Mario Draghi abbassa i tassi al minimo storico (0,15%) e, come di consueto quando il presidente della Bce mette energicamente mano alla politica monetaria europea, dà fiato a tutte le Borse. Soprattutto a Piazza Affari, sorniona in mattinata ma che subito dopo le decisioni di Draghi si consolida come la maglia rosa d’Europa con il Ftse Mib che alle 14 guadagna l’1,3% sfiorando i 22mila punti a 21.904,56. Accelerano anche gli altri listini continentali: Parigi +0,9%, Francoforte +0,4%, mentre Londra si porta sopra la parità dopo che in mattinata era negativa.
Reagisce bene all’intervento di Draghi – anche se non trascendentalmente – anche lo spread Btp-Bund, che subito il taglio dei tassi ha toccato i 163 punti base (rispetto ai 166 punti prima dell’annuncio), assestandosi poco dopo intorno ai 165. Si registrano brusche oscillazioni invece per l’euro: la moneta unica europea nella mattinata viaggiava intorno a 1,36 dollari, e ha oscillato nervosamente proprio in concomitanza della diffusione della decisione fino al massimo di 1,3644 dollari per poi scendere sotto 1,36 a 1,3562. Stesso andamento per l’euro/yen che è passato da 139,44 al top di 139,8 per scendere ora a 138,99. Il dollaro/yen è a 102,54 (da 102,49). L’ultimo taglio deciso dalla Bce risaliva al novembre scorso, quando il tasso di riferimento era stato abbassato di un quarto di punto, giovando a sua volta ai mercati azionari europei.