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Intelligenza artificiale: Meta svela a Parigi Jepa, un nuovo modello di AI ancora più evoluto e simile all’uomo

Meta sfida ChatGPT e presenta I-Jepa, l’intelligenza artificiale capace di ragionare e pianificare le proprie azioni con un livello di comprensione simile a quello umano

Intelligenza artificiale: Meta svela a Parigi Jepa, un nuovo modello di AI ancora più evoluto e simile all’uomo

Yann LeCun, vice presidente e responsabile dell’intelligenza artificiale di Meta,ha annunciato a Parigi lo sviluppo di un modello di intelligenza artificiale (AI) che si avvicina sempre di più all’intelligenza umana. Si chiama Jepa.

Meta, la capogruppo di Facebook e Instagram, ha dichiarato di aver fatto importanti progressi nello sviluppo di un modello di AI che dimostra un livello di comprensione e ragionamento simile a quello umano. L’obiettivo di Meta è quello di creare un’intelligenza artificiale in grado di comprendere in modo più profondo il linguaggio e il contesto umano, migliorando così le interazioni con gli utenti.

Meta: Jepa rivale di OpenAI?

Con Jepa, Meta vuole dimostrare di rimanere un attore potente di fronte ad OpenAI, creatori di ChatGPT. Infatti questa nuova generazione di intelligenza artificiale rappresenta un notevole avanzamento rispetto ai modelli precedenti. Quello di Meta sembra in grado di superare le limitazioni delle AI tradizionali, che spesso producono risposte generiche o poco accurate. Essendo l’obiettivo di Meta di migliorare l’esperienza degli utenti sulle piattaforme social, quest’AI offre un’interazione più naturale e personalizzata. Potrebbe essere in grado di comprendere meglio le intenzioni degli utenti, interpretare il contesto e fornire risposte più precise e pertinenti.

Intelligenza artificiale: vantaggi o pericoli?

Le reazioni a questa nuova tecnologia sono, come al solito, molto varie. Tra chi vede uno strumento di aiuto alle attività umane, e chi trova invece un motivo di apprensione. Difatti sono molte le preoccupazioni etiche che sorgono con l’avanzamento delle intelligenze artificiali. Si sottolinea la necessità di una regolamentazione adeguata per garantire che l’AI sia utilizzata in modo responsabile e che siano tutelati i diritti degli utenti. Proprio in questa direzione si sta muovendo la Ue: il parlamento europeo ha appena approvato l’Ai Act, il primo regolamento al mondo sul tema dell’intelligenza artificiale, che ora passerà al vaglio dei singoli Paesi membri.

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