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Intesa infiamma ancora il Ftse Mib che supera quota 24 mila

Insieme a Saipem e a Pirelli, il titolo della banca guidata da Carlo Messina domina anche oggi la scena borsistica spingendo l’indice Ftse Mib sopra la soglia psicologica dei 24 mila punti base – Il compleanno di Cristiano Ronaldo non porta fortuna alla Juve, oggetto di realizzi.

Intesa infiamma ancora il Ftse Mib che supera quota 24 mila

Le speranze di una cura e di un prossimo vaccino per il coronavirus oggi alimentano la propensione al rischio e consentono ampi recuperi in Borsa. I listini europei chiudono a livelli pre-epidemia, Wall Street torna in zona record e il petrolio è in rally, nonostante un aumento delle scorte Usa, dopo le pesanti perdite subite nelle scorse settimane: Brent +3,8%, 56 dollari al barile. Si risveglia anche l’oro: 1563,15 dollari l’oncia.

In questo clima Francoforte chiude in rialzo dell’1,47%; Parigi +0,85%; Madrid +1,6%; Londra +0,55%; Zurigo +1,78%.

Piazza Affari partecipa al banchetto e sfonda nuovamente la barriera dei 24mila punti, finendo con un guadagno dell’1,64% a 24.236 punti base. La performance è positiva per l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 136 punti base, con un rendimento per il Btp dello 0,96%.

Un andamento che favorisce i bancari, ancora in evidenza, anche alla luce dei buoni dati trimestrali e delle analisi di stampa in base alle quali dovrebbe ripartire un risiko a livello europeo. Intesa si apprezza anche oggi del 4,17%, mentre gli analisti si affrettano a migliorare i loro giudizi dopo i conti diffusi ieri. Bene Unicredit +2%, che diffonderà i suoi numeri domani, mentre Bper +2,24% lo farà stasera. Mediobanca +2,57%.

Regina del Ftse Mib è Pirelli +5,66%. Recuperano ulteriormente terreno i titoli petroliferi: Saipem +4,01%. Fra le big cap migliori anche Stm +2,7%; Fiat +2,5%; Buzzi +2,21%.

Modesti i cali e limitati a poche blue chip: Juventus -0,61%; Ferragamo -0,58%; Atlantia -0,56%; Telecom -0,57%; Diasorin -0,26%; Leonardo -0,13%; Recordati -0,02%.

Fuori dal paniere principale strappa Maire Tecnimont, +9%, sulla scia dell’annuncio da parte di ChemOne, società con base a Singapore, di una commessa per realizzare un impianto da 3,4 miliardi di dollari in Malaysia in cui la società di ingegneristica italiana è partner.

Anche Wall Street è partita in quarta e viaggia in progresso grazie a dati economici migliori del previsto. Il Dow Jones è oltre i 29mila punti. Crolla però Ford, -10%, stimando un 2020 peggiore di quanto valutato in precedenza, mentre le prese di profitto mandano al tappeto Tesla -14%. 

Soffre l’euro, che prede lo 0,34% contro il dollaro e scambia a 1,1005. Il biglietto verde si apprezza nei confronti delle valute rifugio come yen e franco svizzero, 

beneficiando dell’aumento oltre le attese, a gennaio, degli occupati nel settore privato Usa.

Nell’area euro invece la Commissione europea ha fatto oggi un primo passo verso la revisione delle regole di bilancio che sono alla base della moneta unica, avviando una consultazione politica che aiuti a trovare un terreno comune tra governi profondamente divisi. 

Il presidente della Bce, Christine Lagarde d’altra parte è preoccupata per i riflessi economici dell’epidemia cinese: “mentre la minaccia della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina sembra allontanarsi – dice – il coronavirus aggiunge un nuovo livello di incertezza”.

L’ultimo conto dei morti si avvicina purtroppo a quota 500, mentre i contagi a livello globale sono circa 24.560 e le persone guarite un migliaio. 

Benché l’Oms inviti alla prudenza, la stampa cinese ha scritto che test preliminari avrebbero dimostrato che due farmaci possono inibire efficacemente le cellule in vitro del virus, un fatto che aprirebbe alla possibilità di una cura. Dalla Gran Bretagna giungono poi indicazioni positive per la messa a punto del vaccino, efficace eventualmente per una successiva epidemia.

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