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In Africa più cellulari che in Usa ed Europa

650 milioni i dispositivi mobili in circolazione, più di America del Nord e Vecchio Continente – Un boom che va oltre i messaggi e le chiamate e permette agli africani di superare i problemi delle linee fisse e accedere a più servizi – In Kenya il 66 per cento dei trasferimenti di denaro avviene via cellulare

In Africa più cellulari che in Usa ed Europa

Il sorpasso è già avvenuto. Con 650 milioni di unità, il Continente Nero ha superato Stati Uniti ed Europa nel numero di cellulari in circolazione. Una rivoluzione nata per combattere i costi e le difficoltà di installazione delle linee fisse, che permette e richiede la cooperazione (non sempre facile) di governi, settore privato, imprese sociali, associazioni e individui.

La moltiplicazione di dispositivi mobili, che in Occidente a volte ha un valore di futile capriccio, da queste parti significa poter accedere a servizi prima irraggiungibili. Il caso del trasferimento di denaro via cellulare è un buon esempio. “Un gran numero di kenyani vivono in grandi città e inviano denaro alle loro famiglie d’origine – spiega al quotidiano francese Waceke Mbugua, responsabile marketing e comunicazione di Safaricom, il primo operatore del Kenya – non avendo conti in banca, devono consegnare mazzette di contanti agli autisti degli autobus.” Nel 2007, Safaricom ha lanciato M-Pesa (pesa significa denaro in swahili), con l’aiuto di Vodafone e del governo britannico. Le somme in transito equivalgono a un terzo del Pil, quando la maggior parte dei trasferimenti è inferiore ai 40 centesimi di euro. Secondo il centro di ricerche Gallup, oggi il 66 per cento dei passaggi di denaro in Kenya si fanno via cellulare (le banche, per la cronaca, sono ferme al 2 per cento) e l’Africa è in testa per questo genere di transazioni.

La rivoluzione mobile potrebbe trainare lo sviluppo del continente. Stando a quanto dice un recente rapporto di GSMA, la principale associazione di operatori mobili, un raddoppio nell’utilizzo di cellulari per l’accesso ai servizi si traduce in un aumento di mezzo punto percentuale del Pil per abitante.

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