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Intel, Ue riesaminerà maximulta da 1 mld

Lo ha deciso la Corte di Giustizia europea, annullando la sentenza del Tribunale che aveva confermato l’ammenda di 1,06 miliardi di euro inflitta nel 2009 a Intel dalla Commissione per abuso di posizione dominante.

Intel, Ue riesaminerà maximulta da 1 mld

Si apre un nuovo capitolo della vicenda Intel-Ue. La Corte di Giustizia europea ha infatti deciso di rinviare al Tribunale il riesame della decisione con la quale la Commissione europea inflisse una multa di 1,06 miliardi di euro alla società tecnologica, nel 2009 per abuso di posizione dominante. “Il caso è rinviato al Tribunale affinchè esamini gli argomenti avanzati da Intel”. Nel 2014 la Corte di Giustizia Ue aveva inizialmente validato la multa comunitaria.

Nella nota con cui la Corte di Giustizia Ue informa della scelta di annullare la sentenza del Tribunale che aveva confermato l’ammenda di 1,06 miliardi di euro inflitta a Intel dalla Commissione per abuso di posizione dominante, viene rievocata la storia ‘giudiziaria’ del caso. La multa dell’Antitrust europeo venne comminata perche’ il gruppo aveva, secondo Bruxelles, abusato della sua posizione dominante nel mercato dei processori x86, in violazione delle regole di concorrenza dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo. Secondo la Commissione, Intel ha abusato della sua posizione dominante sul mercato mondiale dei processori x86 nel periodo ottobre 2002-dicembre 2007, mettendo in atto una strategia volta a estromettere dal mercato il suo unico concorrente effettivo, Advanced Micro Devices. Secondo i calcoli comunitari, Intel occupava una posizione dominante in quanto deteneva circa il 70%, o piu’, delle quote di mercato ed era estremamente difficile per i concorrenti accedere e svilupparsi sul mercato a causa del carattere irrecuperabile degli investimenti nella ricerca e sviluppo, nella proprieta’ intellettuale e negli impianti di produzione.

Il ricorso della societa’ venne respinto tre anni fa dal Tribunale Ue, di qui l’impugnazione presso la Corte di giustizia: secondo Intel, il Tribunale avrebbe in particolare commesso un errore di diritto non esaminando gli sconti controversi alla luce di tutte le circostanze della fattispecie. Oggi la Corte ricorda che il Tribunale aveva accolto l’argomentazione della Commissione secondo la quale gli sconti fedelta’ concessi da un’impresa in posizione dominante hanno, per loro stessa natura, la capacita’ di limitare la concorrenza, cosicche’ non era necessaria un’analisi di tutte le circostanze della fattispecie ne’, in particolare, effettuare un test AEC (acronimo inglese con il nome che sta per ‘as efficient competitor test’)

La Corte però ha anche dichiarato che il Tribunale “era tenuto ad esaminare tutti gli argomenti formulati da Intel in merito a tale test (come, in particolare, gli errori che la Commissione avrebbe commesso relativamente a tale test), cosa che il Tribunale si e’ astenuto dal fare”. Il rinvio della causa al Tribunale ha lo scopo di permettere la valutazione della capacita’ degli sconti di limitare la concorrenza “alla luce degli argomenti addotti da Intel”.

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