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Iran, ancora sangue: crescono i morti, oltre 400 arresti

Nonostante l’appello alla calma del presidente Hassan Rouhani, non si ferma la rivolta antigovernativa contro carovita e corruzione. Arrestata anche “la ragazza senza hijab”, simbolo della protesta. Dura la repressione del regime che ha anche oscurato i social. Trump twitta: “E’ ora di cambiare”

Iran, ancora sangue: crescono i morti, oltre 400 arresti

Non si ferma la rivolta in Iran. Nonostante l’appello alla calma lanciato domenica dal presidente Hassan Rouhani, sono state assaltate caserme e posti di polizia, i morti sarebbero ormai diventati 23 e più di 400 gli arresti oltre all’oscuramento dei social come Instagram e Telegram. Tra gli arrestati, anche la ragazza senza “hijab” simbolo della protesta.

Il bilancio delle proteste antigovernative, contro il carovita e contro la corruzione del regime sale dunque a 12 morti. Nelle ultime ore i dimostranti hanno attaccato stazioni di polizia e caserme. Il presidente Rouhani ha rivolto un appello all’unità tra governo, parlamento, giustizia e esercito: “Uniti contro un piccolo gruppo violenti”, è la sua richiesta. E una ragazza senza il velo che sventola il suo ‘hijab’ bianco in una strada è diventata il simbolo della protesta. La donna, riporta la pagina Facebook My stealthy freedom l’attivista che si batte contro l’obbligo dell”hijab, partecipava alla campagna ‘WhiteWednesdays’ ed è stata arrestata. Ma il suo esempio è seguito da altre donne, video e immagini spopolano sul web.

Iran: l’appello di Rouhani – Un’appello all’unità tra “governo, parlamento, giustizia e esercito” per tutelare gli “interessi nazionali” contro un “piccolo gruppo che grida slogan illegali, insulta la religione e i valori della rivoluzione islamica”. A lanciarlo è stato il presidente iraniano Hassan Rohani, incontrando un gruppo di parlamentari, mentre il paese è scosso dalle proteste. “Ora – ha detto – dobbiamo concentrarci sull’importanza del sistema, della rivoluzione, degli interessi nazionali, della sicurezza e della stabilità della regione”.  “Non voglio parlare delle ragioni dei disordini – ha proseguito Rohani – ma qualunque protesta deve essere fatta nel rispetto della legge e senza provocare nessuno”. In ogni caso la nazione si deve unire contro questo “piccolo gruppo”. La situazione dell’economia iraniana, ha proseguito il presidente, “è migliore rispetto al livello medio mondiale e la crescita economica del paese si è attestata al 6% nella prima metà dell’anno iraniano, ma ciò non significa che tutti i problemi siano stati risolti. Per far ciò ci vuole tempo”. Rohani ha poi ricordato che il governo ha creato 700.000 posti di lavoro, ma, ha aggiunto, “accettiamo le critiche contro l’attuale alto tasso di disoccupazione”.

Trump twitta: “è ora di cambiare” – “L’Iran sta fallendo ad ogni livello nonostante il terribile accordo fatto con l’amministrazione Obama”, ha scritto anche oggi su Twitter il presidente americano Donald Trump aggiungendo che “il grande popolo iraniano è stato represso per molti anni. Sono affamati di cibo e libertà” e “assieme ai diritti umani la ricchezza dell’Iran è stata saccheggiata. E’ ORA DI CAMBIARE”.

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