Condividi

Iliad, non basta l’Italia: meno clienti e titolo ko in Borsa

Nonostante il successo in Italia dove ha raggiunto 2,8 milioni di clienti, l’operatore francese Free perde abbonati tra le mura domestiche, dopo il contrattacco degli altri operatori sui prezzi – Ricavi in frenata, il titolo ha perso quasi due terzi del suo valore

Iliad, non basta l’Italia: meno clienti e titolo ko in Borsa

Chi di spada ferisce, di spada perisce. La guerra dei prezzi tra gli operatori tlc, iniziata proprio da Iliad, che dal 2018 ha lanciato anche in Italia la sua offerta ultracompetitiva, è stata un boomerang per Free, la società francese che fa capo allo spregiudicato imprenditore Xavier Niel. Nonostante il debutto di Iliad in Italia sia stato un successo confermato dai numeri (2.837.000 clienti in soli 7 mesi, il secondo miglior lancio di un operatore mobile infrastrutturato in Europa dopo il quello di Free Mobile in Francia nel 2012), il 2018 sarà un anno decisamente da dimenticare per il gruppo francese, che ha patito l’agguerrita concorrenza domestica da parte degli altri due principali operatori transalpini, Sfr e Bouygues Telecom, in particolare la prima che ha letteralmente surclassato le promozioni di Free. E così i numeri sono impietosi: Italia a parte, per la prima volta dal 2012 la tlc di Niel ha perso abbonati mobile (-250.000 nel 2018) e soprattutto abbonati alla rete fissa di Internet, che in Francia è ancora il core business di Free (-93.000 clienti nell’ultimo anno).

Il calo dei clienti si è inevitabilmente riflesso sui conti economici, con i ricavi che dopo tre anni di crescita al 6% nel 2018 hanno ristagnato sotto i 5 miliardi, e l’Ebitda, che nel 2015, 2016 e 2017 era salita del 16%, 12% e 6%, è diminuita a 1,7 miliardi. Non bastasse, anche il titolo in Borsa ha segnato il passo: oggi, dopo un declino iniziato alcuni mesi fa, il valore dell’azione è ampiamente sotto i 100 euro (intorno ai 90), lontanissimo dai massimi storici di due anni fa, quando valeva quasi tre volte tanto, 240 euro. Ad oggi Free conserva una quota di mercato intorno al 20% in Francia, ma evidentemente gli investitori non sono convinti da una società che dopo il boom iniziale fatica a crescere e a consolidarsi.

La feroce guerra dei prezzi dai lei lanciata, prima in Francia e poi in Italia (dove il fatturato è di 125 milioni), le si è ritorta contro, visto che – al momento soprattutto Oltralpe – gli operatori storici sono stati in gradi di prendere contromisure altrettanto aggressive. Per Xavier Niel le sfide principali sono due: il 5G, per il quale anche in Francia si è aperta l’asta per le frequenze, e soprattutto la fibra ottica, la cui qualità permetterà un rialzo dei prezzi e una minore volatilità dei clienti. Sulla fibra, Free è già il secondo operatore in Francia con 1 milione di clienti, il doppio di Bouygues ma meno della metà dei 2,6 di Orange. Il mercato però è appetibile, visto che circa 9 milioni di francesi non hanno ancora un contratto per la fibra ottica, pur essendo cablati.

Commenta