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Juve ko: al 95° la beffa il Sassuolo. L’Inter espugna Empoli

Mazzata tremenda per i bianconeri di Allegri, sconfitti in casa in pieno recupero da un gol in contropiede del Sassuolo: addio ai sogni di scudetto, ma anche la zona Champions è lontana – Torna invece il sorriso all’Inter, che conquista tre punti importanti a Empoli

Juve ko: al 95° la beffa il Sassuolo. L’Inter espugna Empoli

L’Inter ritrova il sorriso, la Juve crolla. Il mercoledì di campionato mette in vetrina la squadra di Inzaghi, vittoriosa a Empoli con un 2-0 firmato da D’Ambrosio e Dimarco, ma anche quella di Allegri, clamorosamente sconfitta in casa dal Sassuolo di Dionisi. E così i nerazzurri restano in scia alle prime della classe, mentre i bianconeri crollano al settimo posto, uscendo di fatto dalla lotta scudetto e mettendo addirittura a rischio la qualificazione alla prossima Champions League. Entrambe avevano un solo risultato a disposizione, ma solo l’Inter è riuscita a ottenerlo, al termine di una prestazione convincente, anche se macchiata da un grave errore dell’arbitro Chiffi, che al minuto 31, sul risultato di 0-0, non ha dato un rigore piuttosto evidente all’Empoli per un fallo di De Vrij su Bajrami.

È stato lo sliding door del match, perché 180 secondi dopo i nerazzurri sono passati in vantaggio con un colpo di testa di D’Ambrosio, mettendo i toscani nella scomoda situazione di dover rincorrere. Nella ripresa però la squadra di Inzaghi ha legittimato del tutto il successo, anche perché quella di Andreazzoli è rimasta in 10 per l’espulsione (sacrosanta) di Ricci, autore di un fallaccio su Barella (52’). Da lì in poi per l’Inter è stato tutto in discesa, tanto che il secondo gol è stato sfiorato a più riprese, prima che Dimarco lo trovasse con un tap-in impossibile da sbagliare su assist di Lautaro (67’). I nerazzurri ritrovano così la vittoria dopo la sconfitta di Roma e il pareggio con la Juve, per giunta facendo riposare alcuni titolari fissi come Dzeko e Skriniar.

“Abbiamo fatto ciò che c’era da fare, giocando nel modo in cui ci eravamo preparati: siamo stati bravi a gestire la palla e a far correre i nostri avversari da una parte all’altra – il pensiero di Farris, presentatosi in sala stampa al posto dello squalificato Inzaghi – Siamo anche riusciti a fare qualche cambio perché tra pochi giorni avremo un’altra partita importantissima prima della Champions League, cerchiamo di evitare che la squadra accusi la stanchezza facendo un po’ di rotazioni”.

Per un’Inter che sorride c’è una Juve che schiuma rabbia, ma solo verso sé stessa. La sconfitta col Sassuolo riporta la mente indietro a quella con l’Empoli, il che significa una cosa molto semplice: la cura Allegri, più comunemente definita “Corto Muso”, non è sufficiente. A lungo andare, infatti, vincere 1-0 non è una strada praticabile, perché se gli avversari segnano per primi vengono fuori tutti i limiti di una rosa mal costruita, soprattutto tra centrocampo e attacco. Il mal di gol è ormai evidente e ogni riferimento a Ronaldo non è puramente casuale; inoltre il centrocampo, quando deve costruire, non solo non riesce a farlo, ma finisce pure per scoprire la difesa, con tutte le inevitabili (e pesantissime) conseguenze.

Il Sassuolo è passato in vantaggio per primo grazie a un’imbucata di Frattesi (44’), poi ha subito il ritorno della Juve, decisa al tutto per tutto pur di rimontare, fino al gol del pareggio di McKennie, autore di un bello stacco di testa sugli sviluppi di una punizione di Dybala (76’). Sembrava l’inizio di una rimonta, invece a godere è stato nuovamente il Sassuolo, questa volta in modo definitivo, grazie a un contropiede in campo aperto che ha mandato in rete Maxime Lopez in pieno recupero (95’). Una beffa, che vale un meno 13 dal Milan capolista (e forse anche dal Napoli, se questa sera riuscirà a vincere col Bologna), ma anche un preoccupante meno 4 dalla zona Champions.

“Quel gol non andava assolutamente preso, serviva più lucidità – l’analisi sconsolata di Allegri – Le occasioni per segnare le abbiamo anche avute, ma quello che non deve capitare è la gestione sbagliata degli ultimi minuti. L’inerzia era dalla nostra, ma siamo diventati nevrotici e abbiamo fatto troppe giocate individuali, siamo la Juventus e non possiamo perdere una partita così. Dobbiamo essere realisti, bisogna giocare in un altro modo, perché abbiamo perso due volte in casa: una può essere un caso, due no. Dobbiamo lavorare sugli errori, sulla gestione dei momenti, non è questo il momento di parlare di obiettivi”.

Di questo passo però la classifica andrà guardata, altrimenti il rischio è di accorgersene quando sarà troppo tardi, forse addirittura per pensare alla zona Champions, visto che le altre, almeno per il momento, sembrano andare molto più forte.

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