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Intesa Sanpaolo ad alta tensione: braccio di ferro Bazoli-Cucchiani. Stamani Milano parte debole

Malgrado l’ottima performance di Borsa del titolo durante la gestione Cucchiani (+50%), tra l’ad di Intesa e il capo storico della banca Giovanni Bazoli sono scintille – Stamani Piazza Affari parte debole – Oggi occhi puntati sull’asta dei Bot – Il caso Telecom continua ad elettrizzare la Borsa – Usa in ansia per il budget e il debito: stipendi a rischio

Intesa Sanpaolo ad alta tensione: braccio di ferro Bazoli-Cucchiani. Stamani Milano parte debole

Giovedì 17 ottobre. Quel giorno il piatto del Tesoro più potente del mondo potrebbe piangere. Il sottosegretario Jacob Lew ha scritto ieri allo speaker della Camera, il repubblicano John Boehmer, che a metà ottobre nelle case di Washinton ci saranno solo 30 miliardi di dollari, contro i 60 necessari per pagare stipendi ed altre spese e far marciare lo Stato federale. Ma i repubblicani negano la necessaria autorizzare a sfondare il tetto. Anche quest’anno,insomma, lo scontro sul debito e sul budget Usa si addensa sui mercati, già sotto stress per l’incognita sul tapering. 

Gli indici di Wall Street procedono all’insegna dell’incertezza, in un contesto caratterizzato da un tasso di volatilità elevato. Lo stallo politico nei negoziati sul budget fa trionfare l’incertezza e induce alla cautela. L’indice S&P 500 combatte per non chiudere la quinta seduta consecutiva con il segno meno: si tratterebbe della prima volta che accade quest’anno. Facebook sale dell’1% circa, beneficiando di alcuni upgrade da parte dei broker.  Giù del 15% la catena di grandi magazzini J.C.Penney. 

Incerte le altre piazze europee: Cac 40 -0,01%, Ftse 100 -0,3%, Dax +0,01% e l’Ibex +0,82%. Piazza Affari ha chiuso la seduta di ieri con un lieve progresso dell’indice FtseMib (+0,14%). Ma la variazione minima non deve trarre in inganno. Il quasi equilibrio è la risultante delle turbolenze Telecom e di alcuni dati macro positivi: 

1) l confortante dato sulla fiducia dei consumatori, salita nel mese di settembre a quota 101,1 dal 98,4 di agosto, il livello più alto dal luglio 2011; 

2) il buon esito dell’asta dei Ctz a due anni. E’ stato collocato il quantitativo massimo previsto (pari a 2,5 miliardi di euro) con un rendimento dell’1,623%, che si confronta con l’1,871% dell’asta di fine agosto e soprattutto con l’1,74% espresso dal mercato secondario il giorno prima. Il rendimento del Btp decennale è stabile al 4,22%, lo spread si è leggermente allargato a quota 240 perché è sceso il rendimento del Bund tedesco (1,82%). 

Oggi riflettori sull’asta Bot, con un’offerta di titoli semestrali per 8,5 miliardi sui 9,424 in scadenza. Sul grey market il Bot tratta al rendimento dello 0,766%, contro lo 0,886% dell’ultima asta, di fine agosto, ovvero ai minimi dallo scorso maggio. 

L’audizione in Parlamento del presidente di Telecom Italia (-4,7%), Franco Bernabè, ha aperto in mattinata una giornata di aspro confronto politico sulla sorte dell’ex incumbent. Bernabè ha detto che la società dovrà lanciare un aumento di capitale per evitare il declassamento da parte delle agenzie di rating. Anche oggi vivaci gli scambi, oltre 14,7 milioni di pezzi passati di mano, con volumi pari a circa l’1,9% del capitale. 

Grande trambusto si trasferisce sul fronte bancario. Intesa ha perso l’1,7%. I riflettori sono accesi sul braccio di ferro tra l’ad di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, e il presidente del consiglio di Sorveglianza, Giovanni Bazoli. Il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, a margine della riunione dell’Acri ha affermato che “non risultano tensioni ai vertici” e sulla stessa linea si e’ schierato anche Antonio Finotti, presidente di Cariparo. Ma fra le fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo, tuttavia, le crepe si intravvedono, nonostante l’ottimo andamento del titolo durante la gestione Cucchiani (+50%). Il passaggio chiave ci sarà martedì, in occasione dei consigli di gestione e di sorveglianza convocati per martedì”. 

Unicredit è salita dell’1,2%: si sono registrati passi avanti nel negoziato tra la banca e la Carlo Tassara sul debito, anche se restano ancora nodi da sciogliere, in particolare in merito alle richieste sulla governance.  Mediobanca -0,3%, Monte Paschi -0,4%. In un’audizione parlamentare il presidente di Mps, Alessandro Profumo, ha annunciato di essere “a disposizione del ministero e della Commissione Ue per apportare tutte le modifiche necessarie nell’interesse di tutti, della banca e del Paese, per arrivare alla definizione di questo processo”. Autogrill è salita del 3,7%, migliore blue chip della giornata. Nell’incontro di ieri con la comunità finanziaria il management ha illustrato le stretegie di crescita in America e in Nord Europa. 

Fra i titoli industriali Finmeccanica ha registrato un rialzo dello 0,6%, è salita StM +0,9%. Variazione positiva per Fiat +0,4%. Il fondo del sindacato United Auto Workers ha scelto Deutsche Bank come adviser su come risolvere la questione della cessione del 41,5% del capitale detenuto in Chrysler, riferiscono due fonti vicine al dossier. Buon rialzo per Pirelli +2,3%. Italcementi ha guadagnato l’1,4% dopo che Ubs ha alzato il giudizio a “neutral” da “sell”. Mediaset è scesa dell’1,6%, Cheuvreux ha abbassato il giudizio a “hold” da “buy”. Snam ha perso lo 0,5%. Credit Suisse ha alzato la raccomandazione a “outperform” da “neutral” portando il target price a 4,1 euro da 3,7 euro. In mattinata il titolo ha toccato il massimo degli ultimi 12 mesi. Le prese di profitto spingono Yoox -1,4% a chiudere la terza seduta negativa consecutiva.

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