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Ilva, Renzi: decreto a Natale

Il governo prepara il provvedimento che porterà allo spacchettamento di Ilva. Non è escluso intervento temporaneo dello Stato – Eni intanto avverte: forniture sospese dal 29 dicembre

Ilva, Renzi: decreto a Natale

Per l’Ilva è quasi pronto il decreto del governo. “Non possiamo abbandonare i lavoratori o veder svendere l’Ilva al primo privato che vuole approfittarne”. Così ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso dell’assemblea dei senatori del Pd, secondo quanto riporta su Twitter il senatore Francesco Russo. Renzi ha anche annunciato che nel corso del Consiglio dei ministri del 24 ci sarà un Dl apposito per affrontare il nodo Ilva che si è ulteriormente aggravato tanto che l’Eni ha inviato una lettera al gruppo siderurgico annunciando che interromperà la fornitura di gas all’impianto di Taranto il 29 dicembre, riferisce oggi il Corriere della Sera, se nel frattempo non arriveranno le garanzie fidejussorie richieste (circa 250 milioni) per garantire la fornitura nel 2015.

Ma tutto questo potrebbe essere superato del decreto che il governo intende varare prima di Natale. In discussione c’è ruolo del commissario, Piero Gnudi, cui verrebbero affidati poteri più ampi ed arrivare ad uno spacchettamento sul modello che venne adottato per il salvataggio Alitalia all’epoca della cordata Colaninno. Al vaglio è anche la possibilità che lo Stato diventi azionista per un periodo limitato, facilitando così l’uscita dall’attuale profonda crisi.

L’alternativa sarebbe di vendere tout court alle cordate che si sono fatte avanti ma, a quel punto, il prezzo non potrebbe che essere molto inferiore alle attese. E Renzi ha chiarito che non è questa la linea del governo. In avvicinamento ci sarebbero la società di private equity americano Texas Pacific Group, il colosso brasiliano Companhia siderurgica nacional e l’imprenditore Giovanni Arvedi. Sull’altro versante c’è la proposta forte di Arcelor Mittal con Marcegaglia. Ma tutto adesso dipende dal decreto di Natale.

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