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Juncker sulla Manovra: “Deviazione inaccettabile”

Secondo il presidente della Commissione Europea dire sì alla Manovra italiana provocherebbe la rivolta degli altri Paesi Ue – Juncker sottolinea però che Bruxelles è disposta a trattare “senza pregiudizi” e non ha intenzione di “mettere l’Italia sul banco degli imputati” – Di Maio attacca: “Gli rimane tempo ancora fino a maggio”

Juncker sulla Manovra: “Deviazione inaccettabile”

E’ arrivata la reazione della commissione europea alla Manovra italiana e, come ampiamente previsto, non è per niente positiva. A meno di 24 ore dall’invio del testo a Bruxelles da parte del Governo Conte, che ha approvato ieri in tarda serata il cosiddetto Draft Budgetary Plan 2019, a parlare è il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, secondo cui, dire sì all’Italia provocherebbe una vera e propria sollevazione degli altri Stati Membri.

A livello internazionale, ha sottolineato Juncker, “ogni governo che arriva deve rispettare la parola data” dal governo che l’ha preceduto. E questo vale “soprattutto” per l’attuale governo italiano, che “ha adottato – ha ricordato – le raccomandazioni che la Commissione aveva proposto per il 2018 e 2019”, durante il Consiglio europeo di giugno. “Se accettassimo il derapage” della manovra italiana alle regole Ue “alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e invettive con l’accusa di essere troppo flessibili con l’Italia”.

Il presidente della commissione Ue ha poi precisato che la dinamica della finanza pubblica italiana “mi dà molte preoccupazioni” ma “non abbiamo pregiudizi: ne discuteremo con l’Italia come facciamo con tutti gli altri Paesi”. Previsto per il pomeriggio, un colloquio telefonico tra Juncker e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Conte in un colloquio telefonico. Riguardo alle singole misure però, nessun commento da parte del numero Uno dell’Esecutivo UE: “Non ho commenti da fare sulle misure contenute” nella manovra,  ha detto ma “guardo ai risultati in termini di bilancio e saldo”. Il punto è quello di “rispettare gli impegni presi. Quelle dei contenuti è un affare italiano” e “se dicessimo che siamo contro” questa o quella misura “ci attaccherebbero. Giudicheremo senza entrare nei contenuti”.

Secondo Juncker però “non bisogna mettere l’Italia sul banco degli imputati” al vertice Ue di domani. “Non mi pare una buona idea: c’è tutta una procedura da seguire prima” di porre eventualmente la questione italiana al Consiglio europeo. “Non cominciamo dalla fine”, ha detto. “L’Europa ha bisogno dell’Italia e l’Italia dell’Europa” che non sarebbe più la stessa senza il nostro Paese. Il presidente ha risposto con un secco ‘no’ a chi gli ha chiesto oggi se pensa che l’Europa potrebbe sopravvivere all’uscita dell’Italia.

Per il momento Piazza Affari sembra ignorare la reazione negativa di Bruxelles: il Ftse Mib avanza dell’1,3% sopra quota 19.500 punti e guida al rimbalzo anche gli altri listini europei. Giù lo spread, arrivato a quota 297 punti base.

“Juncker oggi dice che l’Eurozona si rivolterà” contro la Manovra “A nome di chi parla?”. Queste le parole del vicepremier Luigi Di Maio che con un post su Facebook va al contrattacco: “Dei vari ministri, del presidente dell’Eurogruppo, del suo partito che l’altro ieri ha fatto il minimo storico alle elezioni in Lussemburgo? Juncker faccia nomi e cognomi di chi davvero prende le decisioni all’interno dell’Unione Europea”.

“Non ci si può attaccare a vincoli ad personam, decidendo in modo scientifico di attaccare un Paese sovrano solo perché quel governo non è simpatico a lui e all’élite di cui fa parte. Noi andiamo avanti con le misure chieste dal popolo – afferma Di Maio -. Juncker continui pure a rivoltarsi, gli rimane tempo ancora fino a maggio”.

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