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Intesa Sanpaolo: già erogati 500 milioni di prestiti Esg alle imprese

Il Gruppo ha creato un plafond di 6 miliardi di euro per gli investimenti sostenibili: una parte andrà ai progetti delle Pmi di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Intesa Sanpaolo: già erogati 500 milioni di prestiti Esg alle imprese

Prosegue l’impegno di Intesa Sanpaolo per sostenere gli investimenti sostenibili delle Pmi sul territorio. L’ultima iniziativa è un roadshow virtuale in 8 tappe dal titolo “Circular economy. L’opportunità per il rilancio delle imprese italiane”, organizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del Gruppo specializzata in innovazione e trasformazione digitale. Un momento di incontro e di confronto che proseguirà per tutto l’anno e che oggi coinvolge 200 aziende del nord ovest, cioè di Piemonte Valle d’Aosta e Liguria. In queste Regioni Intesa ha già finanziato una ventina di progetti, per un importo di oltre 30 milioni di euro.

Ad oggi la banca ha erogato alle PMI oltre 500 milioni di prestiti ESG (Environment, Social, Governance), attraverso i finanziamenti a valere sul plafond di 6 miliardi di euro per gli investimenti sostenibili – di cui 1 miliardo per la rete Ubi Banca, storicamente legata al territorio piemontese – e i nuovi finanziamenti Sustainability Loans, cui è dedicato un plafond di 2 miliardi di euro, che premiano con riduzioni di tasso il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG.

Non a caso Intesa Sanpaolo per il quinto anno consecutivo inserita tra le 100 società quotate più sostenibili al mondo ed è la terza banca in Europa nella classifica di Corporate Knights su oltre 8.000 imprese analizzate. “La pandemia – ha commentato Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo – è stata un’occasione per rendersi conto dell’importanza del digitale, della R&S, dell’attenzione all’ambiente. Stiamo vivendo un momento di forte discontinuità, che soprattutto per le piccole imprese del nostro territorio potrebbe aprire nuovi scenari: saranno ancora più importanti il ruolo delle filiere, le opportunità derivanti da crescita dimensionale, apertura del capitale e aggregazioni. E per essere competitivi sarà cruciale non solo fare cose “belle e buone”, ma sostenibili e socialmente eque”.

“Non si tratta solo di questioni etiche – aggiunge il manager -: è il mercato a chiederlo, soprattutto le nuove generazioni di consumatori, che ricercano il valore della sostenibilità nella creazione del prodotto e per questo sono disposti a pagare di più; inoltre, adottare azioni di circolarità in azienda accresce la competitività e mitiga i rischi di lungo termine legati ai cambiamenti climatici, alla supply chain, all’indisponibilità delle materie prime. Queste scelte innesteranno un nuovo ciclo di investimenti in tecnologie, innovazione, nuovi mercati, capitale umano, che Intesa Sanpaolo è pronta a sostenere affiancando gli imprenditori nel percorso verso la ripresa”.

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