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Kiev ritira le truppe dalla Crimea, Obama: “Usa e Ue uniti a fianco dell’Ucraina”

Secondo la Nato, la Russia ha accumulato truppe sul confine: un contingente tale da minacciare anche le altre repubbliche post-sovietiche, in particolare la regione moldava della Transnistria – Nel pomeriggio, in Olanda, riunione del G7 sull’Ucraina – Il Presidente russo: le sanzioni imposte “avranno un costo per l’economia russa”.

Kiev ritira le truppe dalla Crimea, Obama: “Usa e Ue uniti a fianco dell’Ucraina”

Le truppe di Kiev si ritirano dalla Crimea. L’ordine ufficiale è arrivato questa mattina. Olexander Turchynov, presidente ucraino ad interim, ha precisato che la decisione è stata presa dopo le minacce ricevute dal personale militare. 

Quanto all’esercito di Mosca, nella notte tra domenica e lunedì ha preso il controllo della base navale di Feodosia, una delle poche strutture militari in Crimea che ancora battevano bandiera ucraina dopo l’annessione della penisola alla Russia. Lo ha annunciato il portavoce della Difesa ucraina, Vladislav Seleznyov, rivelando che i russi hanno attaccato la base da due direzioni usando armi automatiche e granate, per poi accerchiare le forze ucraine e legare le mani agli ufficiali. 

Un soldato della base di Feodosia ha confermato ad un’agenzia di stampa che sono stati sparati colpi d’arma da fuoco e che la base è stata conquistata dai russi. A questo punto, secondo fonti della Difesa russa, la bandiera di Mosca è stata issata su 189 tra unità e strutture ucraine in Crimea.

La Russia, inoltre, ha accumulato truppe sul confine: un contingente tale da minacciare anche le altre repubbliche post-sovietiche, in particolare la regione moldava della Transnistria. L’allarme è arrivato dal generale Philip Breedlove, capo delle forze Nato in Europa, nel corso di un evento al German Marshall Fund. 

“Le forze russe al confine ucraino sono sufficienti e pronte per entrare in Transnistria ed è una cosa preoccupante”, ha detto, spiegando che la Russia «sta agendo più come avversario che come partner”. Mosca ha smentito di aver ammassato truppe alla frontiera: secondo il vice ministro della difesa, Anatoli Antonov, il numero di soldati russi nella zona vicina al confine con l’Ucraina non è superiore a quanto ammesso dai trattati internazionali.

Intanto, questa mattina il presidente americano Barack Obama è atterrato in Olanda per partecipare al vertice dell’Aja sulla sicurezza nucleare e al G7 sull’Ucraina. Alle due riunioni prenderà parte anche il premier italiano, Matteo Renzi, che prima dell’inizio dei lavori avrà un bilaterale con il collega giapponese Shinzo Abe e si sposterà poi alla sede del vertice sulla sicurezza nucleare per una riunione cui sono presenti oltre 55 leader mondiali, tra cui Obama, con il quale il Primo ministro italiano avrà il suo primo incontro.

Unione europea e Stati Uniti saranno uniti nel dare una risposta alla Russia”, ha detto oggi appena arrivato in Olanda il numero uno della Casa Bianca, assicurando poi che le sanzioni imposte “avranno un costo per l’economia russa”, dal momento che questo genere di approccio “ha già funzionato con l’Iran”.  

La riunione di oggi è stata convocata dallo stesso Obama dopo l’escalation ordinata da Mosca in Crimea. Non ci sarà il presidente russo Vladimir Putin, che si è limitato ad inviare il proprio ministro degli Esteri, Sergej Viktorovic Lavrov, il quale prenderà parte a un vertice bilaterale con il segretario di stato Usa, John Kerry. 

Nel corso del G7 si parlerà anche delle sorti del G8, dopo che – in seguito alla crisi di Crimea – l’incontro previsto per l’estate a Sochi (in Russia) non è stato confermato nelle agende dei capi di Stato delle maggiori potenze mondiali.

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