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Italgas prende la rete del metano greca: valore 700 milioni

La società guidata da Paolo Gallo rileva Depa Infrastructure, che gestisce nel Paese ellenico l’infrastruttura del gas naturale

Italgas prende la rete del metano greca: valore 700 milioni

Sale in mattinata il titolo di Italgas, guadagnando oltre l’1% (più del Ftse Mib) in seguito alla notizia della chiusura dell’operazione per l’acquisizione della rete del metano della Grecia. L’infrastruttura ellenica era da tempo nel mirino della società guidata da Paolo Gallo, ma ora è ufficiale la “conquista” di Atene: Italgas, controllata da Cassa Depositi Prestiti (con il 26% del capitale), è stata dunque selezionata per la cessione della società ellenica Depa Infrastructure, che ad oggi gestisce la rete locale e la distribuzione del gas naturale. L’operazione ha un valore di circa 700 milioni di euro e ha visto il commento soddisfatto dell’Ad Gallo: “Italgas è il partner ideale per supportare il governo greco nello sviluppo di una infrastruttura energetica che permetterà al Paese di procedere nel piano di decarbonizzazione dell’economia”, ha detto il manager alla guida di Italgas dal 2016, e che pochi mesi fa ha presentato un nuovo piano strategico particolarmente ambizioso, con investimenti per quasi 8 miliardi tra cui l’acquisizione in Grecia.

Italgas si aggiunge così a Snam e Ferrovie dello Stato, anche loro di recente protagoniste di operazioni con la Grecia, approfittando della lenzuolata di privatizzazioni alla quale Atene è di fatto costretta per ripianare il proprio debito con la comunità internazionale, come richiesto dall’inflessibile troika. Dopo le resistenze del governo di sinistra guidato da Alexis Tsipras, l’attuale esecutivo di centrodestra sta invece procedendo più spedito e l’Italia si sta affermando tra i principali partner di queste operazioni. Fs ha ottenuto la gara per la rete ferroviaria, mentre Snam ha rilevato il 66% di Desfa, l’operatore della rete nazionale del gas. A contendere la vittoria a Italgas è stato fino all’ultimo il gruppo ceco Eph (che in Italia ha rilevato alcune centrali termoelettriche dall’utility tedesca E.on), l’unico rimasto assieme a Italgas anche dopo il prolungamento della gara da marzo a luglio.

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