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Ipo Iveco apre il nuovo anno di Borsa a Piazza Affari

La prima Ipo dell’anno è il frutto dello spin-off dei veicoli da Cnh del gruppo Exor – Una nuova tegola sull’immobiliare cinese – Tesla vola verso nuovi record

Ipo Iveco apre il nuovo anno di Borsa a Piazza Affari

Partenza al piccolo trotto dell’anno finanziario in Asia, con la maggior parte dei mercati azionari (Tokyo, Sidney e il Csi 300 cinese) ancora chiusi per festività. Tra quelli aperti si mette in luce, con un rialzo dello 0,8%, quello indiano. In rialzo dello 0,3% sia il Kospi di Seul che lo Straits Times di Singapore.

I riflettori sono concentrati su Hong Kong, positiva in avvio di seduta e ora in flessione dello 0,6%. L’indice delle società immobiliari è in calo di quasi il 3%. Il titolo China Evergrande Group è stato sospeso dalle negoziazioni in attesa di comunicazioni. Secondo indiscrezioni della testata Cailian, la società avrebbe ricevuto nei giorni scorsi un ordine di abbattimento di 39 palazzi realizzati nella città di Danzhou, nel Sud della Cina: la licenza edilizia, che pare sia stata ottenuta in modo legale, sarebbe stata revocata.

Questi rumor penalizzano tutto il mattone cinese quotato a Hong Kong: Sunac perde oltre il 10%, Shimao -10%.

MUSK VENDE 308 MILA AUTO NEL TRIMESTRE

In rialzo di mezzo punto i future di Wall Street sull’onda della chiusura positiva di fine 2020: venerdì il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,6%, l’S&P500 dello 0,3%.

Tesla nel quarto trimestre del 2021 ha battuto il record di consegne, toccando quota 308.600 veicoli. Le vendite complessive dell’anno sono state 936 mila, in crescita dell’87% rispetto al 2020.

Mercoledì comincia a Las Vegas il Ces, la fiera dell’elettronica di consumo, che è ormai diventata il punto di riferimento dell’innovazione dell’auto e dei sistemi di mobilità. Quest’anno, però, diversi gruppi hanno deciso di partecipare solo in via virtuale, per i timori legati al Covid-19. Non ci saranno Meta (ex Facebook), Amazon e Twitter. Bmw presenterà un modello a più colori: basterà schiacciare un bottone e la carrozzeria assumerà un’altra tinta.

PETER THIEL ASSUME KURZ, EX PREMIER AUSTRIACO

Da segnalare che Peter Thiel, il miliardario padre di buona parte delle iniziative della Silicon Valley, vicino alle posizioni della destra Usa, ha ingaggiato l’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz per curare “le strategie del gruppo”.

Poco mossi i tassi di interesse di mercato in attesa dell’apertura nel pomeriggio del mercato cash degli Stati Unit. Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,51%.

Il BTP e il Bund ripartono da quota 1,16% e -0,18%.

IN FRANCIA UN’AUTO VENDUTA SU CINQUE È ELETTRICA  

In Europa un primo segnale sulla congiuntura arriverà stasera a Borse chiuse dalle immatricolazioni di auto a dicembre e nell’intero 2021. I numeri in arrivo dalla Francia (solo 1,6 milioni di vetture vendute) non permettono molte illusioni. Ma un’auto su cinque è elettrica.

IVECO APRE L’ANNO A MILANO: 49 IPO NEL 2021

A Piazza Affari l’anno si apre con il debutto sul listino di una delle Ipo più attese, quella di Iveco, frutto della scissione da Cnh Industrial delle attività dei mezzi commerciali e speciali, bus e Powertrain. Ogni titolare di azioni Cnh ha ricevuto un’ordinaria Iveco ogni cinque, diventando così azionista della nuova società controllata direttamente da Exor. Iveco, come anticipato nell’Investor Day del 18 novembre, punta ad arrivare nel 2026 a ricavi netti totali delle attività industriali tra 16,5 e 17,5 miliardi di euro (contro 11,8 miliardi del 2019) con un tasso di crescita composto annuo fino al 5%. Il target per l’utile netto adjusted è fissato tra 0,6 e 0,8 miliardi.

L’Ipo di Iveco arriva al termine di un anno felice per le nuove quotazioni sul mercato italiano: nel 2021 sono approdate sul mercato 49 società, cinque nel listino principale (Philogen, The Italian Sea Group, Intercos e Ariston Holding) e ben 44 in quello riservato alle società di piccola dimensione. Nel corso dell’anno, la capitalizzazione delle società quotate è salita, per arrivare al 23 dicembre a 757 miliardi di euro, un peso pari al 43,1% del Pil.

PETROLIO IN RIPRESA. DOMANI IL VERTICE OPEC

Il petrolio WTI inizia il 2022 con un rialzo dello 0,7%, a 75,5 dollari il barile. Domani è in agenda la riunione dell’Opec+. Ieri la Libia ha avvertito che nelle prossime settimane la produzione di greggio scenderà di 200.000 barili al giorno, in quanto un oleodotto è in riparazione. Il principale giacimento libico, quello di Sharara, è fermo da parecchi giorni. A gennaio la produzione dovrebbe oscillare intorno a 700.000 barili al giorno, il livello più basso degli ultimi dodici mesi.

Ma a rendere difficile la prospettiva di rialzi è la situazione del traffico aereo: negli Stati Uniti sono stati cancellati nel fine settimana circa 6.500 voli: c’è di mezzo il maltempo, che ha spinto le autorità di controllo a mettere a terra gli aerei, ma ci sono anche molti dipendenti fra piloti e personale di terra in malattia per il Covid.

LA VARIANTE OMICRON SOSTIENE L’ORO

L’oro è in ribasso dello 0,3% a 1.825 dollari, comunque sui massimi delle ultime sei settimane. Bloomberg giustifica il movimento con l’ondata invernale dell’epidemia: la variante Omicron, seppur meno letale delle precedenti, è più contagiosa. La quantità di persone ammalate o in isolamento è tale da mettere in crisi strutture ed istituzioni. Goldman Sachs ha chiesto a tutti i propri dipendenti di lavorare da casa almeno fino al 18 gennaio.

IL NUCLEARE SPACCA L’EUROPA IN DUE

Settimana delicata anche sul fronte dell’energia, anche se i prezzi del gas naturale stanno rientrando dai massimi. Ma l’emergenza resta, un po’ per motivi stagionali, molto per le incertezze politiche: si è riaperto nel fine settimana a Bruxelles uno spiraglio sul futuro del nucleare sotto la spinta francese, ma è immediatamente scattata l’opposizione di Germania, Austria e Lussemburgo contro l’ipotesi di considerare il nucleare come un’arma per favorire la decarbonizzazione dell’ambiente.

Sempre ieri, la Germania ha deciso di spegnere sei reattori nucleari che funzionano senza problemi.  

DATI MACRO: IN ARRIVO INDICI PMI ED INFLAZIONE

“La prima parte, quella più facile, della ripresa è alle nostre spalle. Ora viene il difficile”. Daan Struyven di Goldman Sachs non indora la pillola alla vigilia della ripartenza dei mercati dopo un anno d’oro. Ben pochi, anzi quasi nessuno, crede che le piazze finanziarie possano ripetere la performance dorata del 2021, con una crescita generalizzata a doppia cifra degli indici e dei volumi.

In questa cornice i mercati attendono con particolare curiosità i primi dati dell’anno sullo stato di salute delle grandi economie. Oggi verranno comunicati i risultati dell’indice Pmi manifatturiero di dicembre dell’Unione europea e dell’Italia. Domani è il turno di quello cinese e dell’Ism manifatturiero americano. Mercoledì è la volta dell’indice Pmi servizi di dicembre di Italia e Ue, giovedì di quello cinese.

Sempre mercoledì verrà comunicata l’inflazione italiana di dicembre, mentre giovedì sarà la volta del dato tedesco. Infine, venerdì sarà resa nota l’inflazione nell’Ue.

VERBALI DELLA FED, AMERICA DIVISA SULL’ASSALTO A CAPITOL HILL

Oltreoceano il dato macro più atteso riguarda la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, in cui è emerso il cambio di rotta nella valutazione dell’inflazione.

Giovedì 6 ricorre il primo anniversario dall’assalto a Capitol Hill, la sede del Congresso degli Stati Uniti, da parte di sostenitori di Donald Trump. L’assalto si chiuse con 4 morti e 52 arresti. I membri della commissione parlamentare d’inchiesta che negli ultimi mesi ha indagato sulla vicenda stanno iniziando a programmare le date di uscita dei risultati delle varie inchieste.

Ma l’America appare sempre più divisa. Sempre il giorno 6 Trump tornerà alla ribalta con una conferenza stampa. Intanto i sondaggi dicono che per il 60% degli americani Trump ha “grande” o “buona” parte di colpa nell’aggressione al Campidoglio, ma ha solo “qualche responsabilità” o “nessuna” per il 72% dei repubblicani e per l’83% dei suoi elettori.

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