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Immigrati, prima vittoria per Trump ma non sul Messico

Il presidente americano accoglie con un “Wow” la decisione della Corte Suprema che sdogana il provvedimento sul veto all’ingresso negli Usa per alcuni Paesi giudicati pericolosi. Ma i giudici si sono divisi a metà. Dalla California ordine di ricongiunzione per le famiglie messicane

Sull’immigrazione Donald Trump celebra con un “Wow” la prima vittoria: la Corte Suprema americana ha confermato il bando imposto dalla sua amministrazione all’ingresso negli Usa per i cittadini di diversi paesi a maggioranza musulmana, respingendo la tesi che si tratti di un provvedimento incostituzionale e discriminatorio su base religiosa o che ecceda l’autorità del presidente. Ma contemporaneamente, arriva anche la doccia fredda: un giudice della California ha ordinato alle autorità di frontiera degli Stati Uniti di riunire le famiglie separate entro 30 giorni. E se i bambini hanno meno di 5 anni, devono essere ricongiunti ai genitori entro 14 giorni dall’ordinanza, rilasciata ieri sera. Cade così il veto del presidente che tanto ha fatto discutere negli Usa e non solo, mentra la First Lady Melania Trump si prepara al suo secondo viaggio al confine, per sincerarsi di persona sulla situazione delle famiglie separate.

Più di 2.000 bambini sono stati separati dai loro genitori nelle ultime settimane e collocati in rifugi sotto il controllo del governo.  Sotto la pressione dell’opinione pubblica il Donald Trump la scorsa settimana ha emesso un ordine esecutivo per fermare la separazione delle famiglie e ha detto che i genitori e i figli saranno invece detenuti insieme.

Tornando al ‘muslim ban’ è diventato uno dei primi e controversi provvedimenti che il tycoon presidente ha emanato pochi giorni dopo il suo insediamento alla Casa Bianca all’inizio del 2016, scatenando proteste, opposizione e innescando una battaglia legale con la decisione di giudici che Stato per Stato hanno a più riprese sconfessato e tenuto fermo il provvedimento. Una sfida cui la Casa Bianca ha risposto rivedendo il testo, aggiustandone la stesura, rivalutando uno per uno i paesi interessati: sono adesso Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen, con il Ciad che è stato rimosso dalla lista nella terza versione presentata lo scorso settembre, quella su cui la Corte suprema ha espresso il suo giudizio ma si è spaccata, con cinque voti favorevoli e quattro contrari.

Trump esulta. “WOW!”, esclama subito su Twitter. Poi celebra “l’enorme vittoria per il popolo americano e per la nostra costituzione. Dobbiamo essere duri e garantire sicurezza. Dobbiamo sapere chi entra nel nostro Paese. Gli attacchi dei media e dei politici democratici si sono rivelati sbagliati. Difenderò sempre la sovranità e la sicurezza del popolo americano”.

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