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Inter, crisi senza fine: De Boer a un passo dall’esonero

I nerazzurri perdono anche a Bergamo contro l’Atalanta (2 a 1) certificando una volta di più il bilancio fallimentare dell’allenatore olandese voluto da Thohir – Il match di mercoledì contro il Torino potrebbe essere la sua ultima partita – Guidolin, Pioli o Mandorlini i possibili traghettatori della panchina nerazzurra

Inter, crisi senza fine: De Boer a un passo dall’esonero

Una crisi senza fine. L’Inter perde anche a Bergamo e si vede costretta a fare i conti con una situazione allarmante, una sorta di tunnel completamente buio, privo di qualsiasi spiraglio di luce. La panchina, per il momento, resta di Frank De Boer, è chiaro però che il suo futuro è appeso a un filo, anzi secondo alcuni rumors sarebbe già stato deciso.

Suning non può essere contenta della gestione attuale, non dopo aver investito oltre 100 milioni nel mercato estivo, e Thohir, grande sponsor dell’olandese (fu lui a cacciare Mancini), si è rinchiuso in un silenzio assordante.

Il disastro dell’Inter è certificato dai numeri: solo 3 vittorie in campionato (l’ultima il 21 settembre a Empoli), 14° posto in classifica, ultimo nel girone di Europa League. Il gioco, se possibile, è ancora peggio: il 4-2-3-1 “stile Ajax” si è visto solo contro la Juventus, per il resto squadra lunga, senza idee, corsa e carattere, il tutto condito da errori individuali da matita rossa.

“Non so se mercoledì ci sarò io in panchina contro il Torino – ha ammesso De Boer subito dopo la partita. – L’unica cosa che posso fare è lavorare, il resto lo valuteranno i dirigenti”. In realtà l’imminente turno infrasettimanale dovrebbe avergli allungato la vita: complicatissimo infatti sostituirlo con a 3 giorni dalla partita. Contro il Torino sarà dunque ultima spiaggia, certo però che per batterlo bisognerà fare molto di più rispetto a Bergamo.

Pronti via e l’Inter, schierata dall’olandese con il 4-3-3 (fuori Banega, dentro Brozovic), si è trovata già sotto. Incredibile la solitudine con cui Masiello ha potuto insaccare in rete di testa, quasi che la difesa nerazzurra pensasse ad altro (10’). Nella ripresa si è visto qualcosa in più, se non altro a livello individuale: Eder ha trovato il pareggio con una splendida punizione dalla distanza (50’), Perisic e Candreva (entrato al posto dell’italo-brasiliano) hanno provato a dare una scossa. Ma l’Atalanta, comunque più pericolosa per tutta la gara, ha finito per vincere sfruttando l’ennesimo regalo dell’Inter, questa volta con Santon: assurdo il suo fallo su Kessie, per un rigore che Pinilla ha infilato alle spalle di Handanovic (88’). “Abbiamo regalato il primo tempo, siamo scesi in campo impauriti e non so spiegarmi il perché – l’analisi di De Boer. – Nella ripresa è andata meglio, ho avuto la conferma che i mezzi per migliorare ci sono tutti”.

Nel mondo Inter però sono in tanti a non crederci più, forse persino gli stessi giocatori. Per ora si va avanti così, intanto la società valuta gli eventuali sostituti: si va dai traghettatori (Mandorlini, Pioli, Guidolin) a nomi un po’ più esotici (Leonardo, Bielsa). Soluzioni d’emergenza, proprio come il momento della squadra. Chiamata a svegliarsi contro il Torino, prima di archiviare l’ennesimo progetto alla voce fallimento.

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