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Iliad debutta su rete fissa. Ma gli occhi sono su matrimonio con Vodafone

La francese Iliad ha lanciato la sua offerta in Italia anche nella telefonia fissa, dopo aver raccolto 8,5 milioni di utenti nel comparto mobile. Ma gli occhi sono puntati sulla possibilità di matrimonio con Vodafone

Iliad debutta su rete fissa. Ma gli occhi sono su matrimonio con Vodafone

Iliad – la società di telefonia francese – ha annunciato stamane il suo debutto anche in Italia nella telefonia fissa.
Già presente sul mercato italiano dal maggio 2018 nel comparto mobile con 8,5 milioni di utenti, Iliad ha annunciato un’offerta pari a 23,99 euro al mese (dopo 39,99 euro di installazione) per i nuovi utenti e di 15,99 euro per chi ha già un contratto mobile.

“Avevamo già fatto una rivoluzione nel 2018 alzando l’asticella dell’offerta media di allora che era 8 GB moltiplicandola fino a 7 volte per la rete mobile” ha detto Ad Benedetto Levi nel presentare la nuova offerta. “Ora facciamo una nuova rivoluzione con la rete fissa”.

L’offerta migliore di Iliad – nota in Francia come Free- per la rete fissa è destinata a 6 milioni di utenti che potranno utilizzare fino a 5 Gbit al secondo per i download e 700 Mbit al secondo per gli upload, mentre per altri 1,4 milioni di utenti l’offerta sarà di 1 Gbit al secondo in download e 300 Mbit in upload. Iliad utilizzerà per il suo debutto la rete Open Fiber in fibra FTTH.

L’Ad ha sottolineato quello che per Iliad è sempre stato il fiore all’occhiello. “Manterremo la stessa trasparenza delle bollette che ci ha contraddistinto per la telefonia mobile, con zero rimodulazioni, zero costi nascosti, zero brutte sorprese.: il costo che proponiamo sarà per sempre” ha detto Levi.

Ci sarà una fusione per Iliad con Vodafone?

Ma l’attenzione per Iliad sui mercati è soprattutto per la sua governance e per la possibilità di un merger con un altra società di telefonia. In particolare si parla di una fusione con Vodafone dopo che – secondo quanto riporta l’agenzia Reuters – sarebbero iniziati i colloqui tra gli advisor delle due società.

Ubs per Vodafone e Lazard per Iliad stanno studiano i piani strategici in Italia e se si arrivasse a un accordo si verrebbe a creare un colosso delle telecomunicazioni con una penetrazione del mercato mobile di circa il 36% e ricavi combinati di quasi 6 miliardi di euro.

Lo scorso 13 gennaio lo stesso Levi, aveva dichiarato che l’azienda francese era aperta anche all’acquisto o alla fusione con un operatore rivale. “Se uno dei principali operatori, in tutto o in parte, si renderà disponibile sul mercato, valuteremo senza alcun preconcetto tutte le opzioni, anche in chiave Mergers&Acquisitions”, aveva dichiarato.

Invece nel novembre scorso il capo di Vodafone, Nick Read, aveva affermato che il consolidamento era necessario in Europa, in particolare in Italia, Spagna e Portogallo, dove “tutti i player stanno soffrendo”.

Secondo altre indicazioni di mercato, Iliad potrebbe considerare invece un alleanza con Fibercop, la società di infrastrutture di rete nata lo scorso anno, il cui capitale è oggi nelle mani di TIM per il 58%, del fondo Kkr (che vede nel Consiglio la presenza di Xiavier Niel, azionista di maggioranza di Iliad) per il 37,5% e di Fastweb per il 4,5%. Proprio lo scorso maggio Iliad ha siglato un accordo di co-investimento con Fibercop per la rete Ftth.

Occorrerà vedere – nel caso il merger si realizzasse – che cosa ne potrebbe dire l’Antitrust che in passato aveva giocato un ruolo decisivo, anche se nello scacchiere delle telefonia c’è anche Fastweb che di fatto ora rappresenta il quinto operatore in campo.

Con riguardo all’annuncio di Iliad dell’ingresso nel mercato del fisso in Italia su rete Open Fiber, il direttore Marketing e Commerciale di Open Fiber Simone Bonannini ha commentato: “Siamo orgogliosi che un operatore internazionale di rilievo come Iliad abbia scelto la nostra rete per l’ingresso nel mercato della connettività fissa in Italia. Si tratta della conferma della validità del modello wholesale only che Open Fiber ha scelto fin dalla sua fondazione. Un modello che favorisce la concorrenza garantendo, da un lato, agli utenti finali possibilità di scelta in base alle loro esigenze e, dall’altro, mettendo a disposizione degli operatori, a parità di condizioni, un’infrastruttura all’avanguardia su cui sviluppare i propri servizi”.

Aggiornato alle 14:37 di martedì 25 gennaio 2022

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