proseguito il confronto con la Lega sul tema delle pensioni e nel pomeriggio si è svolto un incontro a Palazzo Chigi tra il premier Silvio Berlusconi, il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il leader della Lega, Umberto Bossi. Ora l’attenzione è per il consiglio dei ministri di questa sera alle 19 mentre lunedì il listino di Milano rimarrà chiuso per Ferragosto. Nel frattempo in Italia lo spread tra il Btp decennale e il bund è sceso a 267 punti base con rendimenti in calo al 5%, con le banche centrali che sarebbero tornate ad acquistare nel pomeriggio. Intanto i titoli di banche e assicurazioni riprendono fiato dopo una settimana che ha fatto rivivere il precipizio su cui ci si è trovati con il fallimento di Lehman Brothers. Mediobanca svetta con un balzo del 9,87%, Fondiaria Sai sale dell’8,65%, Azimut del 6,95%, le Assicurazioni Generali del 6,31% e il Banco Popolare del l’8,74%. Dalle comunicazioni Consob emerge che lo scorso 4 agosto, Ubs ha ridotto all’1,99% (di cui l’1,51% senza diritto di voto) la partecipazione detenuta nel capitale del Banco Popolare, dal precedente 2,06% del 28 luglio 2011. Mediolanum chiude la seduta in rialzo dell’8,2%. Approfittando del calo delle azioni nella tempesta di mercoledì il presidente di Mediolanum Ennio Doris, ha acquistato sul mercato 8.000 azioni dell’azienda da lui fondata, a un prezzo compreso tra 2,282 e 2,464 euro/azione che ha comportato per Doris una spesa di 19.212 euro. Bene anche gli altri bancari: Intesa Sanpaolo del 3,23%%, Ubi del 5,35%% e Mps del 5,59%%. Unicredit si riporta sopra quota un euro in rialzo del 5,60% a 1,056 euro per azione.. Oltre ai titoli finanziari, il listino è spinto anche da energetici (Enel sale del 3,60% ed Eni del 3,97%) e industriali.

BENE LA GALASSIA FIAT
PIRELLI FRENA MA E’ PROMOSSA DA SOCGEN

Bene il comparto auto con Brembo che sale del 4,93%, Fiat del 5,64% e Fiat Industrial del 4,99%%. Norges Bank detiene dal 9 agosto una partecipazione diretta del 2,025% del capitale. Bene tutta la galassia del Lingotto: anche Exor, che tra l’8 agosto e il 12 agosto ha acquistato 80mila azioni proprie ordinarie (più 62mila privilegiate e 17mila di risparmio), ha messo a segno un rialzo del 4,74%. Landi Renzo balza del 6,87%. Pirelli frena e sale del 2,95% dopo aver beneficiato del giudizio degli analisti di Socgen che hanno alzato le stime sul risultato operativo dell’intero 2011. L’attenzione è sull’alleanza in Russia in attesa che dal nuovo piano industriale 2012-2014 di novembre Il broker dice buy e conferma il target price a 8 euro.

STM DOPO IL RALLY DI IERI È APPESANTITA DA BOFA
MEDIASET RECUPERA DOPO IL MINIMO STORICO DI IERI

Stm, protagonista nella seduta di ieri dopo i buoni risultati di Cisco, si è vista tagliare il rating a neutral da parte di Bank of America-Merril Lynch. Il titolo chiude in rialzo del 2,58% Mediaset mette a segno un rimbalzo del 6,11% dopo che ieri il titolo ha toccato il minimo storico a 2,376 euro per azione. La Zucchi di Buffon ha guadagnato il 20%.

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