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Juve, dimissioni shock di Agnelli e cda per le contestazioni di Procura e Consob sulle plusvalenze: arriverà Del Piero?

Dopo 12 anni di trionfi sportivi tramonta in modo rovinoso l’era di Andrea Agnelli alla guida della Juve – Scanavino Direttore generale e Ferrero presidente pro tempore, ma i tifosi sognano Alex Del Piero

Juve, dimissioni shock di Agnelli e cda per le contestazioni di Procura e Consob sulle plusvalenze: arriverà Del Piero?

La fine di un’era. Andrea Agnelli si è dimesso dalla carica di presidente della Juventus e con lui tutto il CdA: lasciano quindi anche Maurizio Arrivabene (che però resterà in questa fase di transizione) e Pavel Nedved, oltre ai meno noti Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood.

Maurizio Scanavino nuovo Dg e Ferrero presidente pro tempore

Il nuovo Direttore Generale diventa così Maurizio Scanavino, torinese classe 1973 attualmente Amministratore Delegato di GEDI, gruppo editoriale, tra gli altri, di Repubblica e La Stampa, che traghetterà il club fino al 18 gennaio, giorno della prossima assemblea dei soci che dovrà ratificare il nuovo CdA, oltre che approvare il bilancio (già slittato due volte).

In vista dell’assemblea chiamata a nominare i nuovi vertici della Juventus, in mattinata Exor ha annunciato l’intenzione di indicare Gianluca Ferrero per la carica di presidente della società. Commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, Ferrero “possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l’incarico’, si legge nella nota. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del cda “entro i termini di legge”, conclude la nota. 

I motivi delle dimissioni di Agnelli & Co.

Decisione unanime, anche se sofferta: l’ormai ex gruppo dirigente bianconero, infatti, è stato costretto a farsi da parte dalle note vicende giudiziarie derivate dall’inchiesta Prisma, aperta dalla Procura di Torino con ipotesi di falso in bilancio, aggiotaggio, false comunicazioni al mercato e uso di fatture per operazioni inesistenti.

Secondo le prime ricostruzioni, le dimissioni del CdA della Juventus sarebbero legate a nuovi sviluppi delle indagini e la decisione, sempre usando i condizionali, sarebbe stata già nota agli ambienti giudiziari. “A tal fine, su proposta del Presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all’Assemblea degli Azionisti, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all’incarico – si legge nel comunicato ufficiale diramato dal club nella serata di ieri -. Per le stesse ragioni, ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il Presidente Andrea Agnelli, il Vicepresidente Pavel Nedved e l’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite. Il Consiglio ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato”.

Juve: finisce un’era di trionfi

Finisce così l’era di Andrea Agnelli dopo 12 anni di trionfi (19 titoli, tra cui 9 Scudetti, 5 Coppe Italia e 5 Supercoppe Italiane) e tante, tantissime polemiche, specialmente nelle ultime stagioni complicate dalla vicenda Superlega e, soprattutto, dall’inchiesta Prisma.

I casi extracalcistici si sono poi riversati sul campo, con la Juventus scivolata dal dominio italiano (e da due finali di Champions League) ai risultati attuali, senza dimenticare le gravose perdite economiche, che hanno costretto Exor a ben due aumenti di capitale da 400 milioni per limitare i danni.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata però l’ultima: le contestazioni della Consob sulle plusvalenze, infatti, hanno evidentemente indotto la proprietà a sfiduciare Agnelli e il suo gruppo dirigente.

La lettera di Andrea Agnelli ai dipendenti

“Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale – ha spiegato Andrea in una lettera ai dipendenti -. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità a una nuova formazione di ribaltare quella partita”.

Che la “nuova Juve” potrà giocare con le spalle alleggerite (anche se forse sarebbe meglio dire meno pesanti) dalle sue dimissioni, nella speranza che bastino per evitare guai quantomeno a livello sportivo.

Il resto della storia, poi, lo conosceremo nei prossimi giorni, quando Exor deciderà il nuovo presidente (i tifosi sognano Del Piero, mentre si registra freddezza attorno al nome di Alessandro Nasi) e, chissà, l’ingresso di nuovi capitali nella società…

(Ultimo aggiornamento: ore 9.37 del 29 novembre).

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