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Irpef, catasto, taglio agevolazioni: la delega fiscale ai raggi x

Tutte le novità in arrivo: dal fondo Irpef per futuri sgravi alla revisione delle rendite catastali, dalla nuova Iri allo sfoltimento delle agevolazioni, dalla soluzione dei contenziosi alle nuove sanzioni penali – Oggi il Ddl in Consiglio dei ministri – Si fa strada l’ipotesi di emendare la delega a firma di Giulio Tremonti.

Irpef, catasto, taglio agevolazioni: la delega fiscale ai raggi x

Sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi non c’è solo la riforma del lavoro. Anzi, nell’agenda della squadra Monti il primo punto all’ordine del giorno è addirittura un altro: il disegno di legge delega per la riforma fiscale. Non è però assolutamente scontato che oggi si arrivi all’approvazione. Il Governo potrebbe limitarsi a continuare la discussione, rinviando il via libera a una successiva riunione dei ministri.

Di questa delega si parla ormai da settimane, ma le questioni da chiarire restano ancora molte. Innanzitutto il rapporto fra questo provvedimento e la delega partorita dal precedente Governo, con in calce la firma di Giulio Tremonti. Un testo ancora sospeso a mezz’aria fra gli uffici del Parlamento.  

Dalle informazioni che si hanno sui progetti del nuovo Esecutivo, l’unico punto in comune fra le due deleghe dovrebbe essere il riordino delle agevolazioni fiscali. Saltano invece capitoli ben più importanti previsti dai berluscones, come la cancellazione dell’Irap e la riduzione delle aliquote Irpef da cinque a tre (una bocciatura confermata ieri ufficialmente dal vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli). 

Il legame fra i due provvedimenti è quindi molto labile, ma la delega berlusconiana potrebbe comunque sopravvivere, almeno formalmente. Si fa strada fra i bocconiani l’idea di non scrivere un nuovo testo, ma di modificare il vecchio con un corposo emendamento. Secondo il presidente della commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri, anche il dl fiscale già all’esame del Senato potrebbe essere uno strumento idoneo a veicolare parti della delega.

L’obiettivo sarebbe ridurre i tempi d’approvazione, che per questo strumento legislativo sono già abbastanza lunghi. Dopo l’approvazione del disegno di legge delega, il governo avrà a disposizione nove mesi per emanare uno o più decreti delegati, mentre eventuali correttivi dovranno arrivare nei 18 mesi successivi. Ogni decreto dovrà poi essere vagliato e approvato dalle commissioni parlamentari, per poi incassare il via libera definitivo.

Vediamo in forma di schema quali sono i punti fondamentali che dovrebbero rientrare nel testo:

Fondo Irpef. Il gettito derivante dalla lotta all’evasione e dal riordino delle agevolazioni confluirà in un fondo destinato a eventuali sgravi fiscali. 

Revisione delle rendite catastali. Non si prevede un aumento del prelievo generale (all’aumento della rendita calerà l’aliquota), tuttavia saranno rivisti i criteri in base ai quali calcolare le rendite catastali, in particolare sostituendo come unità di misura fondamentale i metri quadri al numero di vani. Per stabilire le nuove rendite si terrà conto però anche di altri aspetti più difficili da determinare, come la diversa qualità delle zone in cui sorgono gli edifici. L’operazione potrebbe quindi richiedere complessivamente qualche anno di lavoro.  

Dall’Ires all’Iri. L’imposta sul reddito delle società sarà sostituita dalla nuova imposta sul reddito imprenditoriale. In sostanza, i redditi di professionisti e piccoli imprenditori verranno assoggettati all’Irpef, che è un’imposta progressiva, vale a dire cresce al crescere del reddito. L’Ires invece aveva un’aliquota fissa al 27,5%. 

Taglio delle agevolazioni. E’ probabilmente la questione più delicata e complessa fra quelle che il Governo dovrà affrontare dopo l’approvazione della delega. Nella relazione tecnica si legge che, “avendo opportunamente deciso di rinunciare ai tagli lineari, bisogna individuare in modo selettivo le misure passibili di intervento”. Alcune sono considerate “intangibili”, come quelle previste dalla nostra Costituzione o dall’ordinamento comunitario. Si punta quindi a sfoltire “le spese fiscali più obsolete, meno coerenti con l’ assetto del sistema tributario, quelle rivolte a un numero modesto di beneficiari, quelle di modesto importo unitario”.

Contenziosi. Si prevede il ricorso a procedure extragiudiziali di definizione delle piccole liti per accelerare le controversie di competenza delle commissioni tributarie. La conciliazione giudiziale potrebbe inoltre essere estesa anche alla fase d’appello e al giudizio di revocazione. 

Carbon Tax. In arrivo accise più pesanti sui produttori di combustibili fossili per finanziare lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Sanzioni penali più severe. L’elusione fiscale non avrà rilevanza penale, ma per gli evasori le pene saranno riviste secondo criteri di “predeterminazione e proporzionalità” dei comportamenti.

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