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Juve, nuovo board senza Marotta ma non ci sarà un nuovo ad

L’azionista Exor ha presentato la lista del nuovo cda della Juve per l’assemblea del 25 – Andrea Agnelli: “Cambiamo le persone ma non il modello di gestione” – Non ci sarà un nuovo ad ma una redistribzione delle deleghe sotto il presidente Agnelli,: più forte Paratici, che resta – Anche Arrivabene (Ferrari) nel cda – Lippi: “Andrea ha fatto come il padre Umberto nel ’94”

Juve, nuovo board senza Marotta ma non ci sarà un nuovo ad

Si delinea il nuovo cda della Juventus in vista dell’assemblea del prossimo 25 ottobre. La controllante Exor ha presentato la lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione a due giorni dall’addio di Giuseppe Marotta, un’uscita che non ha mancato di suscitare polemiche.

In base alle ultime indiscrezioni il club bianconero non nominerà un nuovo amministratore delegato, ma le deleghe precedentemente detenute da Marotta saranno redistribuite tra il presidente, Andrea Agnelli, e il vice presidente, Pavel Nedved, che dunque per forze di cose amplieranno il loro potere sulla società. Più forte anche il ruolo di Fabio Paratici che, diversamente da quanto sostenuto dal Corriere della Sera di Cairo, sembra destinato a rimanere e a rafforzare il proprio ruolo di direttore sportivo.

Marotta e Mazzia hanno fatto un gran lavoro anche per far crescere nuovi, giovani dirigenti, che davanti a loro avranno sfide ambiziose e globali, pari se non superiori a quelle del 2010. Dobbiamo continuare a competere con squadre leggermente davanti a noi dal punto di vista dello spettro dei ricavi”, ha affermato Agnelli stamattina, entrando in Lega di A per l’assemblea dei club.

“Il modello di gestione della Juventus – ha chiarito Agnelli – resta sostanzialmente invariato con un sistema di deleghe che il cda darà dopo l’assemblea del 25 ottobre. Esso si baserà su tre pilastri: i ricavi, affidati a Giorgio Ricci, i servizi e la finanza a Marco Re e l’area sport a Fabio Paratici”.

Tornando alla lista di Exor, oltre a Marotta, spicca l’assenza di Aldo Mazzia, ex ad e consigliere d’amministrazione con deleghe sulla gestione finanziaria.

Confermati invece gli altri membri del board: oltre a Nedved ed Agnelli, nella lista figura infatti anche i nomi degli indipendenti, Paolo Garimberti, Daniela Marilungo, Assia Grazioli-Venier e Caitlin Hughes, di Enrico Vellano, Francesco Roncaglio e del team manager della Ferrari Maurizio Arrivabene.

In mattinata Exor ha depositato anche la lista dei candidati per la nomina del nuovo Collegio Sindacale. I nomi per la carica di sindaco effettivo sono quelli di Paolo Piccatti, Silvia Lirici e Nicoletta Paracchini. Per il ruolo di sindaco supplente sono invece stati indicati Roberto Petrignani e Lorenzo Jona.

Nello stesso frangente, sul futuro della Juventus e sul cambio della guardia ai vertici della società si è espresso oggi anche Marcello Lippi, uno degli allenatori più amati dai tifosi bianconeri, profondo conoscitore dei meccanismi che da decenni portano il club alla vittoria: “La scelta dell’addio a Marotta non è da condividere o meno, dobbiamo solo prenderne atto, nessuno sa perché si prendono certe decisioni”, afferma l’ultimo vincitore della Champions League in casa Juventus in un’intervista a ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio1.

“Quella bianconera – spiega Lippi – è una società che non si può dire che non sappia programmare, questi grandi gruppi prendono queste decisioni quando le cose vanno bene, nel momento di massimo splendore. Ed è quello che hanno fatto loro”.

Andrea Agnelli si sarà forse ricordato di quanto ha fatto il padre: nel 94-95, dopo 10 anni che non si occupava di Juve, ha cambiato tutto e rifatto un ciclo vincente, prendendo me. Il dottor Umberto è stata una persona spettacolare nella storia della Juventus, erano dieci anni che c’era la supremazia del Milan di Berlusconi. Adesso nella testa di tutta la Juventus c’è la Champions League e con l’organico che ha penso sia una delle favorite”, ha concluso il mister.

A Piazza Affari, il titolo della Juventus guadagna lo 0,54% a 1,477 euro, proseguendo la scia positiva cominciata nel 2017 e proseguita con l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Basti pensare che negli ultimi 6 mesi le azioni hanno più che raddoppiato il loro valore, guadagnando oltre il 128%.

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