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Investimenti green, sarà guerra tra idrogeno e batterie?

L’analisi è di Peter Garnry, Head of Equity Strategy per BG Saxo, la piattaforma di trading online nata dalla jv tra Banca Generali e Saxo Bank

Investimenti green, sarà guerra tra idrogeno e batterie?

La transizione ecologica passa anche dagli investimenti verdi, e BG Saxo, la joint venture tra Banca Generali e Saxo Bank, ha provato ad analizzare i settori più interessanti per i risparmiatori. Tra questi c’è sicuramente l’idrogeno, la nuova frontiera dell’energia pulita sulla quale puntano tutti i big del settore, anche gruppi italiani come ad esempio Snam, per citarne uno in primissima linea. C’è però anche il fronte (e il dibattito sulla “rivalità” con l’idrogeno è aperto) delle batterie. Peter Garnry, Head of Equity Strategy per BG Saxo, commenta dunque un portafoglio a tema azionario con un focus sul settore delle batterie: comprende 30 titoli tra produttori di ioni di litio; produttori di apparecchiature per batterie; aziende minerarie attive nella lavorazione di litio, nichel e grafite; reti di ricarica per veicoli elettrici e riciclaggio di batterie. In più consideriamo la potenziale concorrenza dell’idrogeno come alternativa allo stoccaggio di energia e delle prestazioni del settore delle batterie rispetto all’MSCI World da dicembre 2015.

“È un portafoglio difficile da creare in quanto è difficile trovare operatori “puri”, ma lo è anche capire se puntare sui titoli minerari e in che misura”, spiega l’analista ricordando che tra i 30 titoli ipotizzati ci sono “aziende che raccolgono litio, grafite e nichel, produttori di batterie (sia per veicoli elettrici, biciclette ed elettronica di consumo), reti di ricarica per veicoli elettrici e grandi sistemi di batterie per l’accumulo di energia”. Le 30 azioni rappresentano 523 miliardi di dollari di valore di mercato e il settore in generale ha registrato una crescita del 7% nel 2020. “Gli analisti sono generalmente molto ottimisti sulle società legate alle batterie: soprattutto perché un’azione riflette il futuro e non i problemi del passato”. Sono escluse dall’analisi quattro realtà pur molto importanti: Tesla, perché l’attività di accumulo di energia è troppo piccola per avere importanza; BYD, perché l’attività delle batterie rappresenta solo l’8% delle entrate totali; SK Innovation, perché il business delle batterie rappresenta solo il 5% del fatturato totale; e Akasol, perché viene acquisito da BorgWarner.

Si prevede che il mercato globale delle batterie agli ioni di litio raggiungerà i 92 miliardi di dollari nel 2025, spinto dall’adozione di veicoli elettrici e in misura minore dallo stoccaggio di energia. Come abbiamo scritto nella nostra nota di ricerca nell’agosto 2020, Bloomberg New Energy Finance stima che un pacco batteria agli ioni di litio che costava circa 156 dollari / kWh nel 2019, scenderà a 94 / kWh nel 2024 e a 62 / kWh nel 2030, rilanciando definitivamente l’adozione dei veicoli elettrici su larga scala. La scommessa principale sul settore delle batterie è una scommessa su veicoli elettrici, elettronica di consumo, biciclette elettriche e forse semirimorchi. Per i trasporti più grandi e pesanti, le batterie potrebbero non essere valide rispetto alle celle a combustibile alimentate a idrogeno. Più in generale, per lo stoccaggio di energia il dibattito è aperto sul quesito: sarà l’idrogeno oppure saranno le batterie a dimostrarsi vincenti?

“L’aumento delle energie rinnovabili – spiega Garnry – continuerà nei prossimi tre decenni e questo creerà una sfida per la generazione intermittente di energia. Questa energia deve essere immagazzinata o va sprecata e questo darà vita a un enorme mercato per lo stoccaggio di energia su scala molto più ampia rispetto alle batterie utilizzate per il trasporto leggero o l’elettronica di consumo”. Ma appunto oltre alle batterie, anche l’idrogeno è stato proposto come alternativa per lo stoccaggio di energia. Alcuni studi suggeriscono che l’indice che misura la quantità di energia immagazzinata in rapporto all’investito (energy stored on invested ratio – ESOI) sia migliore per una cella a combustibile a idrogeno rigenerativo a causa dei costi di produzione inferiori rispetto alle batterie; ma si afferma anche che le batterie agli ioni di litio hanno una migliore efficienza di andata e ritorno e quindi, al momento, rappresentano la migliore alternativa.

È dunque possibile che sia l’idrogeno, sia le batterie vengano utilizzate per lo stoccaggio di energia a seconda dell’applicazione. E sarà un duello virtuoso, anche per quanto riguarda gli investimenti.

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