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Juve-Inter, il derby d’Italia è un tango argentino

Il big match di domani sera allo Juventus Stadium di Torino non è solo una classicissima del campionato italiano ma una sfida tra fuoriclasse argentini come Higuain e Dybala tra i bianconeri e Icardi alla guida dei nerazzurri, sotto gli occhi interessati del ct dell’Argentina, Bauza

Juve-Inter, il derby d’Italia è un tango argentino

Sono trascorsi meno di cinque mesi, sembra passata un’eternità. Dall’ultima volta che Juventus e Inter si sono incontrate, infatti, è cambiato davvero tutto, sia da una parte che dall’altra. Le modifiche più importanti riguardano soprattutto i nerazzurri: allora c’era De Boer, oggi c’è Pioli, allora c’era una squadra tutta da costruire, oggi invece c’è un’identità ben precisa. Anche in casa bianconera però sono cambiate alcune cose: il sistema di gioco innanzitutto, passato dal vecchio 3-5-2 al 4-2-3-1 nuovo di zecca, e poi le gerarchie di un allenatore che in quel giorno di settembre lasciò in panchina Higuain e che oggi non vi rinuncerebbe per nessun motivo.

Insomma, il Derby d’Italia numero 231 (il 195 in campionato) ha poco da spartire con quello precedente, compresa la location che sarà ovviamente diversa rispetto all’andata. Lo Stadium si è rivelato sin qui un fortino inespugnabile per tutti (27 le vittorie consecutive in casa) ma attenzione all’Inter, una delle pochissime squadre italiane ad averlo già violato una volta (1-3 del 3 novembre 2012). Sulla carta i bianconeri partono favoriti, come con tutti in Italia del resto, e non solo per quell’inerzia che li vede dominare da quasi 6 anni. Il nuovo sistema di Allegri sembra aver ridato smalto a un gruppo fortissimo ma apparso un po’ svogliato in alcuni momenti, culminato con quella sconfitta di Firenze che sembrava davvero rimettere tutto in discussione. Il tecnico ha capito che il centrocampo, orfano di Pogba, non era più il punto di forza, l’attacco invece, impreziosito dall’acquisto di Higuain, poteva davvero rivelarsi devastante, a patto che tutti si sacrificassero per il bene comune.

Detto-fatto, e così da qualche settimana si vedono il Pipita, Dybala, Cuadrado e Mandzukic contemporaneamente, con l’aggiunta di un Pjanic finalmente nel vivo della manovra. I risultati, sin qui, stanno dando ragione ad Allegri, che sembra aver trovato il giusto mix tra vittorie (quelle in fondo non sono mai mancate) e bel gioco (la vera novità). La Signora, inoltre, ha avuto una settimana piena per preparare la partita, evento rarissimo in un calendario fitto di impegni e dunque vantaggio da sfruttare al meglio visto che l’Inter, dal canto suo, ha invece affrontato (e perso) il match di Coppa con la Lazio. I nerazzurri però non partono battuti, anzi ad oggi sono i clienti peggiori che lo Stadium possa accogliere.

La striscia di vittorie consecutive stagionali dell’Inter s’è interrotta ma Pioli sa di potersela giocare, se non alla pari, quantomeno al meglio delle proprie forze. La sua Inter ha un sistema sempre più collaudato (non si scappa dal 4-2-3-1), segna tanto (15 gol nelle ultime 7 partite) e crea ancor di più, soprattutto subisce pochissimo (solo due reti al passivo nello stesso periodo). Numeri importanti, un po’ come i giocatori a disposizione: la locandina se la prende sicuramente Icardi (che sfida con Higuain, peraltro sotto gli occhi del Ct argentino Bauza), ma anche i vari Joao Mario, Perisic, Candreva, Brozovic, Gagliardini (ecc. ecc.) possono dire la loro. I precedenti a Torino dicono Juve (73 vittorie a 19, Coppa Italia compresa), gli ultimi numeri direbbero Inter: a dimostrazione che il Derby d’Italia, ancora una volta, è davvero aperto a tutti gli scenari.

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