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Il Sole 24 Ore, Fossa: con l’aumento, Confindustria sotto il 67%

Il presidente del gruppo editoriale, in audizione alla Camera, conferma che l’aumento di capitale sarà tra 50 e 70 milioni e non esclude che Confindustria riduca la sua partecipazione. Sono stati fatti, ha detto, “grandi sprechi e grandi errori in questi ultimi anni”. “Il Sole non sarà mai uan testata generalista”. Verso tagli ed esuberi

“L’aumento di capitale lo stiamo definendo, sarà tra i 50 e i 70 milioni”. Lo ha confermato oggi Giorgio Fossa, presidente de Il Sole 24 Ore, nel corso dell’audizione alla Camera davanti alle commissioni riunite Finanze, Cultura e Attività produttive durante la quale ha parlato della situazione finanziaria da lui stesso definita “molto pesante” del gruppo editoriale, su cui gravano 61,6 milioni di perdite a fronte di un patrimonio netto ridotto a 16,4 milioni di euro, attualmente oggetto di indagine da parte della Procura di Milano. Sotto inchiesta, lo ricordiamo, 10 persone, indagate per false comunicazioni sociali e appropriazione indebita in relazione alla presunta sottoscrizione fittizia di migliaia di abbonamenti digitali, tra i quali l’ormai ex direttore Roberto Napoletano, messo in aspettativa nel corso dell’ultimo cda straordinario, l’ex presidente del Gruppo Benito Benedini e l’ex Ad Donatella Treu.

A causa di quanto accaduto, i vertici del gruppo starebbero vagliando la possibilità di procedere con un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori: “Se ci sono le condizioni sicuramente sì, mi dispiace ma non potremo fare altro, perché devo, in primis, salvare la società, salvare le persone che vi lavorano e tutelare gli attuali amministratori. Abbiamo iniziato un audit – ha spiegato Fossa – con Price Water House & Cooper’s per verificare se ci sono le condizioni dal punto di vista civile, anche perché ho una mia storia personale, a volte positiva a volte negativa, ma non sono così pazzo, pur essendolo per essermi preso questa patata, da rispondere per gli altri, non lo sono né io, né l’amministratore delegato, né i consiglieri”.

Nel corso dell’odierna audizione, Fossa ha parlato anche del piano industriale presentato dal Gruppo lo scorso 20 marzo, ribadendo le linee guida del progetto che, almeno nelle intenzioni dei vertici, dovrebbe tornare alla redditività già nel 2018 e che per quanto riguarda il giornale prevede una forte riduzione dei costi che verrà realizzata attraverso tagli ed esuberi. “Noi abbiamo iniziato tra ieri e oggi, abbiamo aperto il tavolo con il sindacato, non le so dire – ha risposto Fossa alla domanda di un deputato – oggi i numeri. Useremo tutti gli strumenti della legge, la riduzione dell’organico giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici ci sarà e cercheremo di farla nel modo più indolore possibile. Sono già usciti in 28 con prepensionamenti,  – ha continuato il presidente del Gruppo – ci saranno anche dirigenti. Cercheremo di farlo nel rispetto di tutti, abbiamo accantonato una somma per accompagnare queste uscite”. I risparmi arriveranno anche “riducendo drasticamente i collaboratori esterni e i costi per gli editorialisti terzi” del quotidiano, questo “consentirà di calmierare il numero di esuberi che purtroppo ci saranno”.

Dal punto di vista della strategia editoriale però, la strada per il rilancio passa per un ritorno al passato. Secondo Fossa “i guai del Sole 24 Ore sono cominciati nel momento in cui qualcuno si è messo in testa che questo non doveva più essere, con tutto il rispetto, il giornale dei ragionieri, ma doveva diventare un giornale generalista; un giornale generalista non sarà mai Il Sole 24 Ore”. E ha ricordato che «quando si riempivano, essendo specialistico, i tavoli dei ragionieri, dei commercialisti, degli avvocati e degli imprenditori, il Sole aveva dei risultati importanti”.

Nessuno sconto sugli sbagli compiuti nel recente passato, ma dopo “i grandi sprechi e grandi errori che sono stati fatti in questi ultimi anni, oggi siamo di fronte a una situazione tale che gli azionisti, a partire da Confindustria, devono fare la loro parte e sicuramente le banche ci dovranno guardare con attenzione, perché ci dovranno, per un certo periodo di tempo dare una mano, e allora Il Sole potrà tornare forte, potrà dare i risultati come è previsto nel nostro piano, sennò non abbiamo grandi alternative, perché con i numeri che abbiamo ereditato è difficile uscire”. Rispondendo a una domanda sulla eventuale “influenza” esercitata dal precedente direttore, ha detto: “Oggi Napoletano è sostanzialmente fuori dal giornale, per cui voltiamo pagina”.

Per quanto riguarda il ruolo che avrà Confindustria, Giorgio Fossa ha confermato quanto affermato dal numero uno di Viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia che stamattina ha lasciato la porta aperta ad una possibile riduzione della quota detenuta dalla Confederazione “In teoria tutto è possibile, mi fate domande sul regno del possibile, e sul regno del possibile le dico di sì, poi entreremo nel merito nei prossimi giorni”.

“Secondo me, non è necessario che Confindustria rimanga al 67%” ha ribadito Fossa interpellato circa la possibilità di riduzione della quota del primo azionista nel gruppo editoriale. “Forse più scendiamo e più il gruppo diventa contendibile, più facciamo gli interessi della società”, ha detto l’ex presidente di Confindustria.

Questa settimana dovrebbe riunirsi il cda del Sole per definire il piano di salvataggio. Successivamente i vertici di Confindustria prenderanno una decisione definitiva sui tempi e sull’ammontare della ricapitalizzazione.

A Piazza Affari, dopo il rally delle ultime settimane, il titolo del Sole 24 Ore cede il 2,05%.

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