Condividi

Italicum: bocciate le pregiudiziali, il Governo pone la fiducia

Dopo avere superato a larga maggioranza le pregiudiziali, il Governo decide il ricorso alla fiducia sull’Italicum in risposta alla richiesta avanzata da Forza Italia di votare a scrutinio segreto tutti gli emendamenti – L’annuncio accolto dalle proteste di Montecitorio – Renzi: “Ci prendiamo le nostre responsabilità dopo anni di rinvii”.

Italicum: bocciate le pregiudiziali, il Governo pone la fiducia

Il governo Renzi ha deciso di porre la questione di fiducia sull’Italicum alla Camera. Lo ha annunciato oggi nel primo pomeriggio il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, sollevando polemiche nella minoranza del Pd e nelle opposizioni. La mossa dell’Esecutivo appare però legata alla richiesta arrivata da Forza Italia di continuare con le votazioni a scrutinio segreto anche sugli emendamenti.  

Sulla legge elettorale “dopo anni di rinvii noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese, senza paura. E’ la volta buona”, ha commentato su Twitter il premier Matteo Renzi, che ha aggiunto: “Se vogliono, mi mandino a casa”. 

“Non consentiremo – ha replicato il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta – che quest’aula venga ridotta a un bivacco di manipoli renziani. Non c’era motivo di mettere la fiducia su di un provvedimento di rango costituzionale. Perché Renzi l’ha fatto? Per coartare, condizionare la libertà di voto del suo stesso partito”. 

In  precedenza, l’Aula di Montecitorio aveva respinto a larga maggioranza le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dalle opposizioni all’Italicum. Le votazioni, svolte a scrutinio segreto, si sono chiuse rispettivamente con 384 e 385 deputati contrari, a fronte di 209 e 208 favorevoli. 

Lo scarto tra i numeri della maggioranza e quelli dell’opposizione è stato di 175 nella prima votazione e di 177 nella seconda votazione.
Nessuna sorpresa è arrivata dal segreto dell’urna: i voti mancanti ai numeri su cui la maggioranza può teoricamente contare (in tutto 396) sono stati 12 alla prima votazione e 11 alla seconda. Poche le assenze nell’emiciclo, dove mancavano all’appello solo 37 deputati (593 i votanti totali).

Bocciata anche una richiesta di sospensiva in attesa della riforma del Senato presentata dal capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta. In questo caso, i voti contrari sono stati 369, contro 209 favorevoli.

L’iter della legge può dunque continuare a fare il proprio corso con l’esame e la votazione degli emendamenti, della fiducia e dell’intero testo.

Commenta