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Juve, CR7 non basta a Verona. La Lazio ko a Bologna

Non basta l’ennesimo gol di Cristiano Ronaldo a regalare la vittoria alla Juve, fermata sul pari dal Verona – La Lazio perde l’occasione del riscatto e soccombe anche a Bologna

Juve, CR7 non basta a Verona. La Lazio ko a Bologna

Un sabato da dimenticare. Per la Juventus, fermata sul pareggio dal Verona in rimonta e per la Lazio, sconfitta malamente a Bologna. Entrambe, seppur per motivi differenti, cercavano vittorie pesanti per le rispettive classifiche, invece aggiungono la giornata appena trascorsa all’elenco, a questo punto piuttosto lungo, dei rimpianti stagionali.

I bianconeri, in particolare, rischiano di alzare bandiera bianca sull’obiettivo scudetto: se oggi l’Inter battesse il Genoa, infatti, si ritroverebbero con un distacco di 10 punti in classifica e anche la partita da recuperare col Napoli del 17 marzo, per forza di cose, avrebbe una valenza molto minore. Mancare l’appuntamento con la vittoria nel giorno di Roma-Milan, inoltre, è un vero e proprio autogol, perché cancella quasi del tutto l’inerzia di uno scontro diretto, che poteva permettere il recupero di punti e posizioni.

Serata storta, insomma, per quanto un pari in casa dell’Hellas, in questo periodo fitto di impegni e con tante assenze, non sia di per sé una brutta cosa. Il problema è che la Signora ha perso troppo terreno nel girone d’andata, ragion per cui una rimonta scudetto passa necessariamente da un filotto di vittorie, che però non riesce proprio ad arrivare.

“Dispiace perché sapevano sarebbe stata una gara difficile, eravamo anche riusciti a passare in vantaggio, ci è mancata aggressività in occasione del loro gol – l’analisi di Pirlo -. Sono piccolezze che i giovani non capiscono e che fanno la differenza nel portare a casa punti: quando sei in vantaggio queste partite devi portarle a casa”.

Rammarico comprensibile quello del tecnico bianconero, perché la vittoria, a un certo punto, sembrava in tasca. Dopo un primo tempo equilibrato, con una grossa occasione per parte (palo di Faraoni e tiro pericoloso di Chiesa), la Juve era riuscita a sbloccarla col solito Ronaldo, bravissimo nello sfruttare un assist di Chiesa e mettere a segno il gol dello 0-1 (49’). A quel punto l’Hellas, come d’abitudine, alzava ritmi e baricentro, ma Szczesny restava sostanzialmente inoperoso, facendo pensare a un successo abbastanza comodo. Nulla di più sbagliato, perché al 77’ Barak staccava su Alex Sandro, trovando un pareggio che aumentava clamorosamente la barra del coraggio gialloblu. L’ultimo quarto d’ora registrava diverse occasioni, su tutte quella di Lazovic, fermato dal solito grande Szczesny, che toglieva letteralmente dalla porta il pallone del 2-1.

Giornata ancor più negativa per la Lazio, sconfitta dal Bologna di Mihajlovic con un secco 2-0. Che i biancocelesti potessero risentire del brutto ko contro il Bayern era una possibilità, ma al Dall’Ara è diventata una certezza.

Un ko meritato, perché la squadra di Mihajlovic ha indubbiamente mostrato più mordente e convinzione, specialmente nella ripresa, quando la Lazio s’è arresa alla situazione senza reagire. Va detto però che la partita è girata clamorosamente dopo poco più di un quarto d’ora, quando Correa s’è procurato un calcio di rigore subendo fallo da Dominguez. Sul dischetto s’è presentato Immobile ma la copertina se l’è presa Skorupski, bravissimo nel ripetere l’impresa già fatta con Ibra qualche settimana fa: questa volta però non c’è stata nessuna ribattuta in rete, ma solo una parata in grado di cambiare faccia al match.

Da lì in poi infatti il Bologna ha preso coraggio, trovando il gol dell’1-0 dopo neanche due minuti: decisivo Mbaye con un tap-in vincente dopo una respinta di Reina su tiro di Orsolini. Sarebbe servita una reazione importante per rimettere a posto le cose, ma la Lazio delle ultime settimane sembra aver smarrito quella carica che l’aveva contraddistinta nel mese di gennaio. Lì, non a caso, erano arrivate sei vittorie consecutive, mentre ora siamo a tre sconfitte nelle ultime quattro partite.

Se quelle con Inter e Bayern, in qualche modo, si possono accettare, così non può essere per questa di Bologna, certificata dal gran destro al volo con cui Sansone ha fissato il 2-0 finale (64’).

“Sono molto deluso dalla mancata reazione dopo avere subito il gol dell’1-0 – il commento deluso di Inzaghi -. Un rigore si può sbagliare, gli episodi negativi in una partita ci possono stare, ma l’atteggiamento dei ragazzi non mi è piaciuto. Una grande squadra, che vuole inseguire determinati obiettivi, deve reagire in maniera diversa e non accetto ne tollero scuse come la stanchezza, le ripercussioni della Champions, o cose di questo genere. Questa è una sconfitta che brucia e che fa male alla nostra classifica”. Effettivamente è proprio così, perché ora il quarto posto rischia di allontanarsi in maniera pericolosa; il tempo per rimediare c’è ancora, a patto però di farlo alla svelta.

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